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‘RADIO PENSIERI’, VOCALELLI: “Higuain il centravanti giusto per la Roma, ma non va scambiato con Zaniolo”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Checco Oddo Casano (Centro Suono Sport 101.5): "Il vertice di Siena, non per i contenuti ma per la forma e la scelta logistica, è l'ennesimo capitolo di fantascienza di questa gestione societaria. Ma come è possibile far passare per normale un atteggiamento del genere da parte di un presidente, assente da più di un anno, in un momento storico così delicato che vede la Roma immersa in una vera e propria rifondazione, che aveva promesso una presenza fisica e sostanziale diversa, che convoca in Toscana tutti i dirigenti e un allenatore che ha appena cominciato il ritiro a Roma? Si continua con questa anomalia gestionale che, come i fatti dimostrano, non sta portando risultati eccellenti. La scelta della Roma di congelare la trattativa per Mancini, fa capire che l'obiettivo per la difesa sia ben più importante. Alderweireld? Magari...".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Higuain è il centravanti giusto per la Roma, è ancora uno straordinario attaccante. Prenderlo sarebbe un grande affare, a patto che l’operazione sia disgiunta da quella per Zaniolo. C’è un clima di accompagnamento alle cessioni della Roma che un po’ mi sorprende. Se De Rossi non era così convinto di continuare a giocare, allora tanto valeva restare alla Roma da dirigente”.

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “In questo momento De Rossi ha in testa questa nuova carriera d’allenatore che vuole cominciare, e ha anche la possibilità di entrare nello staff di Mancini in Nazionale. Se De Rossi avesse continuato a giocare, avrebbe avuto un’autonomia di 10-15 partite a stagione perché i problemi che ha alla cartilagine del ginocchio sono irreversibili”.

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La riunione di ieri a Siena? Devo constatare che c’è sempre il maggiordomo omicida presente… La presenza del presidente è importante, la presenza dell’allenatore è molto importante, quella del ds è importantissima, il resto no. La cena di Pallotta con Spalletti il giorno prima di vedere Fonseca? Mancanza di eleganza, ma non mi meraviglia più di tanto”.

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Sia la cena a Firenze con Spalletti che la riunione a Siena sono due cose anomale. Pallotta è a un’ora da Roma e va a Siena? Poi che c’entra Spalletti? A meno che non abbiano già deciso di sostituire Fonseca… Ormai il tifoso della Roma è un testimone rassegnato di una decadenza senza fine".

Antonio Felici (Te la do io Tokyo - Centro Suono Sport 101.5): “Pallotta a Siena? Ulteriori comportamenti di una società di dilettanti, una società di calcio non si gestisce in questa maniera. Alla Juventus non verrebbe mai in mente di gestire le cose così, ma neanche al Napoli. Fonseca ha fatto mezzo allenamento e tu lo costringi a rinviare una seduta per un vertice di mercato a Siena? Sono cose che non si sono mai viste. La cosa ancora più incredibile è la cena con Spalletti. Ma come fa un nuovo allenatore a lavorare tranquillo così? Mancini può anche arrivare alla Roma, ma per fare la riserva, non il titolare. E una riserva non può arrivare per quelle cifre, 25 milioni non esistono proprio per un calciatore del genere. El Shaarawy è una perdita grave, davanti è rimasto solo un giocatore adatto al gioco di Fonseca, che è Under”.

Francesco Balzani (Te la do io Tokyo - Centro Suono Sport 101.5): “Pallotta poteva tranquillamente venire tranquillamente a Roma. Se non ci viene non è più per problemi logistici o altro, ma per non sentire pernacchie. Continua la sua operazione simpatia. Petrachi non è mai stato convinto di Mancini, è un affare che aveva messo in piedi Monchi”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Higuain-Zaniolo? Non sono convinto che si faccia questo scambio, e spero di no perché non mi piace l’idea che la Juve prenda sia Luca Pellegrini che Zaniolo. Anche Cristante potrebbe rientrare in qualche trattativa? Sì, lo confermo ma il concetto di incedibile non esiste in generale e non solo per la Roma. C’è chi può permettersi di tenere più il punto e chi come la Roma ha meno possibilità di dire no a determinate offerte. Le cessioni comunque non sono finite: se ci fossero offerte per giocatori come Perotti, Pastore e Fazio la Roma li cederebbe molto volentieri. Poi ci sono Nzonzi, Gonalons. Olsen, Defrel, Gerson. Dei convocati per il ritiro ho contato 12-13 giocatori al massimo che resteranno alla Roma. La cessione di Alisson era programmata nell’ottica di un piano che prevedeva una squadra più forte, ma questo piano ha fallito. È così da diversi anni e fino ad ora era sempre riuscito perché dal 2013 in poi la Roma è stata costantemente più forte. Ma non sei arrivato sesto per il mercato. E’ troppo facile così per i giocatori o per Di Francesco, o per Ranieri. Così non hanno mai colpe, mentre io non ho sentito nessuno prendersi le sue responsabilità. Nessuno ha detto ‘È colpa mia’. De Rossi che dice ‘è stato perso troppo tempo a pensare alle cessioni’ è molto grave, avrei preferito quasi non lo avesse detto. Anche se non ce l’ho con De Rossi, ovviamente. Gli allenamenti? Hanno blindato tutto, ma è cambiata aria. E’ una mia deduzione, non è che lo so. Però abbiamo sentito le parole giuste intanto. E Petrachi che dice ‘Giocando contro la Roma non ho visto senso d’appartenenza’ me la sono messa come suoneria."

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Se la Roma non prende Higuain, è meglio tenere Dzeko altrimenti non ci sono alternative. Higuain, comunque, riporterebbe entusiasmo"

Roberto Renga  (Radio Radio Mattino – 104,5): “Se Higuain viene alla Roma vuol dire che poi bisogna dare qualcosa o qualcuno alla Juve. Non bisogna mai legarsi troppo a un grande Club, fare il portaborse, a meno che non sei il Perugia o l'Udinese. Sarà che Higuain sta bene e riesce a cancellare la sua ultima stagione? Il nome, però, è bello".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Mancini nel finale di stagione non è andato bene, ma è bravo e ci si può lavorare per farlo migliorare. certo, sostituire Manolsa non sarà facile. Per Veretout mi devo ricredere, io dicevo che era un casinista di centrocampo ma invece mi dicono che  bravo e potrebbe essere utile. L'obiettivo principale è prendere un valido sostituto di Dzeko”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Il progetto della Roma a me piace, a patto che non venga ceduto Zaniolo. Il club ha voluto cambiare aria a Trigoria, mandando via alcune figure cardine. Se arriva Veretout lui e Diawara saranno i titolari a centrocampo, sono due giocatori complementari. Anche Mancini è un buon acquisto per la difesa, anche se accanto a lui deve giocare un dominante come centrale".

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Mancini deve migliorare ma non è male come difensore. Veretout, invece, per me è un ottimo acquisto, ha qualità e quantità. Kolarov come centrale? E' difficile. Fonseca deve conservare i ruoli dei giocatori principali".

Claudio Moroni (Cenyro Suono Sport - 101.5): "Nasce un Rimetta stile anni '60. Se tutti fanno miracoli, puoi aspirare al 4° posto. Però, da queste prime mosse mi sembra di intravedere un aspetto positivo: Petrachi sta comprando nei ruoli scoperti. Qualora arrivassero un centrale, una mezzala, un'ala sinistra e un centravanti, saremmo a posto. Poi, vedremo i nomi. Una provocazione: meglio un Higuain demotivato ( magari col sacrificio di Zaniolo ) o un Pavoletti determinato?"