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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Alla Roma la sconfitta non è percepita come una tragedia”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Questa è una sosta propizia per rimettere in sesto i cocci. A Milano mi aspetto di vedere una Roma diversa in tutto, nell’atteggiamento ma anche nella disposizione in campo. Il summit di Londra? È un errore non coinvolgere un allenatore in tutti i dibattiti. Far partecipare Di Francesco sarebbe stato un bel segnale. E mi chiedo come mai non sia presente anche Totti. Il problema è uno: nella Roma non c’è nessuno che ti stia addosso. La sconfitta non viene percepita come una tragedia. Io spero che Di Francesco si convinca di una cosa: a questo livello non sono gli schemi a fare i calciatori, ma sono i calciatori a fare gli schemi”.

Angelo Di Livio (Teleradiostereo 92.7): “Credo sia arrivato il momento di vedere Monchi di che pasta è veramente fatto. Il momento della Roma è negativo, quindi credo che nel summit di Londra si parlerà molto di mercato. Sappiamo che i grandi nomi non possono arrivare, ma bisogna prendere dei giocatori motivati, qualcuno come Kolarov”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Per me Inter-Roma è una partita spartiacque. Se i giallorossi vincono saranno ok, altrimenti saranno k.o. Da ok a ko… c’è una vita in mezzo. Da certezza, Di Francesco sta diventando un grande punto interrogativo per molti. Se Di Francesco non prova a recuperare Schick continuando a giocare col 4-3-3, per me si mette il cappio al collo”.

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Per me non è Di Francesco il problema della Roma, però la domanda su di lui ci sta. Effettivamente la Roma è in crisi sia di risultati che di gioco. Io credo che la Roma giochi sotto ritmo, non è un problema di modulo. Secondo me Di Francesco ha fatto quello che poteva con il materiale che ha in mano, perché quest’anno, probabilmente, il problema è anche il materiale. Schick non è pronto a questi livelli. Florenzi continua a giocare da anni fuori ruolo, se lo facessero giocare nel suo ruolo secondo me renderebbe il doppio. Si merita un ingaggio maggiore, non c’è dubbio”.

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Di Francesco è diventato un punto interrogativo? Perché prima di farci questa domanda, non ci chiediamo se sono punti interrogativi Pallotta e Monchi? Sono questi gli artefici di questa situazione incresciosa. Nella Roma americana sono cambiati tantissimi allenatori senza che mutasse la situazione. Di Francesco ha fatto miracoli finché ha potuto. La Roma ha preso delle seghe, lo volete capire o no? Da Moreno a Gonalons. Schick può diventare un grande giocatore, ma non è quello che serve alla Roma. Gli americani vogliono fare le nozze con i fichi secchi”.

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Il mercato fatto da Monchi quest’estate non è stato fatto per vincere lo scudetto. La Roma non è stata costruita per vincere il titolo, ma per arrivare tra le prime 4 in classifica. Il problema è nel modo di giocare della squadra. Di Francesco ha ribadito che il 4-3-3 non lo cambia, ma con questo sistema di gioco la Roma ha fallito nell’ultimo mese e mezzo. C’è qualcosa di sbagliato nel modo di giocare della Roma. Il calo di Nainggolan? Il problema è la posizione del campo in cui gioca. Florenzi? Mi aspetto che migliori insieme a tutta la squadra, poi si parlerà di contratto. Chiaramente la Roma deve rinnovargli il contratto perché è un patrimonio del club, ma non credo si meriti un ingaggio da 5-6 milioni di euro a stagione. Se la Roma non dovesse entrare in Champions si ridimensionerebbe, le cessioni sarebbero ancora più gravi rispetto alle solite”.

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Credo che la cosa più scema sia cercare un singolo colpevole, le responsabilità sono di tutti. Bisogna capire come mai questa squadra sia improvvisamente andata in crisi. Non è una storia di una partita, ma di un mese. Non dico che sia colpa di Di Francesco, ma pensare che uno sia toccato da immunità e gli altri tutti colpevoli è una sciocchezza. Per battere il Chievo o il Sassuolo non devi avere per forza 11 fenomeni. Da un mese e mezzo la Roma gioca male, è questo il problema. Il punto di rottura è stato il derby: dopo quella partita c’è stata un’involuzione. La grande forza del primo periodo della Roma è stata la catena sinistra, ma ora gli avversari lo hanno imparato e vanno in raddoppio”.

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Non si può andare a cercare una causa della crisi, ce ne sono diverse. Tra queste c’è l’elemento fisico-atletico, ma anche un aspetto tecnico. Da 2-3 settimane gli allenatori hanno capito come imbrigliare la Roma, guardate Iachini e Gasperini. La Roma è ferma e non produce più sulla catena di sinistra, quella che era la sua catena più forte. Come si risolve il problema? Cambiando il modo di gioco. Poi non bisogna dimenticare una cosa: il mercato estivo è stato sbagliato. Nessuno mette in dubbio il valore di Schick, ma Schick in questo momento non serve per come gioca la Roma. Dzeko ha pagato in lucidità per l’iperutilizzo, ma alla fine è sempre tra i migliori in campo. Florenzi? Mi sorprenderei molto se non dovesse restare alla Roma”.

Piero Torri (Teleradiostereo 92.7): “Totti assente al summit di Londra? Credo che questo primo anno da dirigente sia un anno di apprendistato, di studio per capire come vanno certe cose. Magari puntando anche a migliorarsi, ad esempio studiando inglese. Perché a quel tavolo a Londra si parlerà inglese. Totti è l’uomo immagine della Roma, porta in giro il nome del club nel mondo. Oggi fa questo. Per questo primo anno non sono così stupito o critico nei confronti di questa assenza di Totti al summit di Londra. Se dovesse succedere anche il prossimo anno, mi infastidirebbe”.

Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): "Totti non è stato invitato a Londra e quindi è giusto che non ci sia andato. Spero che il suo ruolo non diventi quello di dirigente accompagnatore, lui merita molto di più. Monchi non si aspettava di avere un ruolo così ampio, il suo problema per me è questo, non i soldi. Purtroppo a Trigoria non ci sono figure in grado di aiutare il ds spagnolo. I nomi che stanno uscendo adesso sul mercato non mi sembrano nomi alla Monchi, mi sembrano più calciatori alla Baldini”.

Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5): "Solo Totti può dare una svolta al suo ruolo, la società mi sembra lo consideri un soprammobile. Io ho sempre sconsigliato a Totti di accettare l’incarico da dirigente, questo perché rischia solamente di essere utilizzato come parafulmine dei problemi. Monchi oggi mi sembra abbia la faccia di uno che è rimasto col cerino in mano. Darmian? La tipologia di operazione si farà, cioè quella riguardante il terzino destro, ma non sarà Darmian".

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): "Florenzi sta riflettendo sul fatto se rinnovare o no, è un momento decisivo della sua carriera e deve fare una scelta. E' legatissimo alla Roma, scommetterei sul rinnovo ma lui deve ancora decidere. Non sarà una trattativa facile anche dal punto di vista economico. Florenzi non sarà mai la stella della squadra anche a causa del ruolo in campo quindi non si arriverà mai alle cifre di De Rossi e Totti. Il problema della Roma non è il terzino destro. Non credo sia stato trascurato il fatto che ci siano dei problemi, al massimo non sono stati bravi a prevenirli. A Trigoria sono convinti che la figura dell'allenatore non sia così determinante, si punta più sulla forza della squadra. Non c'è nessun ripensamento su Di Francesco".

Federico Nisii (Teleradiostereo 92,7): "Il problema non è Florenzi arretrato. Nel momento migliore della Roma Florenzi giocava terzino. Alla Roma non si capisce che il problema è nelle dinamiche. Ogni volta succede qualcosa".

Ubaldo Righetti (Teleradiostereo 92,7): "Certe situazioni sono state trascurate. I momenti particolari capitano ad ogni squadra. C'è chi riesce a prevederli e riesce ad uscirne. Alla Roma questi momenti durano un'eternità".

Franco Melli (Radio Radio Mattino 104,5): "Ne avevamo già parlato in estate, Dzeko e Schick non possono giocare insieme, il mercato è stato sbagliato. La Roma dovrebbe prendere Tare a peso d'oro perché alla Lazio sta facendo grandi cose. Lotito è molto più generoso di Pallotta".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino-104,5): "L'accordo per Florenzi si troverà. La Roma con l'Atalanta ha giocato sotto ritmo. L'allenatore ha il dovere di trovare il modulo migliore per far giocare tutti i giocatori migliori".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino-104,5): "Florenzi va trattato come il più bravo della rosa. Nainggolan prende 5 milioni perché Florenzi ne dovrebbe prendere 3 se è il più bravo? L'accordo si troverà. Schick e Dzeko non possono giocare insieme. Di Francesco ha chiesto un'ala mancina che rientrasse, Schick non è questo tipo di giocatore. La soluzione potrebbe essere quella di mettere Schick alle spalle di Dzeko".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino-104,5): "Quando una società fa degli investimenti l'allenatore deve riuscire a trovare una soluzione. Schick non è l'unico problema della Roma. Può essere una concausa di una certa situazione, ma c’è ben altro. L’acquisto più oneroso non può essere la riserva di Dzeko quando è già stato preso Defrel. La Roma si va a incartare sul terzino, che serve comunque, ma io prenderei un giocatore che fosse utile anche per la prossima stagione, un quasi titolare, anche se c’è poi Karsdorp che prima o poi tornerà. La scelta più semplice è quella di fare con quelli che già a disposizione ”".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104.5): “Schick? Noi lo abbiamo sempre detto che non avrebbe potuto fare l’esterno, lui è una punta centrale. Di Francesco lo sapeva benissimo già da prima”.