Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
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‘RADIO PENSIERI’, DI CARO: ”Ghisolfi non ha influito sull’acquisto di Koné”
Piero Torri (Radio Manà Manà Sport - 90,9): “Non c’è organizzazione nella società giallorossa. Ora conta il campo, dove la Roma giocherà senza il suo centravanti, che al momento non è stato quel fattore che ci aspettavamo. Dybala in campo lo vorrei sempre, soprattutto in questa Roma in cui la qualità va cercata con il lanternino; mi hanno stupito infatti le parole di Ranieri sulla sua mancanza di intensità. La coppia migliore sulla mediana al momento è Koné-Paredes. Non so come Ranieri gestirà Hummels, però ha evidenziato il fatto che non può giocare troppe partite consecutive”
Andrea Di Caro (Radio Manà Manà Sport - 90,9): “Appena Ranieri recupera Hummels come pilastro, ti prepari a vivere una stagione con tre centrali. Si sta orientando verso questo scenario. La stagione di Dybala alla Roma finirà già quest’anno, è un lusso che poche squadre possono permettersi, ma ora è un Dybala carente. Sappiamo la sua capacità di lotta e Ranieri se ne sta accorgendo. La Roma doveva fare una scelta netta, ma non l’ha fatta. E ora devono portarsela dietro. In questo momento Ranieri non credo abbia l’intenzione di cacciare giocatori. La Roma si deve aspettare qualcosa di più da Dybala, visto che è il top player della squadra. Ghisolfi non c'entra nulla con l’acquisto di Koné. In questo momento penso che a Ranieri sia data carta bianca per sistemare la Roma”.
Fabrizio Aspri (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Ranieri sta cercando di capire chi, al di là dei gol e del curriculum, può lottare per la salvezza. Ha notato che contro le piccole non è stata una Roma al top".
Emiliano Viviano (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Dicembre è sempre un mese importante. Nella Roma c’è un po’ di confusione. Fino adesso sono capitate 3 partite in cui la Roma ha pensato più a contenere mentre nelle prossime servirà costruire. Mi aspetto che in queste partite Dybala faccia la differenza".
Luigi Ferrajolo (Radio Radio pomeriggio 104.5): "La Roma deve prendere almeno 7 punti dalle prossime partite per poi impostare il lavoro in maniera meno emergenziale. Serve prendere coraggio. La Roma non ha scelta, non può continuare a piangere. Deve tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Saelemaekers può aumentare la consistenza tecnica della squadra e può risolvere i problemi sulle fasce. Pellegrini non è un campione, ma anche i grandi giocatori hanno momenti di crisi. Come ha detto Ranieri è un giocatore dalla metà campo in sù".
Antonio Felici (Teleradiostereo / Te la do io Tokyo - 92.7): "Nessuna sorpresa su Pellegrini, per le qualità che ha deve giocare davanti ma se lì non incide, non serve a nulla. Ranieri vede Le Fée come playmaker ma non credo che lui sia venuto qui per fare questo. Non credo sia pronto per farlo. In più il tecnico punta molto su Paredes. Mi trovo molto in sintonia con Ranieri. Nelle ultime tre partite si sapeva già come sarebbe andata a finire ma ora bisogna fare i punti. Se a dicembre la Roma non farà punti e non si rimetterà in una posizione tranquilla, vorrà dire che da gennaio in poi dobbiamo prepararci ad una stagione di terrore. Se non ci sarà una svolta, bisognerà mettersi l’elmetto. Ranieri pretende una risposta dalla squadra, non solo dal punto di vista caratteriale ma anche dal punto di vista delle vittorie".
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): “Tutti i giocatori sono importanti in questo momento. Pellegrini resta il capitano e spero che possa tornare a giocare sereno e tranquillo. Ranieri deve trovare delle soluzioni per essere più pericoloso in attacco. La Roma deve proporre qualcosa di più".
Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): “Pellegrini dopo Dybala è il giocatore con più qualità. Il suo è un problema mentale perché sa benissimo che fare il capitano della Roma non è facile e incide sulle prestazioni. I giocatori bravi devono scendere sempre in campo. Un difensore forte si adatta sia alla difesa a tre che a quella a 4”.
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