Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.
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‘RADIO PENSIERI’, MELLI: “Dopo quello che è successo con la Nazionale non mi stimola neanche il derby”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Non avevo mai visto un allenatore perdere dignità in questo modo come Ventura, che ieri si è presentato dopo un'ora e mezza in conferenza stampa e non si è dimesso. Onore a Prandelli che ci impiegò 5 minuti. Non si doveva affidare una missione del genere ad un uomo frustrato come lui. E' un poveraccio che non riesce a maneggiare quello che sta accadendo. Spero che questa disgrazia servirà a liberarci di Tavecchio. Uno stadio che fischia un inno, come successo ieri a San Siro, non merita di andare al Mondiale".
Xavier Jacobelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Il primo principio del calcio dice che bisogna mandare in campo i più in forma, indipendentemente dal modulo. La federazione non è stata in grado di cambiare il tecnico quando avrebbe dovuto. Gli errori di Ventura, che è andato nel pallone dopo la sfida di Madrid con la Spagna, se fosse stato in un club gli sarebbero costato l'esonero"
Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Interiormente mi approccio male al campionato dopo l'eliminazione dell'Italia. Non mi stimola neanche il derby. Potrei vedere una bella partita ma so che non è neanche il 30% dell'importanza di quello che è successo con la Nazionale".
Antonio Felici (Centro Suono Sport - 101,5): “Su che deve riflettere Tavecchio? Su quale mezzo di trasporto utilizzare per andarsene? Ci sono calciatori che si sono auto-dimessi dopo ieri come Buffon, De Rossi, Barzagli. Ventura è inadeguato per quel ruolo, a nessuno di noi sarebbe venuto in mente di scegliere lui. La componente degli allenatori, Ulivieri, e calciatori, Tommasi, si allontanassero da questo mondo per ricostruire. La gente in gamba è stata isolata, Abodi sarebbe stato un ottimo presidente di Federazione e l’hanno esiliato al Credito Sportivo. La cosa urgente è spazzare via questo incapace blocco di potere. La scena di De Rossi? Il dramma è che ha dato voce a 15 milioni di italiani, che si chiedevano perché non entrasse Insigne o El Shaarawy”.
Massimo Caputi (Centro Suono Sport - 101,5): “I calciatori attuali erano in grado di andare al Mondiale. Ora ci vuole un rinnovamento, mi auguro non siano solo parole dettate dall’amarezza del giorno dopo ma che si faccia realmente. È un danno per tutti, non è un qualcosa che riguarda solo lo sport: il calcio è lo specchio del nostro Paese. Questa Federazione non ha fatto solo danni, ha fatto anche cose positive, ma il risultato lo danno gli esiti sportivi e in questo caso è un fallimento e quindi inevitabile ci sia un cambiamento".
Alessandro Vocalelli (Centro Suono Sport - 101,5): "È la più tremenda umiliazione, ma trasformiamola in un’occasione di cambiamento. Serve gente che nel proprio lavoro abbia dimostrato qualcosa e che abbia i numeri per dare affidabilità. È il momento delle scelte dolorose, non si deve guardare in faccia a nessuno e guardare gli interessi generali e non quelli privati. Agli Europei si è festeggiato l'uscita ai quarti con la Germania, ma noi essendo l'Italia dovremmo puntare molto più in alto".
Giulio Delfino (Centro Suono Sport - 101.5): "Ventura è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Oggi parliamo di un’ecatombe sportiva, l’Italia che non va ai mondiali contro una squadra che si limita a correre dietro ad un pallone. Questa per il calcio italiano è una disfatta mondiale che deve portare ad un reset generale, non si devono più presentare alcuni personaggi. Personaggi che hanno distrutto il calcio italiano e ci hanno esposto a questa figuraccia. Poi voglio dire una cosa a Ventura: la Nazionale è del popolo, e se il popolo ti chiede di mettere il 4-3-3, perché ti ostini a fare di testa tua e a tenere in panchina un giocatore come Insigne? Cerca di dare ragione al popolo per una volta, no? Ma la colpa non è la sua, la colpa è di chi lo ha scelto come selezionatore".
Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Dopo l’andata ero abbastanza convinto sarebbe andata così. La colpa non è di Tavecchio o di Lotito, ma di chi li ha messi in quei ruoli o di chi gli dà retta. La scena di De Rossi è imbarazzante per l’allenatore: ci rendiamo conto che stava mettendo in campo lui e che Insigne non ha fatto un minuto in questa partita? Non c’era rispetto perché l’allenatore è inadeguato e non se l’è guadagnato. Se anche Tavecchio dovesse lasciare, il sistema marcio e corrotto eleggerebbe un Tavecchio vestito meglio. Nel derby in difesa mi aspetto Jesus e non Fazio, a centrocampo ho il dubbio De Rossi/Gonalons e Pellegrini/Nainggolan. La Lazio sembra fatta apposta per mettere in difficoltà questa Roma, è la migliore nello scegliere i tempi per entrare nella difesa”.
Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “De Rossi si è dimostrato ancora una volta un grandissimo uomo. Ventura? Ci sarà un motivo se ha allenato solo piccole nella sua carriera".
Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Vorrei capire per quali meriti Ventura si è seduto sulla panchina della Nazionale nel dopo-Conte. Chi è causa del suo mal pianga se stesso".
Ubaldo Righetti (Teleradiostereo 92.7): “Abbiamo in coraggio di ripartire da zero? Florenzi da mezzala non mi è dispiaciuto, ci ha messo volontà e saggezza tattica. L’evento purtroppo ha coinvolto tutti in maniera negativa, in questi giorni andrà gestita una situazione psicologica particolare, Di Francesco dev’essere bravo perché queste sono cose che ti porti dietro".
Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Ci si deve rendere conto dello sfascio, chi di dovere non ha fatto niente per evitarlo. Dobbiamo cercare di dimenticare, ma ci vorranno anni. Il calcio dev’essere dei calciatori, come presidente federale c’è un arco che va da Rivera ad Albertini; come allenatore da Ancelotti a Pocheschi”.
Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “C’è amarezza e tristezza, della Nazionale siamo tutti tifosi. La ricetta per il futuro non ce l’ha nessuno: nel ruolo di presidente federale serve un grande manager da un’azienda importante affiancato da uno come Roberto Baggio. L’allenatore dev’essere un under 28, si deve costruire una mentalità".
Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Insigne passerà alla storia per non aver giocato questa partita. Il tema è cosa ne sarà del calcio italiano: senza Ventura e Tavecchio non si risolveranno i problemi, è la base che deve cambiare. Come presidente federale Gravina, Abodi e Rivera, per il ruolo di CT dico Carlo Ancelotti ma l’unico che verrebbe è Mancini ma bisognerebbe dargli più soldi di quanti ne davi a Conte.
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “Ventura e Tavecchio se ne devono andare. Altrimenti non abbiamo capito niente di quello che è successo. Va rasa al suolo la Federcalcio. Ci metto dentro anche Lotito. Deve cambiare anche la Lega calcio, a 360 gradi, con i presidenti dei club che hanno ucciso il nostro calcio e pugnalato i tifosi considerati solo clienti. Si devono vergognare anche i calciatori, molti dei quali sopravvalutati”.
Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Serve un cambiamento totale, come giocatori in nazionale e come dirigenti. Vista la partita è giusto che restiamo a casa. Il Mondiale sarà bello anche senza l'Italia, ma adesso va cambiato il sistema del nostro calcio”.
Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino – 104,5): “Non so se c’è più rabbia o dispiacere. Abbiamo tolto ai ragazzini il piacere di vedersi il Mondiale. Sono allibito da quello che hanno detto Ventura e Tavecchio. E’ grave aver perso, ma è pazzesco che questi due non si siano sentiti in dovere di rimettere il loro mandato”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Io temo che non cambierà niente. Non c’è la base dalla quale ripartire. La cosa più divertente è stato De Rossi quando gli ha detto: ‘Ma che mi fai entrare a me? Dobbiamo segnare…’. Una cosa incredibile. Se c’era il Var stavamo a casa con una sconfitta. Io vieterei l’acquisto di giovani stranieri. Sarebbe un piccolo passo. Troppi stranieri in Primavera o in Serie C o D. Non è possibile tutto questo. C’è gente improponibile”.
Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Negli ultimi due anni hanno ammazzato il calcio italiano. Sono 3 anni che mi chiedo quale sia il ruolo del presidente del Coni. Bisogna intervenire, e a intervenire deve essere lui. Servirebbe una tabula rasa nella Federcalcio, ma purtroppo non succederà”.
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