Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
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‘RADIO PENSIERI’, VOCALELLI: “Il problema della Roma non è Dovbyk, ma Dybala”
Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Devo ancora capire tante cose, troppi punti interrogativi da queste prestazioni. Poi questa storia che Gasperini bolle, è un fiume… Lui ha carattere, non lo scopriamo ora. La Roma è da scoprire, bisognerà capire quale sarà il centravanti di questa squadra e cosa sarà di alcuni giocatori. Dybala lo scorso anno ha giocato meno della metà dei minuti, con un impegno finanziario di 8 milioni più 2. La Roma non può permettersi questo lusso. Spendere quei soldi per un giocatore da utilizzare per metà stagione non lo faccio, a meno che tu non abbia un bilancio incredibile".
Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): ”La Roma è una squadra meno incompleta delle altre. A parte il Napoli sono tutte incomplete, l’Inter e la Juve che è ancora bloccata da alcuni giocatori, l’Atalanta deve sostituire Retegui e poi Lookman, il Milan cerca il centravanti. Tutte sono incomplete, la Roma invece ha già aggiunto 3-4 titolari. Dovbyk è un buon giocatore, se resta bisogna puntare a ricostruirlo. Il problema della Roma non è lui ma Dybala. Dovbyk è arrivato lo scorso anno in una Roma disastrosa tatticamente, però Dovbyk ha fatto i gol di Lautaro e Lukaku. Invece passa per il disastro della Roma. Il problema è Dybala, è lui che deve garantirti i 10-12 gol. Mancano quelli alla Roma, ma nessuno ne parla perché su di lui c’è una cortina fumogena. Ci sono giocatori a cui bisogna dare una seconda chance. Se do via Dovbyk per prendere Vlahovic allora lo faccio. Con Krstovic rischio di dare via un punto interrogativo per un altro. Allora mi concentrerei sulla seconda punta".
Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma sta apprendendo quello che trasmette Gasperini. Si è completata e migliorata in diversi reparti. È una squadra perfettibile, bisogna capire la situazione centravanti. Se vediamo anche Juve, Atalanta e Bologna, la Lazio, stanno peggio della Roma. Deve prendere dei giocatori, poi se resta Dovbyk devono credere in lui. Se resta deve essere centrale perché la Roma giocherà ogni tre giorni. Dybala è centrale, guadagna tanti soldi ma non sai quando c’è. Sono innamorato calcisticamente di lui, quando c’è fa la differenza ma se costruisci una squadra non puoi fare affidamento su di lui. Krstovic ha buoni numeri, è aggressivo, ma a 25 anni non l’abbiamo mai visto a certi livelli. In mano a Gasperini può diventare un po’ come Retegui".
Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma è largamente incompleta, soprattutto davanti. Non è quella che Gasperini vorrebbe, non capisce ancora che attacco potrà schierare. L’organizzazione offensiva è pari allo zero e questo fa bollire Gasperini. Su Soulé ci sono esagerazioni, l’anno scorso ha fatto 5 gol, ha cominciato bene la preparazione ma si parla addirittura di blindatura. Viene trattato quasi come un Garrincha ma ha molta strada da fare. In questa Roma c’è bisogno di lui come del miglior Dybala a tempo pieno. O ti tieni Dybala così com’è ma prendi un giocatore che sappia fare il Dybala quando non c’è lui, altrimenti lo lasci andare e volti pagina. Se devi cedere Dovbyk per Krstovic, lasci un punto interrogativo per prendere un altro punto interrogativo".
Ugo Trani (Te La Do Io Toyko - Teleradiostereo 92.7): “Vendere Ndicka per prendere un top in attacco come Nusa o Garnacho? Sì, ma solo se mi garantiscono che in difesa arriva anche uno come Lucumì. La Roma vuole fare un progetto giovani, con Gasperini può funzionare se questi giovani non sono come le Fée, ma come Rios. Quindi giovani forti, che si conoscano. Se terrei più Dovbyk o Pellegrini? Pellegrini. Se a Trigoria stanno facendo un lavoro tecnico-tattico con Dovbyk mi preoccupa, perché a quell’età e dopo un anno da capocannoniere in Spagna dovresti già saperle certe cose. Pellegrini a pallone ci sa giocare e Gasperini se lo rimette in piedi lo può riaccendere. Soulé? Più blindarlo la Roma, è lui che deve ringraziare di giocare nella Roma. Ha fatto cinque gol l'anno scorso e due ora in amichevole, cosa c’è da blindare? Politano oggi vale cinque volte Soulé come rendimento, bisogna essere obiettivi".
Marco Juric (Radio Manà Manà Sport Roma 90.9): “Dovbyk ha e avrà tanti occhi addosso da parte dei tifosi, e questo non lo aiuta a recuperare la fiducia nei suoi mezzi. Quando fa le cose non lo vedo convinto di farle. Ha avuto una involuzione incredibile dalla quale fatica ad uscire”.
Piero Torri (Radio Manà Manà Sport Roma 90.9): “Credo che qualcosa nel mercato della Roma succederà, non so se in tempi brevi. A Trigoria c’è la consapevolezza che serva qualcosa in attacco, e si cerca di trovare una sistemazione altrove per Dovbyk, magari in Premier, anche in prestito per ritrovare la credibilità. L’operazione, però, ha dei costi alti, non è facile. Dovbyk io l’ho visto sempre un corpo estraneo alla Roma. In cima alla lista dei desideri di Gasperini sono convinto ci sia Krstovic".
Mario Mattioli (Radio Radio Mattino - 104.5): "Alla Roma serve un attaccante che abbia familiarità con il gol o quantomeno con quella zona di campo".
Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104.5): "La Roma l'anno scorso non aveva giocatori adatti per uno come Dovbyk, se servito in un certo modo secondo me ce la fa ad arrivare in doppia cifra. Se prende Krstovic secondo me è un ottimo affare: è un ragazzo giovane, di prospettiva e su cui si può lavorare molto bene. Krstovic sa fare tutto: è fisico, sa venire incontro e sa lavorare con la squadra. Con un cambio del genere la Roma acquisirebbe qualcosa di buono sia per il presente sia per il futuro".
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104.5): "Dovbyk? Quando dici a tutti che lo vuoi cedere e poi metti cifre spropositate e ingaggi alti... ora devi cercare di sfruttarlo. A Bergamo c'era un sistema di gioco che consentiva di variare lì davanti, l'Atalanta per 2-3 anni è stata la squadra che ha segnato di più non solo per il valore dei giocatori ma perché c'era una manovra tale da far sì che si potesse fare".
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