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‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “Giocare alle 16.30 sarebbe una decisione barbara”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Mario Sconcerti (Teleradiostereo - 92,7): "Non si può giocare alle 16.30, il giocatore come lavoratore non ha nessun dovere. Si tratta della salute delle persone, non è che se mi alleno di più resisto meglio a 40 gradi. Non c’è questa esigenza, è una barbarie".

Piero Torri (Teleradiostereo - 92,7): "Se fosse vero che Zaniolo tornasse tra due settimane può essere a disposizione anche per la prima partita della ripresa. Ho il desiderio di rivederlo baciare la maglia della Roma: nonostante abbia visto molto spesso abusare di questo gesto, a lui do il beneficio dell'onestà nei confronti della Roma. Credo sia in grado di essere determinante in questa seconda, infinita, parte del campionato. Mi auguro che non si vogliano accelerare i tempi". 

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Non mi sembra il momento di rivoluzionare la squadra con una difesa a tre. La situazione è delicata, anche per quanto riguarda gli infortuni. Ci andrei con i piedi di piombo. Quando tornerà Zaniolo c'è anche poi la possibilità di alternarlo con Dzeko. Sul mercato la Roma ha bisogno di esterni che facciano gol". 

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Vediamo se verrà dato seguito all'idea di cambiamento tattico: vedremo se ci sarà un continuo per questa difesa a tre. Personalmente non mi piace. La Roma a Parma giocò con una sorta di 3-3-3-1, una difesa propositiva che va ad attaccare. Ho i miei dubbi, la Roma con molta difficoltà rinuncia a Kolarov". 

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "I tifosi della Roma devono tifare la Lazio, in vista di Atalanta-Lazio, per poter sperare di arrivare in Champions League". 

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Il concetto della Roma di giocare con la difesa a tre? Con quali presupposti? Per fare giocare Fazio e Mancini? Dipende quali centrali si hanno a disposizione, prima di metterli in campo tutti e due ci penserei".

Francesco Balzani (Centrosuonosport - 101,5): "Il 26 maggio andava cancellato dal calendario ma la gestione americana è riuscita a raddoppiare il dolore che questa data riporta con l'addio di De Rossi. Per come è avvenuto, per le dinamiche, io avrei aspettato qualche altro anno prima di fare un tweet del genere: la strategia mediatica della Roma non tiene conto dei sentimenti della gente. Hanno fatto una brutta figura". 

Antonio Felici (Centrosuonosport - 101,5): "Quando c'è l'addio al calcio di uno come De Rossi è un evento così scioccante che non si scorda con un semplice tweet: bisognerebbe che certa gente tornasse un attimo sulla Terra. Il calcio è sentimento, non è solo social e numeri. C0sì si dimostra solo come del popolo giallorosso non frega niente: gli addii di Totti e De Rossi alla Roma sono stati l'omicidio al tifo, quello vero... Se poi si vuole portare supporters dall'India o dalla Cina è un altro discorso". 

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “La Roma ha tante cose che non sono state gestite bene, con De Rossi è stata sbagliata la tempistica e il modo di confrontarsi con lui. Ma anche lui se n’è fatto una ragione abbastanza in fretta. Può essere una colpa essere i gestori della società nel momento in cui due calciatori così importanti dicono addio al calcio? Nella Roma ci ho sempre visto onestà in un mondo in cui ce n’è molto poca”.

Franco Melli (Radio Radio Mattina – 104,5): “Si riparte, ma non sono per niente sicuro che si arriverà in fondo al campionato. Se rimane Pallotta assisteremo a tante acrobazie: il problema sarà far vedere che le cose sono molto migliori rispetto alla realtà. Kean ha le possibilità del grande giocatore ma non lo è ancora diventato e anzi mi sembra in fase discendente. Bonaventura anche per colpa di infortuni non è nella fase migliore della carriera. Difesa a tre? Per situazione di classifica deve giocare al rischiatutto”.

Furio Focolari (Radio Radio Mattina – 104,5): “Se i numeri non cresceranno neanche dopo la movida e il casino che stanno facendo adesso, ditemi perché il campionato dovrebbe fermarsi per un positivo. Se fossi il calcio comincerei subito, con i numeri attuali non si può fermare la Serie A per un positivo. Se riparte il virus è chiaro che si ferma tutto. Kean? Lo prenderei, nella speranza che metta la testa a posto e che non sia un altro Balotelli. La difesa a tre dev’essere fatta con due esterni molto offensivi, Kolarov andrebbe nei tre dietro e non esterno”.

Roberto Renga (Radio Radio Mattina – 104,5): “Sarebbe il colmo se ora Spadafora non desse l’ok. Approverei la difesa a tre della Roma, perché ha molti stopper e i terzini adatti a scendere. Sempre che non siano Santon e Kolarov, altrimenti non ci guadagneresti niente”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattina - 104,5): "Io questa cosa che bisogna giocare per forza non la capisco. Vedrete che ce ne saranno diversi di infortuni come è successo a Ibrahimovic. Siamo sicuri che c'è l'interesse economico di tanti club a ricominciare? Io mi sono adattato benissimo al 'no calcio', purtroppo. La Roma deve recuperare punti, deve vincerle quasi tutte e quindi deve rischiare tanto. La difesa a tre potrebbe avere una logica se sugli esterni ci sono giocatori molto offensivi che possano darti spinta, altrimenti diventa difficile".

Nando Orsi (Radio Radio Mattina - 104,5): "Si ricomincerà il campionato, ma finirlo sarà un miracolo perché è difficile che nessuno diventi positivo. Hanno tutti voglia di ricominciare perché i club hanno bisogno dei soldi delle tv"

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattina - 104,5): "Sul giocare o non giocare sono mancate le direttive della Uefa, che ha lasciato libertà alle federazioni alimentando discussioni. In Francia non sono contenti di non aver ripreso il campionato".