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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Mandare via De Rossi atto sacrilego. Ci sarà l’ammutinamento, il finimondo”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo – 92.7): "De Rossi ha rappresentato quel transfert emotivo simbolico che nessun altro ha mai rappresentato. Più passa il tempo e più persone e valori come De Rossi, come succede in tutti i lutti importanti, ti accorgi di quanto siano importanti nel momento della loro perdita. E più passa il tempo, peggio è. Roma-Parma sarà una sera di totale rivolta e ammutinamento con una gestione non più comprensibile, che ha compiuto un atto sacrilego. Succederà il finimondo. Si è scatenato un processo irreversibile dovuto all’ottusità di questa gestione. Il silenzio assoluto che c'è stato fa cadere ogni altro tipo di possibile spiegazione. Siamo solo all’inizio di quello che sarà l’ammutinamento. Se si tornasse come prima e tornassimo a riempire lo stadio, per loro sarebbe la conferma che le masse alla fine si possono manipolare. C’è un momento in cui si deve mettere uno stop. Hanno toccato un nervo vitale, ancora più di Totti probabilmente. Quella di De Rossi è una storia commovente, che è stata recisa brutalmente. E l’allenatore? Come si presenta in queste condizioni? Ci vuole un coraggio leonino. Tu nel tuo organico hai uno così, un valore di testa e di cuore, e dovresti fare di tutto per tenerlo".  

Checco Oddo Casano (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "E' un momento di una tristezza infinita: è in atto il sequel della 'Guerra dei Mondi', da una parte il fronte romano e romanista, dall'altro quello 'anglosassone' e mi sembra che la tifoseria sia schierata quasi all'unanimità da una parte. Il problema è che tutto questo accade sulle macerie della Roma. Una stagione disastrosa, iniziata tra 1000 polemiche, con cessioni eccellenti, proseguita con risultati scadenti, la perdita di ogni obiettivo, la cacciata tardiva dell'allenatore, la fuga di Monchi, la Coppa Italia alla Lazio, la cacciata di De Rossi dopo la sparata di Conte. E' l'apocalisse della Roma, una società che si sta autodistruggendo, dilaniata dall'interno, dalle lotte di potere. Onore a Sabatini, che esliato anche lui, 3 anni fa aveva avvertito tutti. Questa proprietà non recupererà mai credibilità, neanche se costruisse in 20 giorni una squadra stellare, perchè non c'è più nulla in cui credere. Siamo alla resa dei conti e ciò che è più triste, i tifosi, uniche reali vittime di tutto questo, non sanno più a chi o cosa aggrapparsi. Parlate della Roma, non di stadio, di digital, fate sapere alla gente che cosa ne sarà della Roma..."

Ivan Zazzaroni (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "De Rossi non si immaginava questa situazione, ma gli audio che sono usciti rispecchiano la verità. Se fosse stato un problema economico sarebbe stato trattato diversamente. Se tratti a maggio un contratto in scadenza a giugno significa 'non ti voglio'. Non è una questione economica".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5) : "Dagli audio si evince che il problema con De Rossi era semplicemente economico. Si aspettava che lo trattenessero magari per un milione, un milione mezzo l'anno perché lui lo dice chiaramente".

Alessandro Austini (Teleradiostereo – 92.7): “La vicenda De Rossi sta disintegrando quello che rimane di questa Roma qui. Da quando è andato via Monchi c’è un enorme vuoto di potere, il club in questo momento è inesistente, è mancata una figura che potesse gestire un caso come quello del mancato rinnovo a Daniele De Rossi, una scelta che si può anche fare ma sono stati sbagliati nei tempi. De Rossi e Ranieri hanno sputtanato in pubblico la Roma, mai sentito un allenatore in una conferenza ufficiale criticare una società. E’ un momento surreale, per quanto mi riguarda. La Roma è cresciuta come azienda, ma non come club nei risultati. Su De Rossi non è stata raccontata tutta la verità, ma la dicessero loro, i dirigenti. De Rossi non è un santo. Si sente ferito, si sente ‘cacciato’. Pallotta ha scelto prima il miglior ds d’Italia e poi il miglior del mondo, più di questo che poteva fare? L'audio che gira è il definitivo sputtanamento di De Rossi alla Roma. Per il bene della Roma Franco Baldini si deve mettere da parte”.

Stefano Petrucci (Teleradiostereo – 92.7): “Visto quello che è successo io mi aspetto le dimissioni da parte di qualche dirigente. E’ orribile la cosa che esce fuori dall’audio di De Rossi che sta girando in città”

Ubaldo Righetti (Teleradiostereo – 92.7): “Se certe cose le dice un allenatore con tanta esperienza è importante. La crescita dell’Azienda Roma non ha inciso con quella che doveva essere della squadra”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Credo che questo sia uno dei peggiori momenti della storia della Roma, soprattutto per il rapporto con la gente che è sempre stato speciale e che adesso denota fratture continue”.

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “Il problema l’hanno detto i tre protagonisti che hanno incontrato i tifosi ieri pomeriggio facendo riferimento a Pallotta e Baldini”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino - 104,5): "La squadra è rimasta scioccata dalle parole di De Rossi e dal mancato rinnovo, ma anche dall'atteggiamento passivo di Totti. Mi auguro che Pallotta sia presente almeno all'addio di De Rossi. E' anche in questi casi che si vede l'uomo. De Rossi ha preteso la conferenza stampa, la società non voleva farla. L'iter della cacciata di De Rossi è stato vergognoso".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "Ormai mancano i punti di riferimento nella squadra, sia per i tifosi che per i giocatori. Posso capire i dubbi di alcuni senatori. Peccato, perché la Roma ha ancora minime possibilità di qualificarsi per una Coppa europea".

Sandro Sabatini (Radio Radio Mattino - 104,5): "Il tweet della Roma di martedì mi ha scioccato. Mettendo da parte i sentimenti, De Rossi tecnicamente all'Azienda Roma serviva ancora un anno. Perché questa decisione? La carriera di Totti era abbastanza finita, quella di De Rossi no. Perché Baldini rimane nell'ombra?".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): "Della Roma del prossimo anno chi c'è? Nessuno. Questa è la politica di Pallotta fatta negli anni, fatta solo di poco amore e poco attaccamento alla maglia. All'inizio volevano mandar via subito Totti, ma non ci sono riusciti. A Pallotta interessa poco quello che sta succedendo. Sarri alla Roma? Gli devi dare giocatori importanti, ma è l'allenatore pronto a fare da parafulmine alla società in questo momento".