Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
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‘RADIO PENSIERI’, TRANI: “Gasp vuole Scamacca, ma ha chiesto anche Retegui”
Luigi Ferrajolo (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Il no di Ranieri alla Nazionale è sacrosanto. Ha rinunciato alla Nazionale per la Roma e questo è un altro atto di fede e d’amore. In Nazionale c’è da lavorare seriamente ed è impensabile farlo quando hai già un altro ruolo”.
Alessandro Vocalelli (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Ranieri nelle ultime 48 ore ha avuto dei dubbi e ha interloquito con la Federazione portando avanti una trattativa con tanto di stesura dei contratti. Poi però questa notte ha deciso di comunicare il suo rifiuto. Non so quale sia l’esatto motivo. Ha il diritto di scegliere ma forse lo avrebbe dovuto comunicare prima”.
Stefano Agresti (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Credo che il rifiuto di Ranieri sia dovuto anche dai dubbi dei Friedkin. Sarebbe stato l’uomo adatto anche perché avrebbe fatto il commissario tecnico per un solo anno”.
Giancarlo Padovan (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Credo che la Nazionale non eserciti più il fascino del passato, sia perché ci si gioca tutto in poche partite, sia perché il Presidente non è così saldo in caso di mancata qualificazione al Mondiale. Questa Nazionale è diventata troppo rischiosa per la carriera degli allenatori”.
Franco Melli (Radio Radio pomeriggio 104.5): “Per me Ranieri ha fatto bene a rifiutare la Nazionale. C’erano troppe controindicazioni sul doppio incarico”.
Ugo Trani (Te la do io Tokyo/Tele Radio Stereo 92.7): “Se c'è un pericolo ritorsione dopo il no di Ranieri? No, non credo perché ora si scagliano tutti contro Gravina che ha gestito malissimo l'esonero di Spalletti e ancora di più il post esonero. Ranieri ha scelto la Roma dopo che gli è stato chiesto di decidere tra un incarico o l’altro, avendo capito che la Federazione avrebbe accettato di concedere il doppio incarico ma limitandolo in ogni situazione all'interno del club. Sul fronte mercato la Roma sta lavorando per il centravanti. Gasperini tra Scamacca e Retegui preferirebbe il primo nonostante gli infortuni. Intanto ha chiesto la disponibilità a Retegui, lo stima per la professionalità e lo considera in grado di migliorarsi. Il centravanti può lasciare Bergamo perché cerca ingaggio da capocannoniere, migliore dell’attuale che è di 2 milioni”.
Nando Orsi (Radio Radio Mattina - 104,5):"Ranieri come Ct, ma chi glielo fa fare? Io sono contrario a questo tipo di soluzione. Allenare la Nazionale richiede un impegno totale: devi viaggiare, osservare i giocatori di persona, costruire un progetto. Abbiamo visto cosa è successo in Norvegia con situazioni simili. Roma e Nazionale, in questo momento, hanno bisogno di certezze, non di compromessi. Se Ranieri aveva deciso di smettere, allora resti a casa. Ma se accetti di diventare commissario tecnico, sparisci del tutto dalla tua famiglia: è una scelta radicale. Se la FIGC cercava stabilità, questa non è certo la strada giusta".
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattina - 104,5): "Non perdi valore se non vai a visionare ogni singolo giocatore dal vivo, ma condivido quanto detto da Orsi. Ranieri può avere grandi motivazioni per chiudere alla grande la sua carriera, ma non credo che serva un 'tutor' a Gasperini per guidare la Roma. Al massimo Ranieri può fare da garante, da figura istituzionale per la società. Tutto è possibile"
Paolo Marcacci (Radio Radio Mattina - 104,5):"Immaginiamoci cosa si direbbe alla vigilia di un Roma-Inter, nel caso di convocazioni discutibili. Se un giocatore giallorosso non venisse chiamato, potrebbe nascere malumore, polemiche, sospetti. Sarebbe il peggior pasticcio targato Gravina. Ranieri diventerebbe, di fatto, un collaboratore diretto dei Friedkin mentre guida anche l’Italia: una figura ambigua. In Italia, una soluzione simile è semplicemente improponibile. E poi, francamente, non mi aspettavo che Ranieri aderisse così facilmente a questa proposta, proprio ora che stava acquisendo un ruolo sempre più centrale all’interno del progetto Roma, soprattutto con l’arrivo di Gasperini".
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