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‘RADIO PENSIERI’, D’UBALDO: “Di Francesco non è un azzardo per la Roma: è un tecnico che ha fame”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “La Roma i gol li ha sempre fatti, con Salah e senza Salah. Se c’era proprio bisogno di dover sacrificare un calciatore, a quelle cifre va bene sacrificare Salah. Aziendalmente, se c’era un giocatore da cedere in questa sessione era Dzeko: 31 anni, 39 gol, 3 anni di contratto. Se la Roma lo mettesse sul mercato, credo che potrebbe farci una bella plusvalenza”.

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “L’umanità di Di Francesco è sicuramente garantita, ha fatto un percorso importante, si è messo in gioco più volte dopo aver lasciato il calcio giocato. È uno che sa cosa significa soffrire per arrivare. E poi credo che sia un allenatore che abbia fame, ha voglia di mettersi in mostra. Non credo sia una mossa azzardata da parte della Roma. Portare il Sassuolo in Europa è stata un’impresa straordinaria, e poi è un allenatore che fa un calcio propositivo, ha sempre fatto giocare bene le sue squadre. Di Francesco alla Roma mi ricorda Allegri che dal Cagliari va al Milan e vince lo scudetto, o Sarri che va a Napoli e fa benissimo”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “L’estate deve ancora iniziare, eppure siamo consumati dalle indiscrezioni di mercato come se fossimo a settembre. La Roma farà una cessione entro il 30 giugno, probabilmente Salah, poi valuterà tutto, saranno scelte e non più necessità. Invito tutti alla calma: attendiamo di capire le direttive di Di Francesco. Vedremo se il tecnico sposerebbe una cessione di Ruediger o di Paredes, oppure no. Io aspetterei, cercherei di capire cosa pensa, cosa avrà da dire Di Francesco”.

Piero Torri (Teleradiostereo 92.7): “Aspetto le parole di Di Francesco e della Roma, anche se sono consapevole che in periodo di mercato le parole lasciano il tempo che provo. Aspetto i fatti. L’obiettivo dovrebbe essere questo: costruire una Roma più forte, nonostante le possibili 2 cessioni per questioni di bilancio. Aspetto di giudicare Monchi dal lavoro che farà. Attendo anche qualche nome a sorpresa: credo che un paio di giocatori imprevisti arriveranno, mi auguro che Monchi trovi un altro Dani Alves. Vediamo, aspettiamo. Il bilancio di un mercato si fa al gong finale. Se devo dare retta alle voci, un po’ di preoccupazioni le ho. A cominciare da Di Francesco: lavorare al Sassuolo è un conto, alla Roma è un altro. E il primo a saperlo è proprio lui”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma non può rimanere sempre in quarta fascia in Champions, deve andare avanti in quella competizione, altrimenti non si fa mai l’immagine internazionale che dovrebbe avere”.

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma dovrebbe essere sincera e dire ‘Non corriamo per vincere’. Salah, insieme a Nainggolan, è il giocatore più importante della Roma e se ne sta andando via come se niente fosse. Ruediger è il difensore più affidabile che la Roma abbia, e se ne sta andando. Szczesny va alla Juve. Così la Roma è destinata a rimanere una squadra di rincalzo. Ora, con Inter e Milan, la Roma rischia di lottare per il quarto poco. Una cosa non capisco: perché non lo dicono?”.

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Sono sette anni che contesto questa Roma americana, 7 anni che dico che sono arrivati a Trigoria gli americani poveri. Se confronti i nomi in uscita dalla Roma con quelli che dovrebbero arrivare, che sensazione se ne ricava? Esce Salah e entra Thauvin… possiamo dire che abbiamo fatto pari e patta? Non credo. Per lungo tempo lo strappo di Salah è stato uno schema fondamentale. Ci diciamo che la Roma deve vincere, ma poi questo non corrisponde alla realtà. Ho grande stima per Di Francesco, soprattutto per l’uomo. Ha l’umanità e la sensibilità che prima mancava nella Roma. Il discorso tecnico dipende molto dalla società: che squadra gli dai, che protezione gli fai. La società deve difenderlo e l’ambiente deve avere maggiore equilibrio. Ho visto il Sassuolo giocare bene, mi auguro che riesca a riprodurre nella Roma quel tipo di gioco imprevedibile”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): "Domani probabile fumata bianca per Di Francesco. Arriva un allenatore giovane con tanta voglia di dimostrare il suo valore e con un' accurata attenzione alla tattica. Mi preoccupa solo la gestione di uno spogliatoio di spessore internazionale. Dovrà guadagnarsi la fiducia e il rispetto dei leader".

Ubaldo Righetti (Teleradiostereo 92.7): "Bisogna fidarsi di Monchi, sarà alla ricerca di promesse e non di certezze. Se vende Salah a 40 milioni, di sicuro non prende un altro giocatore a quella cifra. Entro il 30 giugno la Roma deve sistemare il bilancio e ciò significa che qualcuno deve partire".

Claudio Moroni (Centro Suono Sport – 101,5): “Se la cessione di un big riguardasse solo Salah, sarebbe da applausi. Se ci fosse il bisogno di vendere un altro giocatore, io dico che sarebbe meglio sacrificare Paredes piuttosto che Ruediger. A centrocampo hai Pellegrini, un ragazzo che tra due anni vale più di Paredes, sono pronto a scommetterci”.

Salvatore D’Arminio (Centro Suono Sport – 101,5): “Sto leggendo troppi nomi di giovani e mi viene il prurito. Se la Roma vende solo Salah ci metto la firma. Pellegrini mi piace come alternativa, ma a centrocampo io non venderei nessuno. E’ il reparto dal quale la Roma deve ripartire per migliorarsi”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Paredes potrebbe essere una bella plusvalenza ma rischi di rinforzare la Juve e quindi ci penserei un attimo. Ha solamente 22 anni, può diventare un super centrocampista. È un giocatore di grande prospettiva, la Roma dovrebbe tenerselo stretto" Manolas? Non credo ad una sua cessione per colpa di quello che è successo con Dzeko, il nervosismo a volte può prendere il sopravvento ma poi passa tutto in fretta”