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‘RADIO PENSIERI’, LENGUA: “Petrachi dovrà cambiare la mentalità dei giocatori a Trigoria”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,2): "Pau Lopez non è Alisson o Szczesny, ma è un buon giocatore e con Savorani può migliorare ancora molto. Non posso biasimare il portiere brasiliano che è andato al Liverpool e in un anno ha vinto la Champions. La Roma non ha questi target oggi, poi chiaramente rimane il rammarico perché i giallorossi avevano in casa il più forte al mondo. Petrachi? Le parole nel giorno della sua conferenza stampa mi sono piaciute, ora però devono seguire i fatti. Dovrà provare a cambiare la mentalità dei calciatori a Trigoria e non sarà facile. Ha detto certe cose perché si è reso conto che molti calciatori della scorsa stagione non avevano sposato il progetto Roma. Mercato? El Shaarawy e Florenzi sono sacrificabili. Zaniolo è un altro degli indiziati a poter lasciare la Capitale. Bisogna capire poi il discorso relativo a Higuain perché sicuramente non è una trattativa facile e ci vorrà del tempo".

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio - 104,2): "Tutto questo via vai in porta della Roma mi convince poco. Mi chiedo se sia convenuto vendere Alisson. I giallorossi avevano il portiere più forte del mondo e il rammarico per me è tanto. Pau Lopez? E' un buon giocatore. Lascia a desiderare nelle uscite basse, ma è molto reattivo tra i pali e bravo a giocare con i piedi. E' una scelta di Petrachi lo spagnolo, quindi ora dobbiamo fidarci di lui e del club. Poi per valutarlo serviranno le partite. Mercato? Sono tanti ancora i giocatori in bilico. Da Pastore a Marcano, passando per El Shaarawy e Dzeko. In entrata c'è Veretout e credo la Roma sia in vantaggio rispetto al Milan per il centrocampista. L'unico nodo è legato alla contropartita di Defrel perché i due club devono accordarsi sul valore dell'attaccante".

Paolo Marcacci (Radio Radio Pomeriggio - 104,2): "Per Higuain più la Roma riuscirà a fargli capire la centralità del progetto e più sarà semplice trovare gli accordi economici per il contratto e il cartellino perché subentrerebbe la volontà dell'entourage".

Antonio Felici (Te La Do Io Tokyo - Centro Suono Sport - 101,5): "Mi è piaciuta la prima uscita pubblica di Petrachi, ma poi giudicherò le singole operazioni e fino ad oggi non mi sta convincendo. Gli acquisti di Spinazzola, Diawara e Pau Lopez sono arrivati per costi troppo elevati. Su questo ho qualcosa da ridire". 

Francesco Balzani (Te La Do Io Tokyo - Centro Suono Sport - 101,5): "Di Petrachi mi è piaciuto il fatto che non abbia fatto slogan a differenza dei suoi predecessori. Non mi è piaciuto, invece, tutto questo parlare di senso di appartenenza. Poi mi auguro che tra un anno se gli dovessimo rifare la stessa domanda su Baldini la risposta possa essere uguale. Higuain? Bisogna fare un discorso preciso. Serve una squadra all'altezza del Pipita, perché non è un caso che sbagli la stagione in cui va al Milan dove si trovava con compagni non all'altezza. Solo Maradona può trascinare una squadra senza campioni". 

Federico Nisii (Teleradiostereo 92,7): “Non voglio vedere Dzeko che va via a 12 milioni all’Inter, io ora mi divertirei con i nerazzurri, scavallato il 30 giugno. O le parole sono importanti, oppure abbiamo deciso che quelle dei dirigenti e del presidente della Roma non contano più nulla, e dopo la cessione di Benatia può essere anche così. Ora dev’essere la Roma a indirizzare un affare che è nel destino, ma che si deve chiudere quasi completamente alle sue condizioni. I futuri giocatori anche attraverso questa storia devono capire che qui è finita la pacchia. Non chiedo di vincere lo scudetto, chiedo di potermi fidare delle parole del nuovo direttore sportivo: se l'Inter prende Dzeko al prezzo che dice lei, è una barzelletta”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “De Rossi negli ultimi anni già l’ho visto allenatore in campo, interessato a capire in profondità le idee degli allenatori, un leader in campo. È uno che si è fatto apprezzare da tantissimi nel mondo del calcio, ha tantissime porte aperte. Potrebbe andare a lavorare in Nazionale, anche se sarebbe un po’ una forzatura se diventasse subito il vice di Mancini. Manolas era pieno di difetti, ma era la colonna portante della Roma: Alderweireld è una trattativa complicata, ma è un giocatore indiscutibile, per certi versi anche migliore. Il fatto che la Roma lo abbia messo come prima scelta mi fa pensare che le possibilità ci siano, anche se poche. Zaniolo? La Roma non ha l’anello al naso, si è tolta dalla morsa del 30 giugno: ma se dovesse arrivare un’offerta da 50-60 milioni sei obbligato a pensarci. Se devo fare un pronostico, secondo me non verrà venduto, ma non farà tutta la carriera alla Roma: a Trigoria non sono sicuri sia un predestinato che farà una grande carriera, c’è bisogno di molte conferme, non è una certezza come lo sono 50 milioni. La Roma vuole tenerlo ma facendo le cose con calma: deve venire, allenarsi, tornare umile per poi rifare il contratto. El Shaarawy? O rinnova o bisogna venderlo: come si fa a rinnovare Perotti o Fazio e non lui?”.  

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Fossi nella Roma avrei preso Donnarumma, avrei fatto un grande investimento sul portiere della Nazionale che giocherà fino a 40 anni come Buffon. I soldi non ce li ha? Eppure per Barella li ha offerti… Su Zaniolo Petrachi è stato durissimo”.

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Ipotizzare uno scambio Higuain-Zaniolo credo sia impensabile, ma se la Juve dovesse fare una valutazione molto alta di Zaniolo… Il Pipita è una priorità per il ruolo di centravanti, dal punto di vista dei numeri i due club l’accordo potrebbero trovarlo. Il problema mi sembra il giocatore, che va convinto ad accettare la Roma e deve dimostrare di avere le motivazioni che ha chiesto Petrachi. El Shaarawy? Il club vuole riconoscergli un aumento ma non alle cifre richieste dall’entourage. Gerson sta creando problemi alla Roma: rifiutò il Lille dopo le visite mediche, quest’anno ha fatto lo stesso a Mosca". 

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Icardi al Napoli potrebbe riaccendere la lotta scudetto, mentre Higuain alla Roma darebbe la forte speranza ai giallorossi almeno per il quarto posto, ma non sono convinto che venga. La Roma ha avuto i due portieri più forti d’Europa, Szczesny e Alisson. Ora non ci si può accontentare. Il progetto giovani sembra interessante, ma molto si lega all’affare Higuain: se arriva è un discorso, se non arriva è un altro. Mancini è un giocatore che nell’Atalanta non faceva il titolare, servono un grande difensore e un grande attaccante. El Shaarawy non lo darei ai cinesi, è stato il migliore per rendimento la scorsa stagione”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Higuain nella sua carriera ha sbagliato solo una stagione, l’ultima, ma perché ha fatto una scelta di rabbia. Lui è uno che va sempre in doppia cifra, spesso oltre i 20 gol. È fantastico, fece benissimo al Napoli nell’anno senza Champions. Il calciomercato della Roma mi sta intrigando, se prende Veretout e Higuain, e mantiene El Shaarawy e Zaniolo, ha una squadra ottima, di prospetto. La Roma deve cominciare a progettare cercando di arrivare tra le prime quattro. Ci potrebbe essere qualche intoppo o risultato deludente, ma occorre avere pazienza. De Rossi? Può far tutto, lo vedo bene come allenatore. Lui è un ragazzo perbene, non è mai banale, può andar bene anche nei rapporti tra club e giocatori. Pensare ad una coppia difensiva giovane mi sembra strano, accanto a Mancini serve uno d’esperienza".

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino – 104,5): “Higuain arriva alle stesse condizioni di Dzeko, è come se avessi di nuovo un giocatore a scadenza di contratto. Il Pipita non è Batistuta, è in una fase calante, però se funziona… Pau Lopez è un ottimo portiere, soprattutto perché Olsen l'anno scorso ti è costato tanti punti con i quali andavi in Champions. Diawara non mi convince, Spinazzola gioca bene solo dieci partite all'anno. Ora al posto di Manolas ci vuole uno vero, la scelta è fondamentale”.