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‘RADIO PENSIERI’, TORRI: “Mourinho deve essere chiaro con la società”

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Le opinioni di giornalisti, ex calciatori sulla Roma

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalistiex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Federico Nisii (Teleradiostereo - 92,7): “Non c’è ancora la certezza assoluta della presenza di Wijnaldum in Portogallo. Il rientro in gruppo avverrà dopo Natale. Dybala è l’uomo che può far svoltare la Roma. Senza di lui era diventata una squadra spenta. Gli ultimi minuti contro il Torino ci hanno dato un'immagine di come potrà essere la seconda parte di stagione. Il mercato interno sarà decisivo. Se Mourinho volesse andare ad allenare il Portogallo dovrà mettersi d’accordo con la società. Ma non so se lui pensa di andare in nazionale, lui si vede ancora su panchine di club. Vorrei che rimanesse perché lo ritengo un valore aggiunto”.

Piero Torri (Teleradiostereo - 92,7): “Mourinho potrebbe decidere di andare via a fine stagione ma non ne sono convinto. Il Portogallo non può garantire 7 milioni all’anno. Girano tante voci su Mourinho. Deve essere chiaro il prima possibile con la società perché non può andarsene a maggio da un momento all’altro”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): "Mourinho-Portogallo? Secondo me qualcosa c’è, se la telefonata c’è stata ci sta anche che lui ci possa pensare. Perciò mi chiedo, dove si immagina se non alla Roma? Non so quali possano essere le possibilità per il futuro. In Premier non vedo tante porte aperte. Newcastle? Mi pare l’unica, ma cosa ci va a fare? Il Portogallo mi sembra una possibilità che può farlo pensare, anche se lo dicono da anni di Mourinho ct del Portogallo. È una pista che comunque va seguita, è l’unica cosa al momento che potrebbe farlo pensare un paio di giorni".

Stefano Agresti (Radio Radio Mattino 104.5): "Normale che il Portogallo voglia Mourinho, l'allenatore che ha vinto di più, e lui ci sta che possa pensare di andarci. Nel caso in cui volesse forzare la mano toccherebbe a lui fare la mossa con la Roma. Non so se ne ha voglia, magari desidera ancora allenatore tutti i giorni. Allenare la nazionale è difficile, possibile che lui voglia sentirsi al centro dell'attenzione tutti i giorni. Credo che la situazione sia questa".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino 104.5): "Mourinho è cittadino del mondo, ma è portoghese e tiene molto alla sua nazionale. Il richiamo del Portogallo sarebbe fortissimo. Tornare lì per la nazionale potrebbe essere un richiamo troppo forte per lui, fossi nella Roma mi preoccuperei".

Tony Damascelli (Radio Radio Mattino 104.5): "La Roma deve preoccuparsi dei giocatori, non degli allenatori. Gli allenatori passano, la storia resta. La spinta adrenalinica di Mourinho? Prendi uno psicologo. Ci sono personaggi televisivi che riempiono gli stadi, ma vendono il nulla. A Mourinho mancano due leghe ancora, quella francese e quella tedesca. La Roma si preoccupasse del suo organico, poi se Mourinho resta è un valore aggiunto. Gli allenatori sono importanti, ma contano i calciatori".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino 104.5): "Sono più preoccupato per Spinazzola che per Karsdorp. Divergenze allenatore-giocatore capitano, importante è trovare un punto di incontro. Se la Roma vuole monetizzare è complicato, ma solitamente queste cose si risolvono, anche trovando una soluzione temporanea e poi risolvere tutto in estate. Sono cose che succedono, ma bisogna risolverle, basta un po' di buona volontà. L'importante è capire anche Wijnaldum come e quando tornerà. Portogallo? Prima o poi Mourinho è destinato a chiudere il cerchio lì, penso sia anche un suo obiettivo ma spero che la rimandi ancora".

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino 104.5): "Non credo che Mourinho possa accettare la panchina del Portogallo visto l'impegno con la Roma, a meno che non si trovino accordi e soluzioni per contratto e collaboratori. Continuo a essere perplesso sulle motivazioni che hanno portato un giocatore fuori rosa ed è incomprensibile che non se ne sappiano i motivi, più che altro per informare il tifoso. Questi segreti nel calcio non mi piacciono. Dybala ho la sensazione che esca a pezzi dal Mondiale a livello morale, anche se dovesse diventare campione del mondo. Non ha giocato, si è scaldato tre volte e non è mai entrato, era pronto. Avrei voluto vederlo in campo di più, mi dispiace per lui, sarebbe stato un input per ritrovarlo con la Roma in un altro modo".

Francesca Ferrazza (Centro Suono Sport 101.5): "Il ruolo di Pinto non è semplice, ma se la scorsa estate abbiamo detto che ha fatto un buon mercato vuol dire che poi non ha fatto così male. È ovvio poi che Mourinho è un polo attrattivo per i calciatori, come anni fa lo era Totti. Logico è che con i soldi è tutto più semplice”.