Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.
rubriche
‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “Totti nella Roma sta sempre bene, ma l’arrivo di Pinto lo esclude”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Mario Sconcerti (Teleradiostereo 92.7): "Totti nella Roma sta sempre bene, bisogna vedere che operatività richiede. Pinto? Il direttore generale è la figura di vertice tecnico e questo esclude l'ingresso dell'ex capitano in questo tipo di ruolo."
Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): "Quanta voglia ha Totti di mettersi in gioco? Ha trovato una strada diversa e nuova che lo sta motivando, quella dello scouting. Con Baldini e Pallotta non c'era feeling ma ora è un'altra storia. Sono cambiati i personaggi ma l'interrogativo rimane."
Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Pinto era un ragazzo di grande talento che è stato convocato dal presidente del Benfica e che ha cominciato a collaborare prima con la polisportiva poi con la prima squadra calcistica del Benfica. A luglio però è stato esonerato l'allenatore dei portoghesi e Pinto ha proposto Fonseca, ma il presidente ha preferito Jesus. Da lì il rapporto si è deteriorato e da qui la decisione di lasciare il Benfica. Non credo che avrà il ruolo di direttore sportivo come lo intendiamo noi, ma più quello di General Manager di stampo americano. Una figura che si occuperà di tutta l'area sportiva e che avrà bisogno di un aiuto di chi in Italia è più ferrato nei rapporti con i vari intermediari e procuratori. E' una scelta nuova, innovativa rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi anni, con l'ultima parola sarà sempre del presidente".
Roberto Maida (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Non credo che Fonseca conosca Pinto, anzi. Il tecnico non sapeva neanche che la Roma lo stesse cercando. E' possibile invece che Pinto abbia rapporti con Mendes e con Campos, un altro dirigente sondato dal club. La novità è che non ci sarà più un direttore sportivo plenipotenziario come ha fatto negli ultimi anni con Sabatini, Monchi e Petrachi".
Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "La vicinanza di Mendes a Pinto può essere solo una minaccia. E' molto pericoloso per un club legarsi al procuratore portoghese per tanto tempo. Si fanno affari, certo, ma non si vince molto facendo affari con lui".
Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "C'è molta enfasi su questa notizia di Pinto, ma ricordiamo che la Roma ha preso un dirigente e non Pelè. Il suo operato dipenderà dalle condizioni in cui lo faranno lavorare qui a Roma. Gli americani si stanno muovendo per ricostruire tutta la dirigenza e continueranno a farlo per altri ruoli".
Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "La Roma sta crescendo sempre di più e sta acquisendo credibilità. In avanti ci sono tre giocatori di grandissima qualità. La società invece è in ristrutturazione. Nessuno di noi conosce bene Tiago Pinto, ma penso che se i Friedkin lo hanno scelto vuol dire che hanno avuto i loro motivi. Occhio però alle esaltazioni, come è già accaduto con Monchi. Gli auguriamo però di fare il meglio".
Francesco Balzani (Centro Suono Sport - 101,5): "Friedkin è passato dalla valutazione di un direttore sportivo come Paratici alla valutazione di altri profili. Il Presidente si è reso conto, quest’estate, che il mercato lo fanno più i procuratori e i rapporti che si creano con gli stessi procuratori. Tiago Pinto a Roma si occuperà anche delle giovanili. È un profilo senz’altro interessante, ma io penso sempre che la squadra non la fa il direttore sportivo ma il proprietario. Adesso alla Roma serve un direttore tecnico che possa occuparsi di campo: ad esempio ci vedrei benissimo Totti vicino a Pinto. La figura di quest'ultimo forse esclude un direttore sportivo, ma non un direttore tecnico".
Antonio Felici (Centro Suono Sport - 101,5): "Sono rimasto molto sorpreso dall'annuncio di Pinto, una mossa che mi ha preso in contropiede. Credevo che la Roma avrebbe preso un diesse tipo Berta o Campos. Mi sorprende anche il modo in cui è stato presentato dalla stampa: lui è un manager, ha diretto la polisportiva del Benfica per tanto tempo. Non ho dubbi sulla sua efficacia come direttore generale, ma mi lascia perplesso il fatto che sarà anche colui che gestirà la parte tecnica. Ha bisogno di uno che capisca di calcio che lo consigli".
Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): "La Roma di Fonseca e Pinto sulla carta mi piace. Il mercato non è stato il lavoro di Pinto nel Benfica e anche alla Roma le operazioni potrebbe farle il presidente. Si sottovaluta la voglia dei Friedkin di incidere. Già sono intervenuti quest'estate e per me ora succederà ancora di più".
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma ha continuato a chiamare e volere Paratici, ma lui ha chiesto tempo e i Friedkin non potevano più aspettare. Se avesse detto sì in questi giorni sarebbe stato lui il ds della Roma".
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Pinto? Li vanno a cercare per il mondo, ma poi è complicato inserire in Italia certi personaggi. Ancora ci si lecca le ferite di Monchi. Mi sembra più semplice prendere un direttore italiano che conosce bene il mercato italiano".
Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Pinto? Il ricordo di Monchi spaventa. Chi fa bene nel proprio paese non è detto che lo farà in Italia. Io gli affiancherei uno tipo Massara, uno che conosca l'italiano e il modo di lavorare dei principali agenti che lavorano nel mercato italiano".
Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino – 104,5): “Su Pinto dico che se è bravo sui giovani non ha la rete di rapporti che servono per agire con in grandi procuratori, però saranno valutazioni che i Friedkin hanno fatto. Mi incuriosisce molto, lo avrei preferito italiano, qualche piccola perplessità ce l'ho ma è anche una scelta di rottura con il passato".
© RIPRODUZIONE RISERVATA