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‘RADIO PENSIERI’, DI GIOVAMBATTISTA: “Gasperini spaventato dalla poca chiarezza nella dirigenza della Roma”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo - 92,7): "Dopo il no di Gasperini visti i nomi rimasti proverei la carta De Zerbi. E' un uomo di personalità. Ha idee interessanti di calcio e rimane un tecnico giovane che è destinato a migliorare. Mercato? Situazione buia. Senza allenatore è difficile anche tracciare una strategia di mercato".

Max Leggeri (Centro Suono Sport – 101,5): “Lo sputtanamento dell’Azienda Roma è planetario. Gestiscono questo club come il Borgorosso FC. Sarà difficile diffondere ai nostri figli la fede e la passione per la Roma, l’appeal di questo club sta scemando giorno dopo giorno, per colpa di questi incapaci dirigenti. Dopo il no anche da parte di Gasperini, gente come Fienga e Baldissoni dovrebbero dimettersi. Non meritano Roma e la Roma. Se non cambia la proprietà, non c’è futuro. Non fanno una cosa da romanisti da quando si sono insidiati. I tifosi hanno il morale sotto ai tacchi. Il fine di questa proprietà è che tutti i tifosi diventino solo 'clienti'”.

Francesco Oddo Casano (Centro Suono Sport – 101,5): “In questo momento la parola caos non è nemmeno esaustiva per descrivere quanto sta accadendo a Trigoria. Un sesto tempo deprimente, una Coppa Italia buttata al vento. La Roma è da marzo che non ha un direttore sportivo e il sistema scouting è bloccato. Ranieri ha denunciato le criticità di questo progetto sportivo. Qui dice di no addirittura Gasperini. La Roma è impantanata in una palude e non va avanti. Da quando è andato via Sabatini la Roma si è sgretolata. C'è l'impossibilità di avere aspettative dal progetto sportivo di questa proprietà”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La questione Fiumicino per lo stadio della Roma è più vera di quello che si dice. Secondo me il club dirà qualcosa nelle prossime ore, loro ci sono stati davvero. Allenatore? La Roma è infuriata con Gasperini, ora sta ripiegando su Giampaolo. L’opzione straniera è Fonseca. Per me il profilo giusto per la Roma sarebbe Francesco Rocca. Gasperini? Ha deciso lui stesso di non venire qui, non ha deciso Percassi, che invece lo avrebbe lasciato libero. Gasperini non è venuto alla Roma perché si è spaventato della poca chiarezza nei ruoli dirigenziali. All’esterno la Roma viene percepita come un covo in cui ci sono un po’ di vipere”.

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Il profilo giusto per la panchina della Roma? Allegri? Non prendiamoci in giro. Non andrebbe mai nel club giallorosso. Mourinho sarebbe un profilo tracciabile per la Roma perché in questo momento non ha squadra. Il mio profilo giusto per la panchina della Roma? Per me Alberto e Daniele De Rossi, insieme. Ovviamente non succederà mai, ma con loro troveresti la romanità e anche la competenza. Daniele De Rossi è nato allenatore. Giampaolo? Ogni volta che lo vedo mi viene una tristezza che non finisce mai. Servirebbe un allenatore bravo a valorizzare i giovani. Queste elezioni europee hanno dato un’altra mazzata allo stadio della Roma visto il crollo dei Cinque Stelle”.

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma non ha un piano B, è rimasta totalmente spiazzata dalla risposta di Gasperini. Ritengo che alla lunga l’occasione persa sarà per Gasperini e non per la Roma. Il club giallorosso ha perso in appeal. Io mi auguro che Petrachi non stia lavorando per la Roma, altrimenti si presenta con uno 0 su 2. In questo momento c’è grande confusione perché, come al solito, ci sono molte persone a parlare. La Roma avrebbe bisogno di un allenatore che possa rappresentare anche la società. De Zerbi per me è il più bravo di quelli accostati alla Roma, ma portarlo a Trigoria in questo momento è un suicidio annunciato, bisogna andare su un allenatore con esperienza, con un curriculum. Il profilo giusto? Io dico Benitez”.

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Secondo me Gasperini ha perso un’occasione per aprire un ciclo, ma anche per togliersi quest’etichetta di allenatore bravo in provincia. Si può sopravvivere anche senza Gasperini. De Zerbi è un altro Di Francesco, forse ancora più fragile e in erba. La sua fase difensiva mette paura. Lui e Giampaolo non sono due nomi da cui ripartire. Se devo affrontare incognite, preferirei fare una scelta in casa richiamando De Rossi e affidandogli la squadra".

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Allenatore? Adesso si monitorano altre situazioni come Giampaolo e De Zerbi. Baldini potrebbe anche tirare fuori un coniglio dal cilindro, ma la vedo difficile. La Roma aveva preso in considerazione Giampaolo già all’inizio della ricerca, era stato valutato un buon allenatore con qualche limite caratteriale. Ora potrebbe tornare in corsa".

Ivan Zazzaroni (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Due anni fa c’era la coda per venire alla Roma, adesso gli allenatori hanno paura, preferiscono l’Atalanta alla Roma. La gente si sfila. Conte dice di no, Sarri non ci pensa nemmeno, Gasperini resta a Bergamo. Dirà che non è riuscito a liberarsi, ma il tecnico dell’Atalanta aveva diversi dubbi. Credo che la Roma debba riflettere su questo. Mourinho non pensa minimamente alla Roma, vuole vincere. L’allenatore lo prendi con i giocatori. De Zerbi è bravo, ma qui può bruciarsi dopo 4 giorni. Idem Giampaolo. Gasperini non viene qui perché gli vendevano Dzeko, aveva paura che gli mandavano via Manolas e altri. Due anni fa sarebbe venuto di corsa. Questa è una squadra che pian piano sta erodendo la sua qualità tecnica, sono stati fatti dei danni veri. Ora ricostruire è durissima. Speriamo che cambino rotta, che pensino alla squadra, non solo allo stadio”.

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Gasperini? Evidentemente si respira scarsa progettualità nella Roma, ci sono altre priorità rispetto alla squadra. Un allenatore non può incidere nelle scelte, e tutto questo fa perdere appeal. Alla fine la Roma avrà un allenatore, ma ora dovremmo parlare della società. Che garanzie ti dà questa società? È questo il vero problema della Roma. Comincio a pensare che Baldini non sia solo un consulente, ma in qualche modo deve avere una quota della proprietà, altrimenti non si spiegherebbe tutto questo. Il problema è la società: finché non sarà risolto questo, il problema della Roma non cambia. Il profilo giusto per la panchina della Roma? Il mio nome è Francesco Rocca, vorrei vederlo all’opera”.

Roberto Renga (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Sembra passato un secolo dalla semifinale di Champions. Sembrava che stesse cominciando un nuovo ciclo, invece stava finendo. Ora alla Roma serve uno come Allegri, uno con personalità. Questo obbligherebbe la società a ristrutturarsi. Il profilo giusto per la panchina della Roma? Oltre ad Allegri che mi avete bocciato, dico Gattuso”.

Francesco Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Gasperini? Forse alcuni treni per lui potrebbero non passare più. Credo che in questo momento ci sia un po’ di tensione nella Roma, Gasperini era il dopo Conte, se lo aspettavano un po’ tutti”.

Antonio Felici (Te la do io Tokyo - Centro Suono Sport 101.5): “Mi preoccupa molto il fatto che a Trigoria siano rimasti sorpresi dal no di Gasperini. A Trigoria vivono fuori dalla realtà, forse percepiscono la Roma come qualcosa di fantastico e organizzatissimo. Evidentemente gli addetti ai lavori si sono fatti un’altra idea… De Zerbi? Questa cosa mi fa tanto ridere, è il classico “fenomeno” che fa impazzire Baldini. Guardate il suo curriculum: se questo è un allenatore da Roma siete pazzi. In questo momento non vedo alcun tipo di prospettiva sul piano sportivo. Mi appassiona di più la prospettiva che Pallotta passi la mano rispetto al discorso sportivo. Si percepisce una società allo sbando, e il primo gesto di chiarezza non può non arrivare da Totti. È lui che deve fare il gesto adesso”.

Francesco Balzani (Te la do io Tokyo - Centro Suono Sport 101.5): “Gasperini? Ci ritroviamo davanti a uno schiaffo in faccia, e stavolta non è lo schiaffo di una Belen come Conte, ma di una Littizzetto. A Trigoria la notizia del rifiuto è stata accolta un po’ come quella di Malcom, non se l’aspettavano. Oggi l’Atalanta sta messa meglio della Roma, fino all’anno scorso Gasperini sarebbe arrivato in ginocchio Il suo no è un segnale preoccupante. A Trigoria non avevano pronto un piano B. I candidati? Tra i preferiti di Baldini ci sono tre nomi che mi preoccupano: Giampaolo, De Zerbi e Fonseca. Temo tantissimo De Zerbi, così come gli altri due nomi. La Roma è in una fase di ridimensionamento totale, l’aria di smobilitazione mi sembra abbastanza evidente. Avevi Ranieri, e dopo Ranieri finisci a De Zerbi? Spero che Totti possa parlare quanto prima, l’ho visto molto imbarazzato nel rappresentare la società domenica scorsa. Lui si tolga da questo imbarazzo, a prescindere dal ruolo che gli offriranno”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo - 92.7): "La Roma è a livelli molto bassi sia di popolarità nel mondo del calcio che all’esterno. Che cos’è la Roma in questo momento? La scelta fatta su Petrachi mi sembra che non vada verso un uomo forte e solo al comando. A proposito di Testaccio, io chiedo una cosa: ma Ranieri in questi anni dove stava? Lo avete mai visto una volta allo stadio? Stava allenando e va bene, però mi sembra si sia riscoperto un ultrà della Roma, ma dove stava? Quanto vi fate prendere in giro, quanto vi basta poco per commuovervi. De Rossi, Conte, Gasperini e Dzeko sono i 4 calci in faccia che ha preso la Roma, più una sberla di sguincio di Sarri. La Roma ha investito tanto sui giocatori, a conti fatti sbagliando se la mettiamo dal punto di vista dei soldi e non solo a livello di scelte tecniche. Per quanto ti costano hanno reso troppo poco. La Roma in questi anni si è retta nell’azzeccare certe scelte, nell’andare a pescare sempre un giocatore migliore di quello che ha venduto. Questo giochino si è interrotto e ne paghi le pesantissime conseguenze".

Stefano Agresti (Radio Radio Mattino - 104,5): "Ci sono progetti più seri e ambiziosi anche in piazze più piccole, ecco perché gli allenatori dicono di no alla Roma. A Trigoria non ci sono certezze, sui programmi e sui giocatori che restano e quelli da prendere. La Roma è un manicomio"

Roberto Renga (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Roma in questo momento non è in grado di convincere gli allenatori. Io un nome ce l'avrei sul quale Pallotta può giocarsi tutto: Allegri. Solo così il presidente può riscattarsi. Spalletti? No, meglio riprendere Andreazzoli..."

Furio Focolari  (Radio Radio Mattino - 104,5): "L'Atalanta dà certezze a Gasperini, la Roma no. Perché il tecnico avrebbe dovuto cambiare squadra? Ora a Trigoria devono pensare al piano C, dopo Conte e Gasp".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino - 104,5): "C'è da chiedersi perché Gasperini ha detto no alla Roma. Come con Conte, anche il tecnico piemontese aveva fatto credere i dirigenti della Roma che l'accordo fosse vicino. Tutti hanno capito che alla Roma andranno via i big. Ora ci sono alcune idee 'esotiche ' di Baldini con allenatori che arrivano dall'estero. Poi c'è l'dea di un ritorno clamoroso di Spalletti. Poi ipotesi Mihajlovic che però ha sempre evidenziato la sua lazialità. In corsa anche Giampaolo e De Zerbi. Mi risulta che dentro la Roma abbiano tentato, invano, una pace tra Baldini e Totti. Petrachi a chi farà riferimento?".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "Forse su Gasperini la decisione andava presa prima, adesso lui si è convinto che  a Bergamo c'è la possibilità di fare ancora meglio. Mai pensato che Conte sarebbe potuto venire alla Roma".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): "Gasperini non ha preferito l'Atalanta alla Roma, ma la Champions League. C'è da dire che questo no fa pensare ad una cosa: ma come viene considerata la Roma?"

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino - 104,5): "Ma perché Gasperini avrebbe dovuto rinunciare all'Atalanta in Champions per venire a Roma? E trovare cosa? E' rimasto solo il tifo qui. A differenza di altri club, a Trigoria non c'è un punto di riferimento. Ma perché Pallotta non mette piede in Italia? Fatevi sempre questa domanda. Con un progetto di rilancio medio-alto, comunque, Giampaolo non starebbe male".

Claudio Moroni (Centro Suono Sport – 101,5): “Venire nella Roma di Pallotta qualche fa poteva essere anche un’occasione interessante per un allenatore, in quanto la squadra arrivava sempre tra le prime in classifica e aveva un nome da  e un’esperienza da custodire e il miraggio stadio. Adesso con le chiacchiere che stanno attorno a Trigoria e con le brutte figure che hanno accumulato Baldini e Pallotta è difficile per un allenatore venire a rischiare qui a Roma. Aspettiamoci un allenatore medio. La mia speranza massima è Benitez o Gattuso”.