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‘RADIO PENSIERI’, DI CARO: “Non so cosa stiano aspettando a richiamare De Rossi”

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Le opinioni di giornalisti ed ex calciatori sulla Roma
Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Giancarlo Dotto (Radio Manà Manà Sport - 90.9): “Questa società non ha la minima idea di cosa sia in azienda di calcio, soprattutto a Roma. I tifosi sono stati abbagliati dai colpi come Mourinho, Lukaku, De Rossi ma la proprietà ha sempre visto questo club da una parte come un progetto d’affare, dall'altra come una piazza molto primordiale da abbindolare con colpi da grande effetto scenico ma senza nessun pensiero dietro, questo deserto attuale è la conseguenza. In questo momento, anche la panchina è vuota,  Juric resta perché non è stato interpretato, come abbiamo fatto tutti noi, un andamento che stava volgendo verso la catastrofe, che è già avvenuta.”

Andrea Di Caro (Radio Manà Manà Sport - 90.9): “Purtroppo in questo momento la Roma è una società in difficoltà. C’è una forte possibilità che De Rossi possa tornare a prendere in mano la squadra, dopo di che, a me non risulta che De Rossi abbia avuto liti inenarrabili. Non capisco cosa si aspetta a richiamarlo. Girano un paio di altri nomi, ma io mi chiedo oggi un allenatore come Roberto Mancini oggi prende la Roma? Io se fossi un grande allenatore avrei paura sinceramente. L’idea di legare la propria permanenza al raggiungimento della Champions allontana parecchi profili. I giocatori possono e devono fare molto di più, però mi sembra una situazione completamente sfarinata. Io non vedo nella partita di ieri sera un clamoroso blackout ma come l’epilogo di un percorso negativo.”

Ugo Trani (Te la do io Tokyo - Teleradiostereo 92,7): “E’ difficile fotografare la situazione della Roma. La squadra per me è ridicola, non dipende dall’allenatore. Ma ora come intervenire? Io sono convinto che hanno già ricevuto dei no, perché nessuno si prende una squadra costruita così male. Ieri quello di Juric che toglie Cristante e Angelino dopo mezz'ora, è un gesto fortissimo. E negli spogliatoi il tecnico litiga con due giocatori che hanno il suo stesso procuratore, Riso, uno che nella Roma conta quanto un dirigente visto che ha suggerito l’allenatore, pensate come stiamo messi. Non è ammissibile che tre persone della stessa scuderia rischiano di arrivare alle mani. La situazione evidenzia il mercato sbagliato. Stavolta non smentiscono la lite negli spogliatoi, perché non gli crede più nessuno. Dopo il 5-1 i Friedkin potrebbero ‘ripararsi’ solo richiamando De Rossi. Ranieri? Non so se accetterebbe”

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio - 104.5): "Io non me la prendo con Juric, al primo posto tra i colpevoli ci sono i Friedkin. Quando spendi 120 milioni per è una società stupida che va contro i propri interessi. Una società che assume De Rossi, che comunque è un principiante, e non gli mette nessuno accanto è una società che non capisce nulla. Se resta Juric la Roma va in Serie B. Certo che vanno puniti i giocatori ma vuol dire che dentro la squadra c'è un clima insopportabile. Se ci sono degli atti di insubordinazione è colpa del generale e non dei soldati".

Antonio Felici (Te la do io Tokyo - Teleradiostereo 92,7): “Io oggi non riesco ad essere nemmeno arrabbiato. Già da un pezzo da questa squadra e questa società non mi aspetto più nulla. Sono un po’ rassegnato all’irrimediabile. La storia è finita con l’esonero di Mourinho, non perché sono attaccato ancora al tecnico portoghese, ma da quel momento ho avuto la percezione che fossero finiti i progetti in grande, quelli di vincere o competete ad alti livelli. Non ho mai nemmeno creduto al progetto De Rossi. Ora Friedkin o cerca di creare una dirigenza all’altezza oppure deve andarsene. E’ ricco ma non sa gestire una società di calcio”.

Francesca Ferrazza (Teleradiostereo - Teladoiotokyo - 92,7) : "Ranieri doveva già stare a Trigoria ad allenare, per noi sarebbe un traghettatore di lusso per fare. meno danni possibile. De Rossi sta a New York, nemmeno questo mi pare normale. Io ho il terrore di chi può decidere in questo momento, quasi è meglio rimanere immobili. Daniele non ha l'esperienza e il carattere per risollevare questa situazione. Andare in zona retrocessione è un istante"

Tony Damascelli (Radio Radio - 104,5): “La partita di Firenze è stata la didascalia della Roma, che non ritengo da primi sei posti. Ieri la squadra è esplosa, nel gioco e nel comportamento di alcuni giocatori, dove alcuni calciatori ritengono di essere più importanti di squadra e società. La Roma è alla deriva. Le soluzioni di Allegri e Mancini porterebbero entusiasmo, ma  alla parte laziale, perchè nessuno dei due è adatto alla Roma, che ha bisogno di personalità e non di personaggi… La Roma deve uscire dal raccordo, perchè non è una squadra di quartiere”

Stefano Agresti (Radio Radio - 104,5):“Si continua ad aggirare il problema: qua tutto nasce dalla testa. Per me l’allenatore è quasi marginale, il problema è che non c’è una società. Se De Rossi dovesse essere richiamato, rientrare con una delegittimazione del primo esonero e senza un uomo forte alle spalle sarebbe molto complicato. Serve un dirigente di peso che prenda in mano la baracca e dia la svolta. Senza una società che non esiste, anche allenatori esperti come Mancini e Allegri avrebbero grandi difficoltà. Quello che hanno fatto ieri i giocatori della Roma è inaccettabile”

Roberto Pruzzo (Radio Radio -104,5): “Qui quelli che dovrebbero essere i riferimento in campo e fuori sono evaporati. Purtroppo questi non sono in grado di prendere per mano nessuno, anzi, sono loro che dovrebbero essere presi per mano. La situazione non è drammatica, mancano ancora tante partite. Certo, se giochi con un centrocampo smantellato e con due terzini che non sono in grado di tenere botta, accentui ancora di più le difficoltà. La squadra mi sembra totalmente rassegnata”