Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
rubriche
‘RADIO PENSIERI’, TORRI: ”I compagni di squadra devono aiutare Pellegrini”
Piero Torri (Radio Mana' Mana' Sport - 90.9): “I compagni devono aiutare Pellegrini. I giocatori, in una squadra che non funziona, fanno tutti più fatica ad emergere. La Roma sono tre anni che non sa più giocare a pallone, non è più abituata e non ha più un senso di squadra. Un po’ si è dimenticata, gioca individualmente e non più collettivamente”
Ugo Trani (Teleradiostereo - 92.7): "Il mio modulo preferito è il 4-1-4-1, domani giocherei con Paredes davanti alla difesa con Cristante e Koné a centrocampo, se giocasse Hummels metterei Mancini a destra. Se deve giocare Pellegrini per forza lo metterei sulla fascia sinistra con El Shaarawy a destra. Se salta Pellegrini sulla fascia metterei comunque Zalewski, Soulé lo metto solo se faccio un 4-3-3. Solo Mourinho parlava un po' come Ranieri, ieri la conferenza stampa è stata lineare. È stato realista, tant’è vero che l’ho visto preoccupato della situazione, soprattutto rispondendo alla domanda sull'umore dello spogliatoio. Su Dybala è come se avesse fatto un test psicofisico, per adesso non può giocare. Deve capire che giocatore è, ieri è stato un necrologio, lo ha seppellito. La Roma deve pensare che fine ha fatto dall'esonero di Mourinho, e l'ha fatto spendendo più di 120 milioni. Quindi o la società ha subito una rapina o il management è inadeguato e gestito da dilettanti”.
Antonio Felici (Teleradiostereo- 92.7): "Dopo i fuochi d'artificio della conferenza iniziale, credo che abbia iniziato a fotografare la situazione in modo migliore ed è più consapevole di certe situazioni. Come il caso di Dybala che continua ad avere problemi fisici o quello di Pellegrini che è 'introverso'. La frase su Dybala mi sembra un messaggio molto chiaro: noi ti stiamo vicino però se sei sano devi scendere in campo e vincere le tue paure".
Paolo Marcacci (Radio Radio Mattino - 104,5): "Ranieri ha parlato ancora una volta per i tifosi. Lui deve comunque uscire in maniera pulita visto il futuro che lo aspetta in dirigenza. La presentazione è il momento dei proclami, poi prima della partita i toni cambiano. Ranieri come comunicatore vale Mourinho, anche se con toni diversi. Lui ieri parla incarnando il volere dei tifosi. Nel passaggio su Dybala c’era già un po’ di seccatura. Bisogna distinguere tra la soglia del dolore e l’autodiagnosi, che non va bene. Partita comunque molto difficile da quotare anche dai bookmakers. A Conte avrebbe fatto piacere non ricevere la Roma con la possibile scossa in panchina, soprattutto trattandosi di Ranieri. Il Napoli tra l’altro scenderà in campo conoscendo già un po’ di risultati. L’incognita non è il Napoli, ma che tipo di Roma ci sarà nell’atteggiamento. Se si presenta col pullman davanti alla porta, la Roma perde: magari resisti, ma con i solisti del Napoli prima o poi il gol lo prendi".
Stefano Agresti (Radio Radio Mattino - 104,5): “Il tema Dybala comincia da quando è alla Juve, che non gli rinnova il contratto perché non giocava con continuità. È un problema, Ranieri è la persona giusta per affrontarlo. La sensazione è che non giochi dall’inizio a Napoli, comunque mi aspetto una Roma attenta e di corsa in mezzo al campo. Non mi stupirei quindi che dietro a Dovbyk giocasse Pellegrini, che dà una mano a centrocampo. La questione Dybala non passa da un allenatore all’altro, ma addirittura da una squadra all’altra. Quando gioca e sta bene è forse ancora il migliore del campionato, ma non succede quasi mai. Soulé secondo me è molto forte, ma la differenza tra uno che ha talento e un campione la fanno altre questioni. Ora deve essere lui a dover dimostrare di essere importante. Non ha 17 anni. Yildiz è più giovane, ma ti dà la sensazione di avere un’altra sicurezza".
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): “In campo ci vanno i giocatori, non l’allenatore. Mi aspetto una Roma più concentrata e motivata, sperando che Ranieri abbia toccato le corde giuste. Il Napoli è favorito, è naturale. Poi nei 13 punti di differenza ci sono cose che ti possono influenzare. Soulé non è stato a guardare anche nell’ultima partita, ma poi è stato tolto. Facile parlare solo di Dybala, ma ci sono 150 milioni di mercato che non si sa da che parte sono andati. Metti anche che non ce l’hai Dybala, ma con quel mercato non ci sono alternative? Se ogni volta sento parlare di Dybala, i 150 milioni dove sono finiti?
Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): “Il Napoli è una squadra fisica, non è travolgente ma se gli lasci spazi in campo aperto ti fa male. Alla Roma ci sono tanti equivoci tattici, non penso che Ranieri vada lì con la presunzione di giocarsela a viso aperto. Di solito quando arriva fa la fase difensiva e cerca di non prendere gol. Comunque è una partita difficile. Dybala? Hanno preso Soulé, nei piani era quello l’alter ego. Lui ha qualità, ma è stato catapultato in un altro ambiente, caricare di responsabilità un ragazzo di 20 anni solo perché è costato 30 milioni. Ci vuole più protezione, è un patrimonio, non è lui che può risolvere i problemi della Roma. Lui è giovane, può diventare forte ma non si può pensare che risolva tutto lui. Se gli si chiede tutto e subito l’ambiente ti si mangia, soprattutto in questo caso. E comunque 30 milioni sono troppi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA