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‘RADIO PENSIERI’, TORRI: “La prima offerta della Roma per Smalling è stata ritenuta offensiva dallo United”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Federico Nisii (Teleradiostereo - 92,7): "E' opportuno che la Roma riduca la rosa dei giocatori. Ultimamente si è parlato poco di Smalling, sembra quasi come una calma che precede l'accordo più che la tempesta. La Roma ha bisogno di un centravanti vero, quando si parla che un giocatore può fare più ruoli non è mai buono. Non so se Pedro possa essere il vice Dzeko".

Piero Torri (Teleradiostereo - 92,7): "Per Pedro aspetterei il comunicato ufficiale, guarda cosa è successo con Politano. La Roma prende Pedro per farlo giocare a sinistra. La prima offerta della Roma per Smalling è stata ritenuta quasi offensiva dal Manchester United, era di 8 milioni. In tutta questa situazione la gente si scorda che la Roma per il prestito di Smalling ha già dato 3 milioni, bisognerebbe sommarli alla cifra del riscatto. Secondo Solskjaer nello spogliatoio dello United non ci sono più mele marce, so che a Smalling queste dichiarazioni non sono piaciute. Le "mele marce" credo che siano Lukaku, Sanchez e Smalling. Qualcuno mi ha messo dentro alla testa un possibile scambio Pinamonti-Spinazzola, ma per il momento non ho trovato conferme".

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "La presidenza Sensi rappresenta il passaggio dalla presidenza del passato alla presidenza del futuro e quindi del nostro presente. Una società con cui si poteva avere un rapporto diretto, senza intermediari".

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Sensi in quel periodo faceva delle battaglie pazzesche a livello politico in Lega. Non aveva paura nel manifestare le sue idee e trasmetteva una grande umanità. Faceva tutto con sentimento e amore per la Roma. Il simbolo di quella squadra in campo non poteva essere che Totti, mentre Batistuta ha dato quella cattiveria in più per arrivare al risultato finale".

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Sensi e Viola da una parte erano simili, soprattutto nella voglia di combattere le potenze del nord. Viola forse aveva più ingegno e creatività, viste le disponibilità economiche inferiori rispetto a Sensi. Da nessuna parte si riesce a godere di un successo sportivo come a Roma".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Viola era più politico e razionale, Sensi era molto più accorato e energico. La Roma dello scudetto era incredibile, basti pensare solo agli esterni di quella squadra, Candela e Cafu. Ha vinto però poco rispetto a quello che poteva fare, ricordo ad esempio il famoso pareggio a Venezia. Una squadra pazzesca".

Francesco Balzani (Centro Suono Sport - 101,5): "Capello, con la Roma in queste condizioni, non sarebbe mai venuto. Una strategia vincente che la Roma non è mai riuscita a mettere in piedi in questi anni. Inoltre in quella formazione, oltre ad avere calciatori fenomenali tra i titolari, aveva anche una panchina importante. Molti allenatori volevano allenare la Roma perché aveva individualità di alto livello. Gli stessi calciatori avevano voglia di vestire il giallorosso. Il progetto romanista è di puntare su giocatori over 30, un'inversione di rotta rispetto alla linea verde. Pedro ha detto sì alla Roma, ora manca solo l'ok del club. In ottica futura sostituirà Kluivert, destinato all'Arsenal".

Antonio Felici (Centro Suono Sport - 101,5): "Da dieci anni a questa parte avete mai visto o sentito qualcuno che ha detto di lavorare per vincere? La differenza tra ieri e oggi è che oggi pochi allenatori vogliono allenare la Roma, inoltre era una squadra che aveva anche tanti consensi della critica sportiva. Ormai alla Roma si naviga a vista e il progetto è al massimo trimestrale, ma l'aspetto da sottolineare è che tutto il mercato ruoterà intorno alle cessioni".

Stefano Petrucci (Teleradiostereo - 92,7): "Anche se l'offerta cash di Friedkin fosse vera, non credo che possa sbloccare la faccenda. Penso che Pallotta preferisca comunque vendere a uno che gli offre di più".

Alessandro Austini (Teleradiostereo - 92,7): "Il problema dell'offerta di Friedkin riguarda il costo totale, ritenuto basso. Pedro lo possiamo considerare quasi un giocatore della Roma. Porta carisma e può guidare i giovani. Il contro di questo acquisto è l'età, sicuramente restano meglio i giovani. Non mi dispiace come operazione, anche se non dà certezze. A lui, Smalling e Mkhitaryan, va affiancata la freschezza di gente come Mancini, Veretout e Diawara".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino - 104,5): "Oggi è anche il giorno che ricorda il terzo scudetto della Roma. Erano gli anni d'oro delle due squadre romane, venti anni fa. Sensi fece la 'botta da matto' acquistando Batistuta e fu il passo decisivo. Ma non solo l'argentino, era una squadra piena di talento e personalità, in attacco, a centrocampo e in attacco. Una gran bella squadra. Cafu-Candela la coppia di terzini forse più forte di tutti i tempi".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "I tempi della Roma di Sensi con Montella-Batistuta-Totti chissà se e quando torneranno. Adesso c'è bisogno di rivitalizzare anche l'ambiente, altrimenti è dura. Quella del 2001 era una Roma già forte arricchita poi da un grande campione come Batistuta e poi con un Totti stratosferico".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Roma dell'82/'83 per me era più forte di quella del terzo scudetto. Un calcio diverso, ma in quella di Pruzzo c'erano tanta roba, era un collettivo con tutti italiani molto forti. Tutte e due le squadre hanno dimostrato che quando hai giocatori forti poi vinci"