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‘RADIO PENSIERI’, TIRIBOCCHI: “Questa Roma sembra quella di Zeman”

‘RADIO PENSIERI’, TIRIBOCCHI: “Questa Roma sembra quella di Zeman” - immagine 1
Le opinioni di giornalisti ed ex calciatori sulla Roma
Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalistiex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Piero Torri (TeleRadioStereo - 92,7): "Dai Friedkin mi aspetto un comunicato che metta a tacere la vicenda che gira attorno a Follieri. A me da Trigoria mi dicono fake news, però basterebbero 4 righe dei proprietari. In questa vicenda c'0è un lato oscuro".

Simone Tiribocchi (TeleRadioStereo - 92,7): "La Roma è una squadra particolare, sembra quasi quella di Zeman. Può perdere e vincere contro chiunque. I tanti infortuni sono dovuti al fatto che Mourinho è entrato nella testa dei giocatori, che danno tutto il possibile in campo. Solbakken ha bisogno di continuità".

Ugo Trani (Centro Suono Sport - 101,5/Te la do io Tokyo): “Sarri dopo Lazio-Torino ha criticato duramente l’arbitro, ma nessuno ha detto nulla. Mourinho dà fastidio e sta salutando tutti quanti. A Monza credo che non avesse il microfono, ma spero di sì. Se gli dicono che non può farlo fa bene a metterlo. Stanno attaccando Mourinho su tutti i fronti e si dicono cose fuori dal mondo. Con l’Inter non firmo per il pareggio".

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Mourinho sta facendo il suo gioco per il rinnovo del contratto. Sta facendo un gran lavoro di comunicazione perchè parla in base ai risultati. Non attacca la società ma vuole mandare un messaggio alla squadra, stimolandola. Molti giocatori credono che senza di lui venga meno tutto il lavoro fatto finora e allora bisogna fare di più affinché possa rimanere. Se dovesse trovare una squadra, come Real Madrid o PSG,  lascerà la Roma a prescindere dal finale di stagione".

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Mou non deve avere fretta premendo sulla società in un momento in cui il futuro non è chiaro. Questo determina l'impossibilità di programmare le prossime stagioni. Non può pretendere".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Ho la sensazione che Mourinho sia un po' più lontano da Roma. È una partita a scacchi. C'è un po' di esagerazione verso i Friedkin che devono prendere una decisione che non possono prendere al momento. Non sono in condizione di far firmare il rinnovo a Mourinho perchè anche i programmi sono legati a quello che farà la Roma quest'anno. Se vince l'Europa League sarà un trionfo, ma se non dovesse succedere anche sul mercato ci saranno  meno possibilità. La pressione che mette Mou è un po' fuori tempo".

Francesco Balzani (Centro Suono Sport - 101,5/Te la do io Tokyo): “Mourinho si sta mettendo in un punto di forza. Lui sta scaricando tutta la pressione sulla squadra. È la settimana più importante della stagione e ha fatto parlare solo di lui e non di Roma-Inter. È una strategia comunicativa, sta rimarcando il fatto che lui è il più forte. Non credo che possa mettere la difesa a 4 sabato. Giocherà Cristante centrale. Mou è rimasto deluso da Solbakken. Non è un giocatore ancora pronto per la Serie A".

Antonio Felici (Centro Suono Sport - 101,5/Te la do io Tokyo): “La società non sostiene Mourinho e non ha la speranza di avere un gran mercato e potrebbe scantarsi. Con l’Inter metterei la difesa a 4. Non firmo per il pareggio perché in questa fase non ci serve a molto".

Alessandro Austini (Teleradiostereo – 92,7): "Mourinho non fa mai niente per caso. Il suo limite è quello di non trattenere le emozioni nel post-partita, ma le sue parole hanno un obiettivo. Da una parte quello di lanciare messaggi al sistema calcio italiano. Dall’altra Mourinho sa di avere una forza superiore a quella della società e la sfrutta. È una persona molto egocentrica, caratteristica che è anche un suo punto di forza, che è riuscita a ricompattare una città attorno alla sua figura. Mourinho è il personaggio perfetto per i tifosi giallorossi, sono tutti dietro di lui e non dipende dalla Conference perché ci sarebbero rimasti anche se non avesse vinto. Un altro fronte è quello della società, sanno solo loro cosa pensano. Il colloquio è rinviato, ma non si capisce se è perché hanno dubbi o se perché non lo ritengono necessario. I sogni di Mourinho si realizzano coi soldi degli altri, deve aspettare le decisioni della società. Il suo ruolo è un altro, ha accettato la sfida ed è stato un bel segnale".

Francesca Ferrazza (Centro Suono Sport - 101.5): "Mourinho è completamente solo nelle sue battaglie. Questa mattina si fanno i nomi di altre persone ed è normale anche se penso che il peso del nome di Mourinho sia ingombrante per tutti. Non vorrei mai essere il suo successore. Anche i giocatori vivranno le partite finali con quest’idea che comunque pesa. Penso che contro l’Inter cercherà di limitare i danni visto che giovedì c’è il Leverkusen e non manderà in campo Dybala o Wijnaldum. La società parte dal presupposto che gli ha dato una rosa all’altezza per arrivare in zona Champions. L’attuale presidenza ha creato, insieme a Mourinho, la magia dell’Olimpico. Io non capisco la loro scelta di rimanere in silenzio, è una contraddizione totale".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattina - 104,5): "Io non penso che Mourinho abbia voluto sviare ikl discorso con la partita parlando dell'arbitro. Il suo rapporto contro i direttori di gara si trascina da anni, prima che arrivasse alla Roma. Ora per il futuro può siuccedere di tutto, ma io spero che lui possa restare almeno altru due o tre anni".

Nando Orsi (Radio Radio Mattina - 104,5): "Il messaggio di Mourinho nel dopo partita è brutto, inappropriato e ripetitivo. E' un momento di scelte, ed io trovo assurdo il fatto che i Friedkin in tre anni non abbiano mai lasciato una intervista. Non mi sembra una cosa normale".

Mario Mattioli (Radio Radio Mattina - 104,5): "Mourinho ha creato una spaccatura con la società che in un Club normale sarebbe insanabile. Ha gettato delle ombre imbarazzanti sulla gestione della società. Una linea di demarcazione be precisa, con parole che rimalgono scolpite nella pietra".