Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
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‘RADIO PENSIERI’, FELICI: “Ieri Spalletti ha celebrato il funerale della stagione”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): "Penso che Florenzi sia un bravo ragazzo, però si fa influenzare molto: l’alibi dell’ambiente e alcune frasi fatte che ha detto non mi sembra nascano da lui. Deve ancora fare un passo avanti dal punto di vista della mentalità per diventare vincente. L’Atalanta è stata la squadra che ha messo più in difficoltà la Roma questa stagione, oggi i giallorossi devono riscattarsi e vincere. Molto difficilmente la Juve perderà 6 punti da qui alla fine: loro sanno gestire bene le energie e andare avanti nelle coppe può essere per loro solo uno stimolo in più. Oggi bisogna dare un segnale al Napoli, vincere contro l'Atalanta vorrebbe dire blindare il secondo posto".
Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5): “La Roma ha ancora qualche chance di giocarsi lo scudetto: da osservatore di sport so che bisogna crederci fino in fondo, essendo realisti è molto difficile. Se la Juventus dovesse uscire dalla Champions, allora non ci sarebbero più chance. La speranza è che arrivino in finale in Europa, spendendo molte energie e lasciando forse qualcosa in campionato. Spalletti è molto immalinconito: ieri ha fatto una sorta di celebrazione del funerale della stagione”.
Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “L'Atalanta ha fatto una stagione incredibile. Sono convinto che se Perotti avesse sempre giocato con continuità, sarebbe arrivato in doppia cifra di gol in campionato. Grenier non gioca perché la Roma non ha mai avuto partite in cui poteva rilassarsi e far giocare tante seconde linee. Florenzi ci è mancato tantissimo e ci è mancata soprattutto la sua capacità di svolgere più ruoli in campo. La rosa non è corta, è giusta, ma se partitamo con quattro calciatori con il crociato rotto è la fine”.
Riccardo “Galopeira” Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Spalletti continua ad essere ermetico ma è meglio così ed anche noi, meno indaghiamo meglio è. Contro l'Atalanta sarà una partita difficilissima perché la Roma deve attaccare la Juventus ma difendere il secondo posto. Gasperini in giallorosso? Spero di no, ma non lo so".
Marco Madeddu (Teleradiostereo 92.7): “L'assenza di Gomez pesa in casa Atalanta, ma quella di Gasperini resta una formazione molto forte. Credo che Spalletti vuole che la sua squadra gli dimostri di seguirlo e che è forte, lui vuole bene alla Roma. Non riesco ad immaginare una Roma senza De Rossi, lui serve e la società lo sa. Quest'anno ha fatto un eccellente campionato a tratti, ma sicuramente, è cresciuto rispetto agli anni passati. La società deve sapere che De Rossi ti dà tanto in campo ma non può dartelo per 8 mesi continuativi, quindi deve trovare un sostituto all'altezza”.
Guido D'Ubaldo (Radio Radio Mattino 104.5): “Secondo me oggi, sull'out di sinistra, giocherà Mario Rui, anche se a Spalletti piace giocare con 4 difensori centrali. Il portoghese ex Empoli ha faticato molto a tornare a buoni livelli dopo l'infortunio. Anche De Rossi è in dubbio, però è sempre il tecnico che deve valutare. L'Atalanta ha fortissime motivazioni per questa partita perché vuole tornare in Europa dopo troppi anni di assenza. De Rossi ancora con la Roma? Non sono così sicuro come prima, le offerte non gli mancano”.
Roberto Renga (Radio Radio Mattino 104.5): “Spalletti parla dei contratti di tutti ma tranne che del suo. Sulla vicenda del contratto di De Rossi, il tecnico giallorosso non doveva impicciarsi, è solamente compito della società. Tra le assenze di Gomez e Spinazzola, l'Atalanta ha poca roba in campo. Kessie non è ancora della Roma, manteniamo la calma. Mi auguro che il prossimo anno rimangano De Rossi, Strootman e Nainggolan, quindi se arriva Kessie andrà via Paredes. Devo ancora capire, però, il suo vero ruolo, anche se mi piace tantissimo. Ha freddezza di far gol ma deve avere maggiore continuità”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino 104.5): “Non serve a niente battere i record di gol o arrivare in cima ai marcatori se alla fine non si vince. Le reti bisognerebbe monetizzarle un po' di più. Per Gasperini, non vorrei che si presentasse la stessa situazione della sconfitta per 7-1 contro l'Inter a San Siro. Per 28 milioni di euro Kessie deve essere un titolare, ma con De Rossi, Strootman e Nainggolan può solamente fare la panchina, quindi la cifra mi sembra molto alta".
Franco Melli (Radio Radio Mattino 104.5): “L'Atalanta, rispetto ai primi tempi, è un po' calata. L'assenza di Gomez è vitale e fondamentale e di sicuro, favorirà la Roma".
Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Spalletti sposta l’attenzione. Si sa che De Rossi è in scadenza di contratto. Se non vuoi parlare del tuo contratto non parlarne, ma tirarne in ballo altri non so a cosa possa servire. Gasperini ha assenze importanti, non può non essere un vantaggio per la Roma. Dopo quello che ha fatto ieri in conferenza stampa, direi che non è pronto per la Roma”.
Gianni Lucioli (Centro Suono Sport 101,5): “Noto che la Roma, come dirigenza, è troppo in silenzio di fronte al tentennamento di Spalletti sul rinnovo. Servirebbe un segnale, una dichiarazione più netta. Anche se è vero che un club forte fa la campagna acquisti a prescindere dall’allenatore. Il secondo posto non salverebbe l’annata, perché bisognava conquistare al almeno un trofeo e quest’anno era a portata di mano”.
Salvatore D’Arminio (Centro Suono Sport 101,5): “Spalletti sta complicando i piani sul futuro continuando a tenere sulle spine la società e l’ambiente. La mia non è una critica, ma una constatazione”.
Tiziano Moroni (Centro Suono Sport 101,5): “Secondo me Spalletti continua a comportarsi così sul futuro per motivare la squadra. Se la Roma arriva seconda, lui ha fatto il suo. Nel complesso dei risultati che ha ottenuto ha fatto bene, se vai a prendere in esame quello che gli è successo. Nella storia della Roma raramente capita chi mette in primo piano la fame di obiettivi”.
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