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‘RADIO PENSIERI’, PRUZZO: “Chiedo scusa ai tifosi della Roma, su Lulic era solo una battuta”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Marco Juric (NSL Radio – 90,00): ”Petrachi dovrà essere bravo ad intervenire nel mercato di gennaio. La Roma può fare alcuni interventi in diversi settori. Lo scorso anno Monchi non ha fatto nulla nella sessione invernale e infatti i giocatori si sono ritrovati senza energie nella parte finale della stagione. Il Genoa secondo le ultime notizie di mercato sarebbe interessato a Destro, perché non pensare a Pinamonti in ottica Roma?”.

Franco Melli (Radio Radio pomeriggio – 104,5): “Quando ci sarà l’annuncio della cessione della Roma sarà nuovamente Natale, vedremo se sarà quest’anno o nel 2020. Per la Roma è una liberazione, da uno status di società non vincente, costretta a vendere i giocatori migliori, che aveva rotto con i valori e  i giocatori del passato. Si era rotto tutto quello che significava essere romanista per i tifosi. Tutto questo con Friedkin può tornare, se spende quella cifra significa che ha grandi intenzioni”.

Alessandro Vocalelli (Radio Radio pomeriggio – 104,5): “Io sono sempre stato freddo verso la gestione Pallotta. Giudicheremo Friedkin per quello che farà e per i risultati che otterrà, senza seguire il carro delle promesse e delle speranze. Io credo che nessun sappia, nemmeno Petrachi cosa succederà nel prossimo mercato. La Roma dal punto di vista del brand la è cresciuta molto sotto la gestione Pallotta, è una cifra importante quella che spenderà Friedkin ma è propria del calcio di oggi”.

Gianluca Lengua (Radio Radio pomeriggio – 104,5): “Ryan Friedkin secondo me rappresenterà la Roma ma non gestirà interamente la società, ci sono cose complesse che verranno gestite ad alti livelli. Comunque con la nuova proprietà si migliora, Dan è un imprenditore molto importante, si trova a differenza di Pallotta nella classifica di Forbes. Può fare meglio, perché ha un patrimonio importante alle sue spalle. Pallotta lascia la Roma in buono stato, in zona Champions, con un centro sportivo all’avanguardia, con una dirigenza e un allenatore importanti. Ecco perché pagherà tanto la Roma, considerando il progetto stadio anche se ancora non c’è nulla . Io credo che la dirigenza Pallotta stia sotto la sufficienza, ma di poco perché manca un trofeo e perché ci sarebbe dovuta essere una gestione diversa di Totti e De Rossi”.

Stefano Carina (Radio Radio pomeriggio – 104,5): “Dovremo passare da un proprietario , mago dei fondi speculativi, che ha rivalutato l’asset e ora ci vuole guadagnare. Questa è stata la logica, comprare la Roma quando era in difficoltà e rivalutarla. Friedkin dovrebbe arrivare con un piano industriale e questo mi fa ben sperare, ci dovrebbe essere una forza maggiore. Aspettiamo però a giudicarlo, un passo alla volta, valutiamolo per quello che farà”.

Luigi Ferrajolo (Radio Radio pomeriggio – 104,5): “Pallotta con la cessione fa l’affare, perché ci guadagna anche dei soldi. Se ci guadagnerà anche Friedkin vedremo in futuro, ma bisogna aspettare i fatti. Non ci sono più i presidenti che comprano le squadre per passione come Sensi o Viola. Speriamo che per la Roma ci siano dei miglioramenti. Pallotta non è stato un presidente amato, ha commesso degli errori ma non può essere considerata una gestione fallimentare”.

Paolo Assogna (NSL Radio – 90,00): ”Il mercato della Roma con il cambio di società? Io credo che al massimo arriverà un vice Dzeko e ci sarà un cambio dei difensori centrali, se Jesus accetterà le numerose proposte che gli arrivano dai club di Serie A che gli vogliono dare la maglia da titolare. Non mi risulta che ci sarà un’uscita di Kalinic anche se sarà acquistato un altro centravanti. Petrachi guarderà un giovane per questo ruolo”.

Alessandro Austini (Tele Radio Stereo - 92.7): “La due diligence legale si chiuderà solo quando verranno firmati tutti i contratti,  è stata chiusa solo quella fiscale. Il comunicato è molto indietro rispetto alla realtà per ragioni di mercato: per chi acquista conviene che le azioni siano ferme, altrimenti dovrebbe spendere di più. C’è un accordo definitivo per il prezzo, adesso deve essere concluso un lavoro di stesura del contratto. Il valore dell’impresa non è il prezzo d’acquisto, ma un numero che dai dopo aver studiato il pacchetto: la cifra è 550 milioni, a cui vanno aggiunti i debiti e l’aumento di capitale. Negli ultimi anni Pallotta è stato deludente, ma anche se insufficiente me lo tengo rispetto ad altri presidenti di Serie A. Se parliamo della Roma come società  merita un voto alto. Per ora non si rivoluzionerà l'assetto manageriale, poi si vedrà: in questi casi, come figure di controllo, vengono inseriti l’amministratore delegato e responsabile finanziario. L’unico che sicuramente non ci sarà è Baldini. Il ritorno di Totti e De Rossi? Non mi aspetto che questo tipo di società si affidi a figure come loro”.

Roberto Infascelli (Nsl - 90.0): “Pallotta ha mantenuto una promessa che fece qualche anno fa: senza l'ok per lo stadio, entro il 2020 la Roma avrà nuovo proprietario. Parliamo di una svolta per il club, ma è difficile capire dove ci porterà. Ci vorrà un mese per fare il closing, per questo il mercato  di gennaio non ci saranno grandi colpi. Se ha investito così tanto vorrà dire la sua, ma per vedere grandi cambiamenti sul mercato e a livello dirigenziale bisognerà aspetterà fino giugno: sicuramente Baldini non farà parte della società. L’entusiasmo tifosi è dovuto alla frustrazione: non basterà il passaggio di proprietà a fare dimenticare le delusioni di questi anni”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92,7): “Tutto lascia credere che il passaggio di consegne tra Pallotta e Friedkin avverrà, ma io resto cauto e mi attengo al comunicato. Quello che si legge sui cambiamenti con la nuova proprietà è aria fritta. E’ prematuro, meglio attenersi ai fatti. La realtà oggi è che la Roma è forte e va salvaguardata”.

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Mattino -104,5): “É stata una trattativa abbastanza rapida: questo dimostra la determinazione di Friedkin di acquistare la Roma. Pallotta ha perso il feeling con l'ambiente giallorosso: sia la pressione degli investitori sia il rapporto con le istituzioni hanno contribuito a questo distacco. Friedkin non sarà da solo, anche lui avrà dei finanziatori che lo accompagneranno anche nella realizzazione dello stadio. Non dovrà fare gli errori del suo predecessore e dovrà ripartire da Zaniolo e Pellegrini".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino - 104,5): “Non so dove potrà arrivare la Roma, ma uno che investe così tanto non viene per fare male: la cosa mi stupirebbe molto, come mi ha stupito l’operato di Pallotta. Friedkin ha tanti motivi per fare bene, non penso che il tifo sia quello principale, ma ce ne sono molti altri. Non dovrà fare gli errori fatti da Pallotta, deve affidarsi a Fienga, Petrachi e Fonseca: loro tre devono essere base per costruire la Roma. Non penso che arriverà e investirà subito sul mercato, prima dovrà risanare la società e vincere i trofei, perché nel calcio sono importanti e danno entusiasmo ai tifosi. Inoltre non deve vendere i migliori giocatori. Non so se la nuova proprietà voglia puntare sul ritorno di De Rossi e Totti, ma sarebbe un bel colpo di pubblicità”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino - 104,5): “Friedkin è un acquirente amante: uno che spende così tanto per una squadra dall’altra parte dell’oceano ha dei sentimenti. Aveva ragione Sensi quando diceva che la Roma ha un fascino particolare per via del nome. Friedkin non deve promettere quello che non può realizzare, come ha fatto Pallotta”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): "Pallotta non ha vinto niente come trofei, ma la Roma oggi ha una consistenza economica notevole, importante. La differenza ora sta che Friedkin è uno solo, non ha soci, ed ha un impero finanziario importante".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): "Chiedo scusa a tutti i tifosi della Roma per le mie parole di ieri, ma volevo solo sottolineare in un certo tipo di contesto la prestazione di un manovale del calcio come Lulic rispetto a tutti gli altri architetti. Avere contro i tifosi della Roma non è piacevole, ma è stata solo una battuta, una cazzata. Ho sbagliato, involontariamente e chiedo scusa. Friedkin? Spero che sia più presente di Pallotta. Da quello che leggo non si parlerà più solo dello stadio, e con le potenzialità che ha avremo una Roma più forte. almeno credo. Spero in una escalation in positivo, credo che Friedkin sappia cosa si aspettano i tifosi della Roma. A Pallotta rimprovero il fatto che non ha mai provato a vincere, forse bastava tenere Alisson e Salah per un altro anno e provarci".

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino – 104,5): "Friedkin costruirà lo stadio a Tor Vergata? Se cambieranno le leggi, sì. Spero che in uno slancio di generosità riesca a fare alcune strade di Roma. Due anni fa dissi che Pallotta stava facendo una bieca operazione economica, e così è stata. Ha preso e guadagnato sopra tantissimo. Lo stadio? E' una boutade giornalistica: non si può fare, e basta. La Raggi continua a dirlo, perché vuole i consensi".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): "Dico a Friedkin di operare in maniera diversa da quella di Pallotta. Serve una proprietà più vicina e con più attenzione ai tifosi e che pensi a costruire una squadra come l'Inter e la Juventus".