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‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “Mou, le squadre senza pressione non rendono”

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Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Mario Sconcerti (Tele Radio Stereo - 92,7): “Il discorso di Mourinho è volutamente amaro. È molto duro con se stesso, con la squadra e con la gente stessa. Una squadra lasciata in pace non l’ho mai vista rendere, non credo che le squadre amino essere lasciate in pace. Se non hai pressione cerchi con meno forza anche i risultati, tanto che lui è uno famoso per mettere pressione. È un discorso che non mi è piaciuto”.

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Mourinho non ha detto nulla di nuovo. Ha detto che la Roma è incompleta è che non è sullo stesso piano delle altre big. Ha ragione quando dice che non bastano tre mesi per costruire una squadra. Su Calafiori è stato duro, ha detto che non può fare una riserva in una big”.

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Mourinho ha voluto togliere alla sua squadra delle responsabilità, ha ribadito con decisione che la Roma non è attrezzata per lo scudetto e che non ha un obiettivo preciso".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma alla fine dello scorso anno si è tenuta in vita solo per Mourinho. In conferenza lo Special One ha manifestato i limiti della squadra e ha detto che non sarà un percorso facile".

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Dire che la Roma non ha obiettivi è troppo comodo, Mourinho ha messo solo le mani avanti perché i giocatori ce li ha”.

Francesco Balzani (Centro Suono Sport/Te la do io Tokyo - 101,5): "Mourinho dopo il Sassuolo è cambiato, si rende conto che non c’è  una grande qualità, ma nemmeno la reazione di qualcuno. Quando dice che la Roma arriva quarta o quinta lo fa perché se la squadra ottenesse un risultato migliore sarebbe considerato un suo miracolo. Ha pungolato Calafiori, è una cosa che ci sta e mi trova d’accordo”.

Antonio Felici (Centro Suono Sport/Te la do io Tokyo - 101,5): "Sentir dire che la Roma non aspira a nulla, nonostante l’abbia detto per non mettere pressione alla squadra, va bene fino a un certo punto. Mi pare stia ridimensionando l’effetto Mourinho. Fossi in Calafiori prenderei le parole del tecnico come uno stimolo perché è ancora giovane”.

Ugo Trani (Centro Suono Sport/Te la do io Tokyo - 101,5): "Mi è piaciuta la conferenza di Mourinho, la gente non deve credere a cose che non esistono. Ha detto chiaro e tondo che una squadra in tre mesi non la fa nessuno e che questa non è una squadra. Chiede tranquillità perché dentro lo spogliatoio nessuno ha parlato di scudetto. I centrocampisti sono la cosa più evidente, perché le big possono fare il turnover mentre la Roma no, ha detto in conferenza stampa. Villar è un giocatore da 0-0 perché non ha il tiro. Non può giocare in una grande squadra e non è neanche un cambio per una grande squadra. Mourinho soffre il fatto di non avere terzini di primo piano”.

Alessandro Austini (TeleRadioStereo - 92,7): "Mourinho fa dei discorsi logici che condivido ma sta mettendo dei puntini chiari. Quando ti dice di Calafiori che in 4/5 squadre non sarebbe valido, ti dice che 4/5 squadre sono più forti della Roma. Vuol dire che la Roma non può mirare a più di arrivare quarta o quinta". 

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino 104,5) : "Mourinho manda un messaggio all'ambiente Roma: nel momento in cui le cose vanno bene c'è un'euforia a volte esagerata mentre quando le cose vanno male c'è una depressione che attanaglia tutti. Deve portare equilibrio Mourinho". 

Nando Orsi (Radio Radio Mattino 104,5): "La tifoseria sta osannando Mourinho perché crede che sia arrivato Dio e invece lui ieri in conferenza stampa ha riportato tutti con i piedi per terra. Ora sarà mestiere, ma era una cosa che doveva esser detta da altri allenatori. Che per 3 partite che si vincono non si è fenomeni". 

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino 104,5: "Ventinove punti dall'Inter della scorsa stagione restano ma Mourinho è arrivato per eliminare questo gap e poi l'Inter non è quella dell'anno scorso. In estate questo ha creato un bel rimescolamento. Mou in parte va capito e in parte va detto che era il lui il primo ad alimentare la speranza con i soldi spesi sul mercato e con i bei risultati ottenuti all'inizio. Ha riacceso la Roma. La sconfitta di Verona è stata una doccia gelata perché si era riacceso il fuoco".