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‘RADIO PENSIERI’, CARINA: “L’ambiente è l’alibi dei perdenti. Spero che Fonseca non cambi mai”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Piero Torri (Teleradiostereo 92,7): "E’ complicato trovare un punto d’equilibrio per questa squadra. Siamo all’inizio del percorso, ma il campionato non aspetta. Mi aspetto una crescita dal punto di vista del gioco, la Roma è compassata, è ruminante, quasi volutamente lenta quando non lo capisco. L’unico che ti dà uno strappo è Zaniolo. Questo gioco dominante non l’ho visto, anche se davanti c’è Dzeko. Poi se cambi 8 giocatori in una partita non è solo problema di squadra ma anche di singoli. Soprattutto se ne cambi 8, che magari si presentano nel sottopassaggio prima della partita, o si sono visti in allenamento, che non è mai la stessa cosa. Io non credo che Kalinic sia quello insufficiente che abbiamo visto in Austria. In una squadra che non si conosce, Kalinic fa maggior fatica, oltre al fatto che non sta bene. Anche se comunque non si è mai visto, se non per una ciabattata. E’ un problema, se Dzeko si deve riposare..."

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Ci sono personaggi del nostro mondo che pensano che l’ambiente di Roma possa incidere sui risultati. E’ un alibi da dare al club, che da 11 anni non porta a casa un trofeo. Spero che le cose siano cambiate, che si guardi di più in casa propria e si provi a risolvere i problemi. Le rivoluzioni ci sono state, ma spero non si dia più la colpa ai giornali. E mi auguro di non ascoltare mai più dichiarazioni come quelle di Pallotta sulle radio. Quella col Cagliari è una partita complicata, loro hanno un solo punto in meno della Roma. E mi aspetto un Nainggolan arrabbiato. Lo stadio è una necessità per il futuro della Roma, che altrimenti si ritroverà a essere una squadretta a livello europeo e non potrà competere con squadre più forti, salvo che non arrivi una proprietà più ricca".

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "L’ambiente è sempre l’alibi dei perdenti. Quando non si ottengono dei risultati si mette in mezzo l’ambiente. Io vi inviterei a vedere un Benfica-Porto, un Flamengo-Fluminense, lì i tifosi li vanno a cercare a casa. Quando sento parlare di ambiente viene da sorridere. Su Fonseca ho un pregiudizio positivo, gli auguro di non cambiare mai, dice quello che pensa, a Roma non siamo abituati. Anche Di Francesco lo faceva, ma è durato poco. Il Cagliari è una buona squadra, ma anche loro hanno defezioni molto importanti: manca Cragno, Nainggolan è rientrato da poco e anche Pavoletti non c’è. Penso che sarà Veretout a fare il trequartista, ma è una partita da vincere. La Roma avrebbe poi una settimana per recuperare gli infortunati e cominciare un ciclo di partite importanti con le milanesi, il Torino e il Napoli. Il Cagliari ha un animo argentino, non leva mai la gamba, ma ha il punto debole nella difesa. Se la Roma vuole ambire al quarto posto deve vincere. Solitamente quando Nainggolan affronta una ex non fa mai grandi partite, quando vuole dimostrare qualcosa difficilmente incide. I problemi potrebbero arrivare dagli inserimenti di Castro e dalla velocità di Simeone. E’ una partita ostica, ma se la Roma deve arrivare quarta queste partite le deve vincere, non c’è ‘ma’ o ‘però’. Mi dà l’idea che la Roma quando affronta squadre di medio-bassa classifica la partita la porta a casa in qualche modo. Ha avuto più difficoltà quando si è alzata l’asticella, vedi Lazio e Atalanta".

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "I giocatori della Roma sono dei professionisti, non ci sono manifestazioni d’affetto o di sudditanza. Fonseca ha smentito un luogo comune a Roma, come il fatto che non si ottengano risultati per colpa dell’ambiente. La Roma deve trovare ancora intensità, ce l’ha a intermittenza. Con il Wolfsberger è stata giocata sottotono, in particolare Pastore da cui Fonseca si aspettava molto e invece ha deluso ancora".

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “Perotti si è fatto male in una rifinitura, Zappacosta prima nell’ingresso in campo prima del derby e ieri in un allenamento post partita con dieci giocatori. A fronte di questi episodi, puoi cambiare tutto lo staff o i campi? La Roma ha dato ragione ai tifosi che dicevano non fosse un caso e infatti ha cambiato lo staff e ha rifatto i campi nonostante l’agronomo del Real abbia detto che a Trigoria si fa quello che va fatto. Kalinic? L’impatto è stato deludente, anche se non c’era grande aspettativa. La prima da titolare è stata un pianto. Non è tanto un finalizzatore, ma ha capacità di far salire la squadra, fare le sponde… In Austria non ha fatto né l’uno né l’altro, forse l’unica giocata è stato l’assist per il tiro di Zaniolo. Capisco non ci sia entusiasmo, ma aspettare è obbligatorio. De Rossi? La decisione dell’addio l’ha accettata molto più Daniele che tanti altri: è stata una scelta tecnica come quella di Buffon, Del Piero. Hanno tutte una logica nella quale prevale la ragione tecnica sul cuore”.

Stefano Petrucci (Teleradiostereo 92,7): “Infortuni? Mischio il sacro al profano. Non credo alle fattucchiere, ma esiste il male. Si può credere o non credere, ma a Trigoria c’è una cappella che non è stata sconsacrata e la trovo una cosa molto brutta. Non so se la sconsacrano i giocatori non si rompono più il crociato, ma a Trigoria qualcosa c’è. Se deve restare un magazzino, che si faccia qualcosa… Con l’infortunio di Zappacosta hai perso due giocatori, perché Florenzi non può più giocare davanti ma deve per forza giocare terzino. Kalinic i movimenti da grande attaccante ce li ha tutti, lavora molto con la squadra ma ha perso brillantezza e quella si può ritrovare”.

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Cinquantadue infortuni muscolari avevano portato a una disamina a 360 gradi, tanto che è stato allontanato bruscamente il medico. Ora ci sono Manara e Causarano, non ci sono tanti club che possono vantare due figure così importanti della medicina sportiva. Si stanno rifacendo i campi… Gli accorgimenti sono stati fatti tutti, Fonseca ha ridotto anche molto i carichi di lavoro in palestra”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Infortuni? Non resta che il pellegrinaggio in qualche abbazia. Ci sono i periodi neri, ma anche l’anno scorso è stato un ospedale e magari si batterà il record”.

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “Alla Roma mancano Pellegrini, Mkhitaryan… È più difficile la sua partita rispetto a quella della Lazio, ma il pareggio è dietro l’angolo per entrambe”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Il crociato non è un problema muscolare, non si tratta di preparazione fisica ma di un trauma. È un po’ più sfiga piuttosto che altre cose. Il Cagliari gioca bene ma la Roma deve dare delle dimostrazioni: è vero che hanno vinto a Napoli, ma si deve avere una personalità e andare a vincere. Per battere la sfiga e questo momento bisogna batterla”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Infortuni? L’importante è avere delle belle assicurazioni... Fanno parte del gioco, alla Roma si sta esagerando un po’ ma rientra nella casistica. Magari alla fine arrivano giocatori non in forma che quando vanno a sollecitare certe zone si fanno male. Anche Mkhitaryan si è infortunato, Zappacosta si era infortunato precedentemente… La sfiga predomina, auguri a lui. La Roma ha una buona classifica, deve affrontare il Cagliari col piglio giusto. Se gioca come giovedì, perde”.