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‘RADIO PENSIERI’, MELLI: “Alisson è il più grande portiere della storia della Roma”. NISII: “Non ha prezzo”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Ho rivisto Nainggolan ai massimi livelli, forse ha contribuito anche la convocazione in Belgio. Schick? Secondo me Di Francesco o Monchi dovrebbero raccontare qualcosa di più su quello che succede. Per il momento abbiamo un signore tra i pali che ci protette da tutto e da tutti. Credo che in questo momento si stia quasi esagerando con la sua beatificazione, ma fino ad un certo punto”.

Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “Florenzi nella posizione in cui l’abbiamo visto ieri è proprio quello che aveva in mente Di Francesco già in ritiro. Schick? Ha assolutamente ragione il tecnico quando dice che deve pensare al gruppo e non alle individualità. Se Di Francesco non lo reputa ancora pronto per la Roma, fa bene a gestirlo come meglio crede. Gonalons ha pagato un cambio totale di calcio e anche un cambio totale delle cose. A Lione era al centro dell’attenzione, qui non è così. Non me la sento di bocciarlo così, cercherei di aspettarlo dandogli un altro anno”.

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Alisson ha dato alla Roma almeno 10 punti in questo campionato, se non di più. È il più grande portiere della storia giallorossa, io non ne ricordo altri che hanno dato così tanto. Questo è un fenomeno. È vero che la Roma ha avuto un periodo negativo, ma la qualificazione ai quarti di Champions salva tutto”.

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Alisson è arrivato a Roma che era già il portiere della nazionale brasiliana, non stiamo parlando di un portiere che giocava nella Ternana. Era stato preso per fare il titolare, poi Spalletti si è impuntato per avere Szczesny un altro anno. Che Alisson fosse forte lo sapevamo. Ora sta succedendo il contrario, si sta esagerando. Sembra che ieri abbia salvato la Roma… ha fatto una parata. Il prossimo anno la Roma dovrebbe ripartire da lui, però adesso non esageriamo. Credo che in campionato la squadra di Di Francesco ha dato meno di quello che poteva dare”.

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma è diventata molto pragmatica, fa quello che deve fare. Le parate di Alisson? Il portiere è lì per quello. In questo momento Alisson sbaglia rarissimamente, è una garanzia. È fortissimo, ma dire che sia il più grande portiere della storia della Roma mi sembra esagerato”.

Nando Orsi (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Roma e Lazio, al momento, sono in linea con gli obiettivi di inizio anno. Anzi, io pensavo che la Roma potesse anche stare meglio”.

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma ha fatto passi avanti decisivi. Il raggiungimento dei quarti di Champions non dico che salva la stagione, ma quasi. Se ora dovesse arrivare tra le prime 4 del campionato, la Roma avrebbe fatto il suo. La squadra di Di Francesco ha un buon organico, poi vedo Peres e Gonalons… non c’è la rosa per lottare per lo scudetto. Ora la Roma è nettamente favorita per il terzo posto”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Nel momento in cui sembra che debba crollare, la Roma risorge. Questa squadra ha un grande organico, non so come fate a non accorgervene. Per me è assurdo il distacco che c’è con Napoli e Juve. Io stimo Nainggolan, ma rispetto allo scorso anno rende un quarto. Stessa cosa Strootman. La Roma avrebbe dovuto lottare per lo scudetto. La Roma gioca alla grande quando non ha responsabilità. Ora, superando il turno di Champions, mi sembra che sia stato superato anche questo test”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “Per un portiere come Alisson non esiste quotazione, non c’è prezzo. La Roma ci rimetterebbe anche cedendolo a 200 milioni. Vogliamo parlare dei punti che ti ha portato questo signore con le sue prestazioni? Non parlo solo di parate. Io ancora devo rivedere una Roma brillante come quella vista a Londra, però ora la squadra è di nuovo affidabile e matura. Non è spettacolare, ma le conseguenze si vedono. In trasferta la Roma ha un percorso da Juventus. Gerson? Per me il suo ruolo è a centrocampo, è un numero 8. Schick è un problema: mentre Dzeko ogni tanto si eclissa, lui non è mai comparso”.

Piero Torri (Teleradiostereo 92.7): “Ieri i cambi erano abbastanza obbligati. La partita di martedì scorso aveva tolto molto dal punto di vista mentale. Gonalons ha nuovamente evidenziato una difficoltà nel gestire i tempi della manovra. Credo che a lui manchi una frazione di secondo. Gerson? Mi comincio a domandare che ruolo abbia questo ragazzo. Schick? Credo abbia bisogno di giocare 15 partite di seguito, e in questa Roma, ad ora, è praticamente impossibile. Conta la squadra prima di qualsiasi giocatore, a meno che non ti chiami Messi o Maradona”.

Mario Corsi (Centro Suono Sport – 101,5): “La partita di ieri ti fa capire da chi devi ripartire: Nainggolan e Dzeko. I due che a gennaio erano sul mercato devono essere la base della prossima stagione, almeno per me. Fazio? Quando giocatori come lui staranno in panchina, la Roma sarà ancora più forte”.

Francesco Balzani (Centro Suono Sport – 101,5): “Contro il Napoli la Roma ha avuto una continuità, col Crotone invece è più facile perdere la concentrazione. Ieri si sono corsi dei pericoli perché quasi tutte le riserve non sono all’altezza dei titolari: Gonalons non è cambiato e non penso che possa cambiare, Fazio va in difficoltà quando davanti a lui non c’è De Rossi o Strootman. Se penso a Messi mi vengono i brividi… Ha bisogno di uno o due davanti che gli sporchino l’avversario. Gandini dice che non si venderà per ragioni economiche ma per migliorare, ma quest’anno non si è migliorati. Di Francesco non crede in Schick, ieri ha ritirato fuori l’aspetto mentale dicendo che è un po’ fuori obiettivo. Da quanto so non si è inserito tantissimo nel gruppo, i compagni magari avvertono questo suo modo di fare che non piace. Se mi dici che sei forte sei giorni su sette, il settimo devi fare doppietta. Su questo stile Ibrahimovic ci ha costruito una carriera. Tra Schick e Iturbe c’è una grande differenza tecnica: il ceco le qualità ce l’ha, su di lui va fatto un lavoro importante. Mi viene il dubbio: perché la Juve non ha preso Schick? Loro guardano anche altre caratteristiche, cosa che qui non si fa. Sabatini non era bravo a leggere quelle emotive e le motivazioni, spero Monchi sia più bravo. Ad ora Schick in una grande squadra non ci sa stare. Lui e Dzeko li terrei entrambi, dando più minuti al ceco: le grandi squadre ne hanno due di attaccanti. Uno dei big la Roma lo venderà: vedremo se si potrà rinunciare ad Alisson, Nainggolan, o Dzeko. Oggi Gandini ha detto che non si vende per ragioni economiche, quindi mi aspetto che vengano venduti i vari Bruno Peres, Gerson...”.

Antonio Felici (Centro Suono Sport – 101,5): “Schick? Dzeko è uno che dialoga molto con la squadra, abbiamo bisogno di un giocatore che faccia lo stesso tipo di lavoro? Allora Schick può fare il vice-Dzeko. Non ho ancora capito il suo ruolo: pensavo fosse un numero 9, ma in campo mi sembra più un numero 10. Con quella struttura fisica non ce lo vedo a fare il numero dieci, che dev’essere uno con creatività, il lampo di genio. Noi abbiamo avuto Totti quindi lo sappiamo bene. Con Dzeko e Schick abbiamo visto scene grottesche, con i due che si scontravano. Di Francesco ci ha rinunciato a farli giocare insieme, evidentemente non tutto è possibile. Se Under fosse stato pagato 40 milioni sarebbe stato massacrato per la prima parte di stagione. Il prezzo non è colpa dei giocatori”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “Il primo tempo la Roma non mi è dispiaciuta. A Roma si è creata una situazione nel quale è difficile far durare l’entusiasmo. Dopo lo Shakhtar ed è uscito il Barcellona dall’urna è rifinito l’entusiasmo: spero solo all’esterno e non anche nella squadra, che ieri ha chiuso il primo tempo in vantaggio e poi ha avuto qualche difficoltà. Gonalons continua a giocare con la paura addosso, l’ho visto perdere contrasti con Ricci. Un’altra nota negativa è Gerson e in modo in cui è entrato in campo Under. Gonalons mi sembra poco dentro. Simone Inzaghi? È una bella lotta tra lui e il fratello”.

Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92,7): “Vittoria ineccepibile, la Roma ha fatto quello che doveva fare. Zenga l’ho vissuto come giocatore, è sempre stato un fuffarolo, fossi un suo amico gli direi ‘sei veramente un idiota’. Tornerà ad allenare in giro per l'Europa prima di qualche esonero in Italia".

Alvaro Moretti (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma è stata spietata e questa è una grande qualità. Non sta vicino a Juve e Napoli per una serie di motivi. Non c’è partita per il terzo posto, era assurdo dove stava la Roma prima”.

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma ha fatto quello che doveva fare. Non mi è piaciuta molto però, ha rischiato molto. Ma ha un portiere vero e Alisson ha fatto un paio di gol. Ho notato disattenzioni offensive ma senza entusiasmare ha vinto".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma con il Crotone ha sofferto e come spesso accade è stata salvata da Alisson. Io un grande portiere lo preferisco sempre a un grande attaccante. La parata di ieri nell'uno contro uno vale un gol fatto".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma ieri ha fatto quello che doveva, d’altra parte la differenza tecnica in campo era notevole. Con questa vittoria, di routine, si mette in sicurezza il terzo posto e si riesce a preparare al meglio la sfida di Champions quando ci sono da recuperare al meglio i senatori. Sono fiducioso”.

Claudio Moroni (Centro Suono Sport - 101,5): "Dobbiamo essere consapevoli che anche nel prossimo mercato Pallotta farà carta vince carta perde. Speriamo bene. Quest'anno la Roma se arriva terza ha fatto il suo".