rubriche

‘RADIO PENSIERI’, DI GIOVAMBATTISTA: “Malagò presidente della Roma può essere qualcosa più di un sogno”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Nella situazione dello sport italiano non c’è dubbio che con l’avvento del nuovo Governo la figura del Presidente del CONI Malagò si andrà ridimensionando. Per un uomo come lui, con le sue relazioni e i suoi interessi internazionali, è il momento ideale per creare una cordata che possa acquistare la Roma. Sono convinto che questa possa essere una possibilità concreta nei prossimi mesi. Potrebbe approfittare dell’addio di Totti, che farebbe scendere la popolarità della Roma americana ai minimi termini. E’ uno scenario molto meno fantasioso di quello che potrebbe apparire oggi. L’addio di Totti e il fatto che Malagò lo ospiti nel CONI è qualcosa di molto particolare. E’ chiaro che servirà l’appoggio di persone con enormi possibilità, di istituzioni e di banche. Malagò prossimo Presidente della Roma è destinato a diventare qualcosa più di un sogno“.

Max Leggeri (Centro Suono Sport - 101,5): "Questo è un brutto quadro, orribile, di cui noi siamo solo la cornice, la società della Roma è incompatibile con le bandiere e con tutti i soggetti che possano far affiorare sentimenti ed emotività alla tifoseria. Loro erano convinti che Totti si sarebbe fatto da parte bonariamente , con un laconico tweet, Totti ha accumulato malumore nel corso degli anni, lo hanno voluto mortificare, gli hanno fatto capire che non conta niente, le parole espresse da Pallotta sono parole scritte nell’acqua, bugie inverosimili, pronunciate una dietro l’altra, Totti è stato invitato frettolosamente a Londra, all’ultimo secondo , come se fosse un elemento di contorno. Un escalation di situazioni incresciose, negative, che stanno causando confusione e contestazione da parte del tifo . Francesco Totti molto probabilmente diverrà il primo dirigente della Nazionale italiana. Fienga ha cercato di trattenere Totti in tutti modi, è stato l’unico dirigente che si è prodigato per la causa".

Fabio Petruzzi (Centro Suono Sport - 101,5): "Cosa ci possiamo aspettare dalla conferenza non lo so, la paura c’è; come ho sempre detto, Francesco ha dignità, orgoglio, e stare qui senza far nulla, senza dare una mano alla società, è improponibile per lui. Da martedì sarà una Roma diversa, bisogna assolutamente ripartire. La Roma in questo momento è una realtà che non è ben vista nel calcio italiano. Non c’è un progetto, non c’è una società presente, ancora non c’è un direttore sportivo. C’è tanta confusione e non si sa come uscirne. I giocatori lo vedono e fanno fatica ad accettarla. Manolas non va venduto, perché è difficile trovarne uno alla sua altezza. La Roma deve ripartire da uno come il greco".

Federica Afflitto (Centro Suono Sport - 101,5): "Arrivati a questo punto la cosa migliore sia dire le proprie verità, in tutti questi mesi sono state fatte trapelare informazioni di parte, la verità è solo un punto di vista, ognuno ha espresso la sua e Francesco Totti ancora non l’ha fatto. Lunedì finalmente lo farà. La dirigenza c’è, è definita, ci suono dei ruoli. Il problema è che questo gruppo di uomini è completamente distaccato dagli uomini che compongono l’aspetto tecnico tattico, cioè i giocatori. Non c’è osmosi".

Federico Nisii (Tele Radio Stereo - 92,7) : "Baldini sta distruggendo la Roma dall'interno, basti guardare questa situazione con Totti. Credo che da lunedì in poi ci sarà aspra contestazione contro la società e contro qualche giocatore. Mi auguro sul fronte mercato che Petrachi capisca come dei nomi buoni per il Torino, possono non esserlo per una realtà come Roma".

Guido D'Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "E' uno dei momenti più tristi della storia della Roma, nonché uno dei momenti più bassi della gestione americana. Francesco negli ultimi tempi ci ha provato, ha sgomitato, ha cercato di far sentire il suo peso. La società invece l'ha usato, per accaparrarsi sponsor o per lamentarsi degli arbitri davanti la televisione. Per non parlare dei momenti ufficiali come i sorteggi di Nyon, dove Totti era sempre in prima linea a dare prestigio al club. Quando c'era però da decidere la dirigenza non lo ha mai sentito veramente, e questo ha fatto maturare in lui questa decisione".

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "C'è solo una parola da utilizzare: una vergogna. Sono otto anni che Totti prende calci, anche quando aveva 34 anni e lo consideravano bollito come giocatore. Lo hanno invitato a Londra, certo, ma soltanto dopo aver già apparecchiato la tavola e per giunta a casa di Baldini".

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Per quale motivo Totti avrebbe dovuto mettersi in competizione con Baldini e Pallotta, ovvero due persone che sono al massimo un piccolo frammento della storia romanista. Ha combattuto per 25 anni sul campo insieme a chi credeva in lui. Adesso quella fiducia non la sente e credo che verosimilmente sia anche arrivata troppo tardi questa decisione. Guardate De Rossi: appena ha capito che qualora avesse accettato un ruolo dirigenziale non avrebbe avuto poteri, ha deciso di salutare".

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Il problema è stata la tempistica di quanto accaduto nelle ultime ore alla fine. Mi ha sorpreso soprattutto quando il presidente Pallotta, nella lettera di ieri, invita tutti a fare squadra, additando Totti come egoista quasi. E' una situazione non condivisibile e possiamo dire che Totti addirittura ha tardato nel maturare questa scelta di abbandonare tutto".

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Questa storia di Totti sta piegando verso la malinconia assoluta. La società americana non ha mai avuto rispetto per la storia e per il passato della Roma. Non ci dobbiamo meravigliare di questo distacco".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "La scelta del luogo della conferenza è indicativa: non a casa sua, a Trigoria, ma al Coni. Mi auguro solo che Totti non si sia fatto fomentare e mi auguro inoltre che ci possa essere un ripensamento, con una sorpresa in conferenza stampa. Non può finire così, dovrebbe lottare e accettare il ruolo che gli hanno proposto. Perché è stato il più grande giocatore della storia della Roma e non può finire così. Sarà molto grave per la società non avere il suo scudo, lo è stato già in campo e lo sarà anche a livello mediatico".

Alessandro Austini (Teleradiostereo – 92.7): “Tra Pallotta e Totti uno dei due dice il falso: o non si capiscono o si prendono in giro. Anche ieri il presidente ha speso parole importanti a favore di Totti e del suo ruolo, mentre, a quanto pare, lui non si sente considerato. Aspetto di conoscere la sua verità direttamente dalle parole di Totti in quella che lui definisce la 'giusta sede', e secondo me capisco la sua scelta di non farla a Trigoria, ci trovo anche una sorte di rispetto nei confronti della Roma. La questione Baldini è tra i primi problemi che creano questo squilibrio”.

Stefano Petrucci (Teleradiostereo – 92.7): “Quella di Fonseca è una scelta intelligente per come si era messa la situazione allenatori dopo i no di Conte e Gasperini, ma, secondo quanto mi risulta, non è stata di Baldini. Fossi stato io Totti sarei andato a Londra per dire in faccia a Baldini cosa pensa della situazione, non nella conferenza stampa all’Olimpico. Io capisco la sua decisione. Se va via Totti il rapporto con la piazza non è più recuperabile”.

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Mattino – 104,5): “La situazione di Totti è incredibile: mentre le altre società danno compiti ad ex campioni, qui siamo arrivati allo strappo. Ma quello che è successo non ha motivo di esistere, non ha solo una spiegazione. Totti ha convinto Ranieri ad accettare solo tre mesi, dopodiché ha parlato personalmente con Conte e poi ha dato indicazioni su allenatore e direttore sportivo, ma sono state prese altre strade. È stato invitato a Londra, ma era una tavola già apparecchiata, la possibilità di ricucire è marginale".

Gianluca Lengua (Radio Radio Mattino – 104,5): “Pallotta? Quelle interviste i tifosi neanche le leggono più. Vorrei sapere dalla società perché Totti dà così fastidio alla Roma americana. Cosa ha fatto di così grave? Vorrei ricevere una risposta ma non penso che l’avrò perché le risposte ormai si affidano sempre a queste auto-interviste. Cosa ha fatto Totti a Baldini e a Pallotta? Le reali motivazioni non le sappiamo e forse non le sa neanche Francesco. Perché lo trattano così? I dirigenti devono capire che Totti è un extraterrestre e uno come Fienga non sarà mai al suo livello perché non ha fatto ciò che ha fatto lui: possibile che si sentano minacciati? Come se Agnelli si sentisse minacciato da Cristiano Ronaldo alla Juventus”.

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Fossi stato in Totti mi sarei stufato prima, capisco che anche per lui allontanarsi dalla Roma sia traumatico. Pallotta parla sempre alla radio ufficiale, non è mai una conferenza stampa, era il solito manifesto elettorale che non serve a niente. La dirigenza teme Totti perché è ingombrante, nel mondo conoscono lui e non la Roma o Pallotta…”.

Alvaro Moretti (Radio Radio Mattino – 104,5): “Se Giampaolo vuole Schick al Milan, io chiederei ai rossoneri Biglia, uno che potrebbe essere adatto al gioco di Fonseca. La Roma deve ripartire da gente con personalità, e l'argentino ce l'ha. Totti? Adesso tocca a lui battere un colpo. Anche quest'anno spesso ci ha messo la faccia o è stato mandato avanti nei momenti più delicati. Baldini, l'uomo forte della Roma, cosa ha vinto? Bravo nel look, ma poco pratico. A Roma ha portato grandi giocatori, ma spendendo troppo e male. I dirigenti che lavorano con Pallotta certificano solo insuccessi".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “Cutrone delle cose buone ha fatto, segnando gol importanti, mentre Schick sono due anni che fa ridere. Io, se fossi la Roma, lo scambio lo farei. Sono otto anni che questa proprietà ce l'ha con Totti, gli hanno sempre fatto la guerra. Forse non è ancora pronto come dirigente, ma ci sono tante cose che Totti potrebbe fare meglio di altri, ma non gliele fanno fare. Quando Pallotta dice che hanno invitato Totti a Londra, è una vera presa in giro".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Fare il direttore sportivo non è una passeggiata di salute, serve lavorare nell’ombra molto e fare esperienza. Totti, forse, non è ancora pronto a fare il dirigente. Il Milan di Giampaolo vuole Schick? Io gli chiederei Cutrone”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Nella Roma le cose sono chiare: non vogliono Totti di messo, per loro è ingombrante. Le parole di Pallotta? Secondo me Totti decide di andar via, il presidente fa festa con pizzette e tramezzini. Scambio Schick-Cutrone? Roba di secondo piano, alla Roma serve un attaccante diverso”.

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino – 104,5): “Mettetevi nei panni di Totti, lui tratta con Mihajlovic e gli altri intanto stanno prendendo Fonseca. Fa bene a mandare tutti al diavolo. Perché lui deve andare a Londra e non Baldini venire a Roma? I centri di potere non possono essere lontani, chi comanda deve stare sul posto. E Baldini lo sa benissimo. Ci può stare che Totti ancora non sia bravo a fare il dirigente, ci vuole tempo. Però c'è bisogno di maggior chiarezza”.