Quello delle Radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Sì, anche le altre città hanno degli spazi dedicati allo sport, e magari anche la loro stazione dedicata alla squadra del luogo. Non si troverà mai, tuttavia, una voce altisonante e popolare come quella proveniente dagli apparecchi della Capitale; una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma,una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo, e una folla di appassionati pronti a sintonizzarsi all’ora concertata. Ogni protagonista va a comporre un grande collage che riempie di spunti, approfondimenti e contraddizioni la settimana del tifoso. Un ciclo continuo, che si rinnova sulle frequenze FM locali ogni giorno, di partita in partita, stagione dopo stagione.
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‘RADIO PENSIERI’, VALDISERRI: “Salah e Gervinho insieme non possono giocare con Dzeko”
Continua la nostra rubrica quotidiana che accompagna i lettori che non possono ascoltare i commenti di conduttori ed opinionisti delle radio locali
LUCA VALDISERRI (Retesport):“Se guardi le prestazioni di ieri nel Trofeo Tim di Juan Jesus e Ranocchia, prendi e scappi. Perché dovrebbero venire alla Roma? Per valori, il tridente migliore sarebbe Dzeko, uno tra Salah e Gervinho e uno tra Ljajic e Iago Falque. Credo che quest’anno ci sarò il “Toto-Rudi” sugli attaccanti. Gervinho e Salah insieme possono giocare con Totti, difficilmente con Dzeko, perché si rischierebbe di non valorizzare questi giocatori. I due esterni hanno bisogno di un giocatore che li serve, che li faccia partire e poi correre"
UGO TRANI (Retesport):“Mi auguro che Sabatini dica qualcosa sulla vicenda delle scritte contro Romagnoli, perché queste cose non devono accadere. Prima si diceva che la sua cessione era un affare economico, poi qualcuno ha iniziato a dire che era della Lazio e ad alimentare malumori. Gerson? La gaffe c’è perché il numero 10 della Roma gioca ancora, poi può essere che il brasiliano ha messo il suo nome su quella maglia perché qualcuno gli potrebbe aver detto che il Capitano l’anno prossimo smetterà. Non c’è niente di strano in quello che è successo”
ANDREA DI CARLO (Retesport): “Scritte fuori luogo, brutte da leggere e prive di significato. L’ambiente di Roma fa sempre fatica a digerire le cessioni. I giocatori che vanno via e poi ritornano all'Olimpico con un’altra squadra non prendono quasi mai applausi. Forse un paio di giocatori sono riusciti nell’impresa, un Toni ad esempio, ma in generale non abbiamo equilibrio. Sono arrabbiati perché Romagnoli è andato al Milan, o dovrebbero essere contenti perché la sua cessione ha portato nelle casse 30 milioni?”
RICCARDO ‘GALOPEIRA’ ANGELINI (Teleradiostereo): “Il giorno prima dell’Open Day io penso che si pensi a esaltare l’evento, a parlare dell’ufficializzazione di Dzeko, al mercato. Invece questa mattina si parla di Gerson, un ragazzino di diciotto anni che ha postato una maglia della Roma con il numero dieci e il suo nome sopra, anziché parlare del talento del giocatore. Per uno che si accosta al calcio, con quale numero di maglietta vorrebbe giocare? In Brasile anche i portieri vorrebbero giocare con il numero 10. Ma questa è una comunicazione godibile e leggibile? Ma che ha fatto di male questo ragazzo?”
ROBERTO PRUZZO (Radio Radio): “Voi dite che i genitori di Romagnoli ci sono rimasti tanto male? Secondo me no. Ma chi se ne frega! Se uno stupido scrive qualcosa non bisogna neanche dargli spazio. Romagnoli è andato dove voleva andare, qualcuno se ne faccia una ragione. Dzeko con il numero 9 come me? Mi fa piacere. Il messaggio che gli mando è: portala con onore, cerca di vincere due-tre classifiche cannonieri e di vincere dei campionati. Penso sia una grande responsabilità ma che abbia anche la giusta esperienza. Mi sembra un grande professionista”.
NANDO ORSI (Radio Radio): “Io le scritte ce le ho ancora sotto casa. Ogni volta che i miei figli escono di casa vedono scritte. Dzeko è abituato all'Inghilterra dove si pensa sempre di vincere, perciò è logico che venga qua per lo scudetto. Questi discorsi sulla necessità di non parlare di scudetto sono delle bischerate”.
GUIDO D'UBALDO (Radio Radio): “Il mercato di quest'anno mi sembra più mirato rispetto agli altri anni. Più pensato. A differenza degli altri anni poi non si potrà dire che la Roma non fa mercato perché c'è Totti, visto che è stato preso un centravanti e una seconda punta. Entrambi faranno giocare meno partite a Totti”.
ROBERTO RENGA (Radio Radio): “Ma Gerson ha 18 anni, che cosa volete che sappia della storia di Roma!? Come fa a sapere che la numero 10 qui verrà ritirata e che nessuno la potrà prendere dopo Totti? Ci sono cose più serie per cui criticare un giocatore. Lasciamolo in pace, è un bambino”.
FURIO FOCOLARI (Radio Radio): “Secondo me non è giusto ritirare le maglie. Certo, se partiamo dal presupposto che sia giusto quella ti Totti è la prima che dev'essere ritirata. Il 10 è il sogno di tutti i ragazzi che giocano a pallone. Per questo ragazzino il 10 è di Pelè, Zico... è giusto che la sogni. Il mondo non inizia e finisce ai giorni nostri: c'è un prima, un dopo e un durante nella vita. Perché dobbiamo impedire a un ragazzino, che magari gioca oggi alla Lodigiani o nelle giovanili della Roma, di diventare un nuovo Totti?”.
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