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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “La Roma ha perso certezze, ma DiFra dà il meglio nelle difficoltà”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): "Sorteggio? La Champions nei 90 minuti ti può regalare situazioni sensazionali, poi non sappiamo che Roma sarà e in quali condizioni arriveranno le altre squadre. Sono d’accordo con il moderato ottimismo dei giocatori, anche il Real Madrid era la squadra migliore delle big. Poi Atletico, Shakhtar e Barcellona lo scorso anno hanno festeggiato dopo aver preso la Roma... Per il momento Di Francesco ha fatto una revisione delle sue idee nei secondi tempi, vedremo se stasera ce ne sarà una ancora più radicale. Significherebbe che i cantieri sono del tutto aperti e non saprei se definirlo un buon segno. Sono troppe le incongruenze con le squadre che ha schierato nei primi tempi. L’aspetto più drammatico è nella difesa. I nomi sono gli stessi, ma non offrono sicurezze a cominciare dal portiere. Schiacciato dal peso di questo ruolo. Di Francesco se deve risolvere l’emergenza vuol dire che ci è arrivato. Al momento sembra un allenatore che nelle difficoltà dà il meglio di sé e riesce a trovare soluzioni. Non è ostinato al punto di affondare con tutta la nave. Mi preoccupa la lettura magari in situazioni normali, anche perché le premesse sembravano ottime con una squadra a disposizione fin dall’inizio. La partenza è stata preoccupante, contraddittoria.  Ad ora pochi giocatori sono stati positivi, a parte forse De Rossi e Florenzi. E’ una squadra che ha perso molto in termini di cessioni ma anche in certezze residue dei giocatori rimasti. Non si possono perdere tre pezzi fondamentali dello spogliatoio in un colpo solo e non portarsi appresso un po’ di smarrimento e di incertezze. La cessione di Strootman è stata uno schock".

Piero Torri (Teleradiostereo 92.7): "Mi aspetto che a gennaio la Roma prenda due giocatori importanti, se non ne prende almeno uno rimango deluso. Poi vedremo a che punto saremo e quanto saremo in gioco. Non vorrei che Perotti fosse entrato in una spirale di negatività, dal momento che lui è un po’ ipocondriaco visto che voleva addirittura smettere a causa degli infortuni. Sorteggio? Difficilmente poteva andare meglio. La Roma stasera alla terza partita va in campo probabilmente con il terzo modulo diverso, a me questa cosa preoccupa perché vuol dire che Di Francesco sta ancora cercando la Roma. Strootman? Il messaggio di Dzeko a Kevin (‘arrivederci fratello’) mi sembra un simbolo di come un po’ di anima si sia persa".

Angelo Di Livio (Teleradiostereo 92.7): "Perotti vorrei vederlo nel 4-2-3-1, è un giocatore che sarebbe molto utile. Lo vorrei vedere comunque come trequartista centrale in questo modulo. A me preoccupa la condizione di alcuni giocatori, a prescindere dal modulo. Ad ora Fazio è irriconoscibile e se non lo ritrovi diventa dura. Altrimenti bisogna far giocare Marcano o Jesus".

Ivan Zazzaroni (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "La Roma del primo tempo con l'Atalanta non mi è piaciuta per niente, nel secondo sì ma comunque ha subito anche nella ripresa. Di Francesco forse ha bisogno di coprirsi un pochino e cercare la qualità di Schick, Pastore e Dzeko. Però si è contraddetto dicendo che il sistema tattico non conta perché invece lo ha dovuto stravolgere. Ci sono momenti in cui non puoi supportare due esterni e ci sta di cambiare. Con l’Atalanta la Roma aveva subito infatti soprattutto gli esterni. Suso comunque è un giocatore rognoso, ma io sono molto favorevole alla difesa a 3. La Roma è un cantiere apertissimo, con giocatori che non permettono di fare quello che Di Francesco vorrebbe".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Se si giocherà col 3-4-1-2, vuol dire giocare con 5 difensori, 2 centrocampisti e 3 attaccanti. Così spacchi la squadra e ti voti al massacro. Le partite si vincono e si perdono a centrocampo. Poi magari la Roma fa una grande partita ma mi sorprenderebbe, è una formazione che mi ha fatto drizzare i capelli. Sarebbe un errore. E’ un sintomo di confusione, perché hai impostato un programma che dopo 3 settimane devi già sconfessare. Di Francesco comunque è stato messo in una posizione scomodissima da una campagna acquisti delle occasioni. Se sceglie questi uomini Di Francesco stasera va a Milano per fare la guerra, ma io non credo che giocherà con la difesa a tre perché si prenderebbe troppi rischi, tra Nzonzi e Marcano che lasciano dubbi di tenuta e hanno giocato poco".

Marco Cassetti (Teleradiostereo 92.7): "Olsen deve ancora entrare nei meccanismi e quando ci riuscirà anche la difesa della Roma avrà più fiducia in se stessa e potrà osare di più, giocando più in avanti come vuole Di Francesco. Karsdorp e Nzonzi devono essere intelligenti nel sapersi gestire non avendo i 90 minuti. Devono capire quando è il momento di spingere e devono essere bravi a recuperare, magari gestendo il pallone senza andare a 200 all'ora in ogni situazione".

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "La Roma ha investito su 4 esterni offensivi e poi li fa fuori tutti? L’unica spiegazione logica del passaggio alla difesa a 3 è che si ha paura che Karsdorp non regga. Di Francesco dice che il modulo non conta, ma è lui stesso che ha parlato di 4-3-3 e di moduli. Lui si sente già in emergenza".

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Di Francesco vuole vedere se può contare su Schick, così come vedere Pastore nel suo ruolo.  Chi perde stasera si mette in grandi difficoltà ma sarebbe peggio per Gattuso a livello individuale. Di Francesco ha una dote dall’anno scorso e assorbirebbe la delusione, ma la Roma avrebbe invece un altro campionato finito prima di cominciare. Poi se la Roma andrà male stasera il prossimo ad andare fuori squadra sarà Pastore".

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Di Francesco ha capito che il terzino destro, che sia Florenzi o Karsdorp, soffre da matti perché Under non rientra e questo è uno dei motivi per cui lui cambia il modulo. A me non sembra una buona idea mettere un difensore in più e togliere un centrocampista. Pastore può giocare, ma solo se il ruolo è quello giusto".

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Schick ha fatto un buon precampionato, ma a tu per tu con Golini lunedì doveva fare gol. Stasera allora deve far doppietta e così possiamo cominciare a parlare di Schick titolare. Gli abbiamo dato le attenuanti del caso tutto l’anno, ma ora se ha un’occasione deve segnare. Un attaccante si valuta sì dal gioco, ma soprattutto se segna".

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Se Di Francesco continuasse a cambiare partita dopo partita allora sarebbe in confusione, ma in questa fase l’allenatore ha il dovere di studiare la formazione migliore. Anche la Juve cambia di continuo e ad ora non ha una formazione fissa, con alcuni che non danno garanzie. Anche Ancelotti a Parigi fece lo stesso. Non so se Di Francesco sia responsabile di questa crisi, se la vogliamo chiamare crisi. La partita di stasera è importante, ma comunque avere tre attaccanti e il resto della squadra che difenda fa parte del gioco del calcio. Anzi, quando le punte si devono sacrificare poi ci si lamenta perché si dice che viene 'violentata'. E’ ingiusto castigare Di Francesco alla terza partita, anche se io non sono un grosso fautore del suo gioco".

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): "La rifinitura ha dato qualche indicazione su una Roma con la difesa a tre, anche se Di Francesco potrebbe aver lavorato su qualche altro modulo. Come ha detto il tecnico, il modulo cambia poco se la squadra non mette attenzione e aggressività in campo. Per una volta il miglior girone di Champions di una squadra italiana è quello della Roma. I giallorossi sono i principali favoriti per il secondo posto: non passare il turno sarebbe un fallimento".

Riccardo 'Galopeira' Angelini (Teleradiostereo 92.7): "Ieri Di Francesco ha confermato che è stato Strootman a voler andare via dalla Roma e che nessuno lo ha costretto a lasciare la capitale. Se le cose non andassero bene secondo me non dovrebbe pagare Di Francesco: purtroppo nel calcio non si possono cambiare trenta giocatori, ma si fa prima eventualmente a cambiare tecnico. Come Totti, è un problema se il migliore in campo è De Rossi che ha 35 anni. Daniele dovrebbe impreziosire la Roma".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino - 104,5): "Di Francesco sta pensando di schierare contro il Milan la difesa a tre perché ha paura di Karsdorp che dovrebbe giocare al posto di Florenzi. La Roma se riuscisse a far valere il nuovo modulo potrebbe vincere a San Siro". 

Furio Focolari (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Uefa ormai premia solamente i giocatori del Real Madrid. Nella sfida contro la Roma vedremo se ci sarà un rigore per i blancos... La Roma può vincere contro il Milan, anche perché la squadra rossonera ha diversi problemi tattici da risolvere". 

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Roma ha avuto una mano santa da questi sorteggi. Il Real Madrid è la grande sfida, poi due squadre abbordabili. Adesso la testa al Milan: Di Francesco credo cambierà qualcosa a San Siro, come giusto che sia. Ovviamente con una partenza poco convincente arrivano i primi dubbi sul mercato e le disposizioni tattiche".

Alvaro Moretti (Radio Radio Mattino - 104,5): "Meglio affrontare il Real Madrid alla prima giornata del girone, ma soprattutto quest'anno. I blancos hanno perso cinquanta gol con Ronaldo e in difesa non sono migliorati. Nel girone le big possono avere qualche distrazione, la Roma deve fare tesoro della esperienza europea dell'anno scorso". 

Xavier Jacobelli (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Roma ha preso sì il Real Madrid ma poi due squadre come Cska Mosca e Viktoria Plzen. La squadra di Eusebio Di Francesco facendo tesoro dell'esperienza della scorsa stagione ha ottime possibilità di passare il girone e qualificarsi agli ottavi di finale. Di Francesco contro il Milan si attende una prova ben diversa rispetto a quella vista contro l'Atalanta: la squadra giallorossa vuole realmente capire quale sia il proprio valore".