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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Non credo che la Roma possa uscire da questa situazione”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Angelo Di Livio (Teleradiostereo 92.7): “L'anno scorso la Roma è stata squadra, dominando anche in Europa. C'è stata una crescita continua. La prima cosa da fare però è dimenticare la scorsa stagione. Con 6 punti nelle prossime due si può accendere una scintilla".

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Pallotta avrebbe dovuto dire di essere disgustato di se stesso, dalle sue scelte. Se avesse avuto la grandezza di concludere la frase in questo modo ne sarebbe uscito meglio. Se la Roma è questa non credo che possa cambiare tanto. Delle alternative non mi convince nulla". 

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Prima di mandare via Di Francesco si dovrebbero mandare via altri, che da troppo tempo sbagliano. La società pensa ai soldi e a costruire lo stadio e sono pronti ad andare via se non verrà costruito. Le scelte sono state peggiori anche dei risultati. Per una squadra in difficoltà offensiva come la Roma, quella col Frosinone è una gara difficile. Bisogna ripartire da Dzeko, anche se assomiglia a quello visto nella prima stagione".

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Quello che succede nella Roma è un film già visto. La colpa di Di Francesco è non aver mai messo bocca sul mercato. Le colpe maggiori non sono le sue. La Roma di oggi è così malata che anche il Frosinone può essere indigesto. Ovviamente dipende dai giallorossi, se gioca come ha giocato a Bologna non perde, ma fa 0-0".

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Penso che i dirigenti stiano facendo fuori Di Francesco, avendolo individuato come capro espiatorio e che la frattura con la squadra sia evidente. Pensare che i cocci possano essere rimessi a posto mi sembra difficile, credo che la strada verso l'esonero sia tracciata. Conte tra Milan e Roma sceglierebbe i rossoneri, che hanno un progetto superiore rispetto a quello dei giallorossi. De Rossi è il punto fermo, negli altri non vedo la capacità di essere leader".

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Non ho sentito dirigenti prendere posizione in favore di Di Francesco dopo la sconfitta di Bologna. Se non vince col Frosinone secondo me salta. Sostituti? L'unico che metterebbe d'accordo tutti è Conte, ma è una pista poco praticabile. Se fossi Di Francesco non farei a meno di De Rossi domani".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Di Francesco in questo momento è un uomo solo e se le cose andranno male pagherà lui. Monchi adesso difende il tecnico, ma se le cose non cambieranno sarà pronto a scaricarlo. Deve scegliere i giocatori che gli danno più affidamento. La Roma è un squadra confusa, ma non mi sembra stia male fisicamente".

Guido D'Ubaldo (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Di Francesco è sotto osservazione. La Roma è in caduta libera, i risultati fanno la storia degli allenatori e Frosinone e Lazio saranno molto importanti. Monchi e Totti sono dalla sua parte".

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Da quello che so io, Monchi non vuole cambiare Di Francesco. Detto questo, fa calcio da anni e sa bene che, se le cose dovessero peggiorare ulteriormente, dovrebbe prendere in considerazione quest’ipotesi. Cambiare allenatore è una sconfitta a prescindere, lo farei solo se ci fosse la possibilità di prendere una persona: Antonio Conte. In caso lo farei anche subito, ma non è tra i nomi possibili. Ti serve qualcuno che ti scuota e che ti tolga l’ultimo alibi. Fare le cose secondo l’umore del popolo è sbagliato, è un segnale di debolezza, ma a Roma devi prendere in considerazione l’ipotesi che alcune cose non le puoi fare se sono totalmente impopolari perché Roma ti divora. L’esempio è la cessione di Strootman: da quel giorno la stagione è finita. L’errore è stato nella tempistica. Da quel giorno questa città è impazzita e la Roma non ha fatto altro che tendergli la mano. In questa cosa ritengo innocente Di Francesco. Magari il problema della Roma fosse la cessione di Strootman. Il problema della Roma si chiama Roma. Questa è una Roma che perde con tutti perché in al momento è la peggiore squadra del campionato”.

Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Roma-Barcellona ci ha inebriato tutti, a gennaio dicevamo le stesse cose che stiamo dicendo ora. La squadra non era stata smantellata, eppure i discorsi erano sempre gli stessi. Ciclicamente si ripetono sempre le stesse cose. Se Pallotta ha un minimo di sangue che scorre nelle vene, deve lasciare la Roma oggi. Se non va via e non cede la Roma dopo una città intera si schiera, o è mal consigliato o è masochista. Lui deve andare via e lasciare la Roma al primo acquirente che viene, perché mi pare di capire che chiunque possa venire sia meglio di lui. Non ha importanza che ho visto fare lo stesso per Sensi e Viola. Io sarei felicissimo se entro oggi Pallotta facesse un comunicato in cui dice ‘la Roma è in vendita’. A oggi la Roma non ha ancora preso in considerazione l’ipotesi esonero, nonostante quello che tutti ipotizzano. Se questa situazione la pagasse Di Francesco, sarebbe l’ennesima infamità calcistica perpetrata ai danni dell’allenatore. Ve lo dice uno che non stravede per lui. Sarebbe l’ennesima vittoria dei giocatori, anche se non gli stanno giocando contro. Per il bene della Roma, via Pallotta purché si torni a parlare della Roma”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino 104.5): “Io non sto né con Baldini, né con Pallotta, né con Monchi e né con Totti. Dico che il buon senso, e soprattutto un dovere di giustizia, dovrebbe impedire che Di Francesco venga esonerato”.

Roberto Renga (Radio Radio Mattino 104.5): “Il mio primo pensiero è rivolto a Londra, a Franco Baldini, che sta decidendo le sorti della Roma. Spero che abbia le idee chiare e ben precise, e che sappia cosa fare. Chi portare a Trigoria se venisse scaricato Di Francesco? Serve un allenatore che non sia un impiegato, un aziendalista, e si chiama Conte. Conte, però, è molto difficile da prendere. Chi viene alla Roma deve essere d’accordo sulle operazioni della Roma. Pallotta non è anche disgustato del suo operato? È contento di se stesso? Non può essere solo un problema di preparazione: i calciatori della Roma sono immobili già al primo pallone lanciato indietro. È un problema di testa”.

Furio Focolari (Radio Radio Mattino 104.5): “Sono più dalla parte di Di Francesco. È incredibile vedere Baldini che da 10 anni fa le fortune e lo sfortune della Roma. Se la Roma ha cambiato tutti questi allenatori, la colpa di chi è? È evidente che Di Francesco dovrà andare via, perché la società Roma non ha più alcuna fiducia in lui. Io ritengo che l’allenatore sia il meno colpevole. La sua colpa grave è quella di aver accettato tutto quello che è stato fatto. Di Francesco paga per aver accettato tutto. Nella Roma c’è un problema di testa. L’unico sufficiente della Roma finora è De Rossi, trovatemene qualcun altro. Schick? Finora le prove le ha fallite tutte. A Madrid ha fatto veramente un disastro, però il Frosinone potrebbe essere la rampa di lancio giusta”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino 104.5): “Fossi stato il presidente della Roma, me la sarei presa con tutte le componenti: chi ha fatto la squadra, chi l’allena e chi si occupa del giardino di Trigoria. Tutti devono essere coinvolti, anche se la società è la maggiore responsabile. Ora non bisogna perdere la calma. Nella squadra servirebbero 4-5 punti di riferimento sicuri per tirarsi fuori dalle sabbie mobili, ma mi sembra che l’unico sia De Rossi, e questo è un po’ un problema”.

Guido D’Ubaldo (Radio Radio Mattino 104.5): “A Bologna Florenzi ha invitato i giocatori ad andare a salutare i tifosi, e questo a Dzeko è sembrato un gesto per guadagnare consensi. Questo ha dato fastidio a Florenzi. Tra i due non c’è una grandissima simpatia. Domenica sono saltati i nervi un po’ a tutti, hanno discusso diversi giocatori. Bisogna ristabilire urgentemente tranquillità all’interno dello spogliatoio per far ripartire la Roma. Per domani c’è l’ipotesi di tornare al 4-2-3-1. Al di là della scelta del modulo, dopo il discorso fatto ieri alla squadra Di Francesco sceglierà solo i giocatori che ritiene siano convinti di andare avanti con lui. Ci sono stati atteggiamenti che non sono piaciuti. Credo che nelle prossime vedremo in panchina qualche titolare che finora è stato inamovibile”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “In queste partite Di Francesco deve mettere in campo gli uomini di cui si fida, al limite se si mette bene il risultato può inserire Pastore come seconda punta. Al tecnico hanno cambiato la squadra con giocatori che probabilmente lui nemmeno voleva. Tutti sarebbero in difficoltà al posto suo. Quando ci sono tanti cambiamenti, un po’ di tempo al tecnico lo devi dare. Il mea culpa lo devono fare in primis Pallotta e poi Monchi, a seguire Di Francesco e la squadra. Ai giocatori dico di avere un confronto leale, e al tecnico consiglio di andare avanti dritto per la sua strada a costo di bocciare tutta la campagna acquisti di Monchi”.