Quello delle Radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Sì, anche le altre città hanno degli spazi dedicati allo sport, e magari anche la loro stazione dedicata alla squadra del luogo. Non si troverà mai, tuttavia, una voce altisonante e popolare come quella proveniente dagli apparecchi della Capitale; una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo, e una folla di appassionati pronti a sintonizzarsi all’ora concertata. Ogni protagonista va a comporre un grande collage che riempie di spunti, approfondimenti e contraddizioni la settimana del tifoso. Un ciclo continuo, che si rinnova sulle frequenze FM locali ogni giorno, di partita in partita, stagione dopo stagione.
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‘RADIO PENSIERI’, FERRAJOLO: “Se la Roma gioca come a San Siro, non batte l’Udinese”
Continua la nostra rubrica quotidiana che accompagna i lettori che non possono ascoltare i commenti di conduttori ed opinionisti delle radio locali
CHIARA ZUCCHELLI (Rete Sport): "Terrei Sabatini dandogli delle direttive ben precise: gli direi di ascoltare molto di più l'allenatore. Se fai un bilancio tra quanto fatto in positivo e quanto in negativo, la bilancia è ancora in credito nei confronti del ds. Credo che Pallotta che dovrebbe intervenire con una figura di raccordo tra società e squadra, nella Roma purtroppo sia Sabatini che Baldissoni tendono ad occuparsi di altre cose. Credo che Sabatini sia un ottimo direttore sportivo se gli venisse lasciato fare solo il direttore sportivo Servirebbe un Montali, faccio un nome a caso, un uomo di polso. Mi piacerebbe una proprietà più presente"
LUIGI FERRAJOLO (Radio Radio):"Credo che in questo momento a Trigoria non si decide nulla per il futuro. Si attende come si arriverà in classifica a fine campionato. Alla Roma adesso interessa la sfida contro l'Udinese. Il resto è rumore di fondo. Se pensano oggi al mercato vuol dire che sono da ricovero. I tifosi non sono scoglionati, di più. vedere giocare la squadra come contro il Milan ti fa cadere le braccia. E a fine stagione una spiegazione va data. Cosa è successo a questa squadra? Qual'è il principale problema? E la società deve chiederlo a Garcia per capire se bisogna confermarlo o no. Sono utili le integrazioni, non le rivoluzioni. Se la Roma gioca come a San Siro, non batte l'Udinese"
MARCO EVANGELISTI (Radio Radio): "Credo che il destino di Nainggolan è ancora da scrivere. Se lascia la Roma va all'estero, ma lui vuole rimanere e sta facendo pressione sul Cagliari. Vuole l'adeguamento del contratto ma non alle cifre uscite sui giornali. Se la Roma arriva quarta gli scenari cambiano. Io non sono convinto che Garcia abbia capito cosa sia successo realmente quest'anno alla squadra"
STEFANO CARINA (Radio Radio): "La qualificazione alla Champions è giudicata da Sabatini 'imprescindibile', quindi si capisce l'importanza. Però, certo, le operazioni di mercato non partono mica direttamente a giugno. Ci sarà un piano A se la Roma va in Champions e uno B se non ci va. Lo ha detto anche Baldissoni. Vedendo la media del lavoro di Sabatini in genere ci sono 12 giocatori in entrata e 12 in uscita. Garcia ha un contratto e andrebbe via solo se ha una squadra dietro. La Roma non paga le cifre di Garcia per prenderne poi un altro. Avrà voce in capitolo sul mercato ma non verrà accontentato in toto. Le decisioni importanti, come sempre, le prenderà Sabatini"
IVAN ZAZZARONI (Radio Radio): "Oggi nel calcio conta tantissimo il piazzamento finale. E' la bilancia per il calciomercato e per ogni tipo di decisione. La Roma ha il secondo posto in tasca. Per il Napoli è irraggiungibile, per la Lazio è difficile. Garcia è in discussione solo se la Roma non va in Champions. Poi potrebbe anche decidere lui se continuare o meno"
ROBERTO MAIDA (Rete Sport):"Il doppio infortunio Castan - Strootman avrebbe creato problemi anche ad una squadra come la Juve. La trattativa per Handanovic è ancora in piedi ma dipenderà molto dai soldi che la Roma avrà a disposizione a fine anno. La seconda ipotesi è quella di Sportiello, sul quale anche il DG Marino ha dato conferma dell'interesse dei giallorossi. La decisione di questo tipo di ritiro credo che sia stata presa per difendere un po' Garcia e non esporlo troppo all'ambiente visto che lui è contrario"
GIANLUCA PIACENTINI (Tele Radio Stereo): "Dalla decisione di questo ritiro in corso credo che Garcia sia quello che ne esca con le ossa rotte. Lui non ci crede, come tanti altri allenatori, e immagino che sia stata presa per dare un segnale all'esterno. E' stato trovato un compromesso tra dirigenti e giocatori per finire questa stagione cercare di ottenere il risultato del secondo posto, l'obiettivo attuale. Poi, a fine stagione, spero di vedere un Garcia che avrà la forza di imporre le sue decisioni".
FEDERICO NISII (Tele Radio Stereo): "Io non posso credere che il piano di mercato della Roma possa essere quello che prospettato questa mattina il Corriere dello Sport. Mi è andato per traverso il cornetto con il cappuccino. Se il piano A è Sportiello quello B chi prevede? Allora lunga vita a De Sanctis. Ma io mi rifiuto di credere che sia questa la verità. Alla Roma bastano due vittorie nelle prossime due gare per avere la certezza matematica della Champions. Per una Roma normale non è impossibile, per questa è come scalare l'Everest"
MIMMO FERRETTI (TeleRadioStereo): “L’allenatore non avrebbe voluto nemmeno fare questa sorta di ritiro per l’apparenza. A me fa abbastanza ridere che ci si sia accorti in questo momento che la squadra abbia bisogno di coesione. Quando si parla di coesione, vuol dire che la coesione non c’è, che si è persa. Credo sia un campanello d’allarme molto importante. Indipendente da tutto questo, a me interessa solo che la Roma domenica sera vinca contro l’Udinese. Al fine della stagione manca poco, poi ci sarà il momento di tirare le somme solo quando si avrà il risultato del campionato. Non ci sono innocenti quando le cose non vanno bene. Sono profondamente convinto che questa sia una squadra da buttare, va assolutamente rifondata. La squadra attuale non ha futuro”.
MAURIZIO CATALANI (Rete Sport): “La campagna abbonamenti tra un po' la apriranno a gennaio. Quest'anno i tempi per il rinnovo sono sbagliatissimi, non è una trovata geniale dal punto di vista del marketing vista la situazione attuale. Questa Roma è una delle più desolanti della mia storia, forse ho difficoltà a ricordarne altre più desolanti. E' desolante soprattutto per le aspettative che avevi, perché sono arrivati con l'aria di quelli che avrebbero cambiato la nostra vita per poi crollare improvvisamente come un muro di carta. Questa è una squadra che ogni anno vende i pezzi forti, che ha dato soldi a uffa a dei giocatori che poi non hanno reso. Una situazione del genere di giocatori che chiedono soldi e poi non si vogliono allenare e non corrono non ha precedenti nella storia del calcio, io sono offeso. Senza tifosi il calcio non esiste, sono più importanti i tifosi della palla”.
ADRIANO SERAFINI (TeleRadioStereo): “Non è un ritiro punitivo, è più un momento di aggregazione. Credo che quelle date ieri siano delle regole diverse e che siano state stilate per questi giorni particolari. Garcia ha sempre protetto pubblicamente i suoi giocatori. Ultimamente lo vedo un pochino diverso, un pochino arrabbiato, e questo è anche peggio perché dai un segno definitivo di cedimento. Io credo che Garcia abbia delle colpe importanti, ma sicuramente non è l’unico”.
ALESSANDRO AUSTINI (TeleRadioStereo): “E’ stato consegnato ai giocatori questa sorta di vademecum con delle regole e comportamenti da tenere in questi giorni, con tanto di multe in caso queste regole non vengano rispettate. Le regole sono state date all’inizio, evidentemente c’è stato il bisogno da parte di Garcia e della società di ribadirle e di aggiungerne delle nuove. Il fatto che debba essere scritto su un foglio a metà maggio cosa si può fare e cosa no vuol dire che qualcuno non ha rispettato delle consegne. Secondo me si sta anche un po’ esagerando da parte nostra nel raccontare questo ritiro, anche perché questo non è un ritiro, è più una sorta di richiamo all’attenzione, tanto che, da quello che so, i giocatori non l’hanno presa neanche male”.
LUCA VALDISERRI (Rete Sport): “Penso che la Roma debba fare un calcolo molto preciso, soprattutto con l’allenatore. Ci vuole una diversa strategia tra allenatore e ds, perché come vediamo che quest’anno non ha funzionato. Io temo che alla Roma si stia ragionando in questo modo: prendo dei parametri zero e vendo tutti quelli che hanno mercato. Prendo Mavuba e vendo Nainggolan. Quando leggo di Ayew rimango perplesso… perché la Roma dovrebbe prendere Ayew? Secondo me è un buon giocatore ma non ti fa fare il salto di qualità. Io credo che la Roma non si debba far ingolosire da giocatori indubbiamente bravi ma che non sono efficaci per il tuo gioco”.
UGO TRANI (Rete Sport): “Il secondo posto aggiusta tutto sia dal punto di vista societario che tecnico, ti rende tutto più semplice dal punto di vista della preparazione. È meglio non fare il ritiro, facendo magari una doppia seduta, che inventarsi questa soluzione che non ha alcun senso. Le componenti non stanno funzionando nello stesso modo dell’anno scorso, o almeno non si stanno relazionando. A Trigoria servirebbe uno che comanda. Tutti sanno che a Trigoria i giocatori fanno quello che vogliono, come vogliono. Se mi dici che il motivo di questo ritiro è per essere più coesi, mi stai dicendo che la coesione non c’è”.
UBALDO RIGHETTI (Tele Radio Stereo): “Il ritiro se sarà stato utile lo vedremo domenica sera. I giocatori devono essere consapevoli del momento delicato. Il campanello d’allarme è suonato da parecchio. Ora bisogna salvare il salvabile. Il giocatore finito l’allenamento non pensa a nient’altro, ed invece adesso devono risolvere il problema. Sono pagati anche per questo”.
CLAUDIO MORONI (Centro Suono Sport): “Il prossimo anno la Roma ha bisogno dei due terzini, un centrocampista (due se parte Nainggolan) e un attaccante. Bertolacci lo farei restare, è già pronto. In attacco vorrei uno che “morde il pallone”.Si può fare una buona formazione cercando di contrastare in qualche modo la Juventus e fare bene in Champions. Bisogna fare i conti con i soldi in tasca che ha Pallotta, inutile illudere la gente. La campagna acquisti dell’estate scorsa era stata giudicata da tutti ottima, poi non si è rivelata tale. Stasera? Per me passa il Real”.
SALVATORE D’ARMINIO (Centro Suono Sport): “Stasera passa la Juve e vi dico pure che non perde. Per la Roma del prossimo anno servono 5 rinforzi, a cominciare dal portiere. Bisogna portare alemno tre campioni altrimenti sarà un’altra stagione incolore. Lascerei carta bianca a Garcia con sabatini che deve solo cercare di esaudire le richieste del tecnico francese. Viviani? No, è uno che va bene per la Serie B ma non è ancora pronto per certi livelli”.
ALESSANDRO CRISTOFORI (Rete Sport): “Son convinto che una rivoluzione sia necessaria, ma non parto di certo da giocatori come Nainggolan e Ljajic. Più che un ritiro è una mezza pensione… Dai sempre la sensazione che non sai neanche te quello che vuoi fare. Per il prossimo anno la convivenza tra Garcia e questa dirigenza ho paura che possa essere un remake dell’ultimo anno di Spalletti, o dell’ultimo di Allegri al Milan”.
DAVID ROSSI (Roma Radio): “Questo secondo me non è neanche un ritiro, non lo vedo così. È una modalità particolare di approccio alla partita di questa settimana, tutto qua. Il ritiro come lo intendiamo noi è punitivo, la scelta che è stata fatta dal tecnico e della società invece è quella di non prendere questa via. Se questa squadra avesse avuto Castan e Strootman, ma anche solo Strootman, Parma e Atalanta non le pareggi e avresti la qualificazione in Champions già in tasca. Le responsabilità sono da ascrivere a tutti. L’Udinese è una squadra che non ha molto da chiedere al campionato, arriverà all’Olimpico senza alcuna paura… sono le squadre che possono essere pericolose. La Roma dovrà fare tutto quello che non ha fatto a Milano, io mi concentrerei su questo”.
ILARIO DI GIOVAMBATTISTA (Radio Radio): “La Roma deve centrare il secondo posto per fare la rivoluzione di cui si parla. Ma un allenatore può essere così tanto amico degli allenatori?”.
ROBERTO PRUZZO (Radio Radio): “Non è che ogni anno puoi rifare la squadra, che per altro al momento è seconda. Rischi di incasinarti ancora di più. Bisogna andare a prendere un paio di giocatori per fare un passo in avanti, va completata una squadra che è forte ma non abbastanza. Io penso che ora sia più deleterio che altro ritrovarsi tutto il giorno faccia a faccia con le stesse persone a due settimane dal termine del campionato”.
NANDO ORSI (Radio Radio): “La prima cosa da fare è capire se l’allenatore sarà Garcia, ed io non ne sono così convinto. Se lui rimane ci vogliono 4 giocatori, se ne viene un altro ce ne vorranno di più. Secondo me il fatto che Garcia non sia più al centro del progetto è una cosa molto probabile, ad esempio mi sembra che questo ritiro sia stato deciso dalla società. Ritiro poi, se si può chiamare ritiro… Quest’anno secondo me Garcia ha tante responsabilità, la società starà valutando se è ancora in grado di portare la squadra a risultati importanti”.
AUGUSTO CIARDI (Tele Radio Stereo): “Su alcuni giornali si continua a scrivere che il ritiro è un contentino per i tifosi, per accontentare la piazza... Ma la piazza si accontenta con i risultati, non con i ritiri! Se una squadra va in ritiro è perchè il dirigente o l’allenatore lo decide. I tifosi non devono essere chiamati in causa solo quando devono essere moralizzati o indotti a tifare in un certo modo. Non si va in ritiro per i tifosi, ma perchè la squadra sta facendo schifo”.
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