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‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Di Francesco complice di Monchi. Il suo nome ormai è bruciato”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92,7): "La Roma ha giocato e confessato in maniera plateale la sua crisi contro il Genoa. E non può essere quella partita a cambiare i piani della società. Si può discutere se cambiare un allenatore alla vigilia di una partita che finirà molto probabilmente con una sconfitta. Non si può tenere conto comunque che in due anni non si è costruita un'identità di squadra. La responsabilità di Monchi è altissima, ma la complicità c’è tutta nell’aver accettato un mercato disastroso. Anche nelle dichiarazioni pubbliche autolesionistiche della sua incapacità di trasmettere ai giocatori quello che voleva. E’ un’ammissione di incapacità e non so cos’altro serva ancora. Di Francesco è oggettivamente bruciato, un nome consumato in questa piazza, e non ha credibilità, neanche con i suoi calciatori. Di Francesco non è più un nome spendibile, si rischia di portare avanti una situazione che diventerà umiliante, costantemente sul filo di un cornicione. C’è un nome validissimo sulla piazza ed è Paulo Sousa. Tanti dicono che è presuntuoso, ma non lo è perché è supportato dai fatti".

Max Leggeri (Centro Suono Sport 101.5): "Al netto delle mie personali critiche, che ho ritenuto doverose nei confronti di Eusebio Di Francesco per gli errori commessi soprattutto in sede di mercato, quando lo stesso ha avallato determinate scellerate scelte, mi dispiace che il mister viva da separato in casa questa sua parte finale dell'avventura in giallorosso. Se non ve ne siete accorti, l'esperienza di Di Francesco è agli sgoccioli. A Boston stanno prendendo in seria considerazione l'ipotesi di cambiare allenatore, soprattutto se il Milan dovesse fare sei punti nelle prossime due partite, ma non si capisce il motivo reale per cui stiano perdendo tempo. La società deve obbligatoriamente prendere una decisione definitiva, perché questo limbo fastidioso non fa altro che aumentare il già elevatissimo grado di incertezze e alibi a Trigoria. Vedere una sorta di ologramma, di fantasma sulla panchina della Roma, è irrispettoso per tutti, soprattutto per Di Francesco".

Checco Oddo Casano (Centro Suono Sport 101.5): "Se la Roma fosse stata convinta al 100% di cambiare allenatore, lo avrebbe fatto già da un mese a questa parte. Indubbiamente questa incertezza ha creato altra incertezza. Al di là delle pubbliche rassicurazioni, Monchi si è presentato negli States con una rosa di alternative, ma gli eventuali candidati liberi non convincono del tutto. Ragionando per logica: da quando rientreranno a Trigoria, cioè da venerdì al sabato dopo, la Roma gioca 3 partite in 8 giorni, è improbabile pensare ad un cambio in panchina. Quello che spinge i dirigenti di Trigoria ad aspettare forse è anche il fatto che sono in procinto di rientrare tra i titolari quei big che potrebbero aiutare la squadra ad uscire da questo momento negativo. In assoluto, se la Roma vuole fare il salto di qualità, deve pensare ad investire su un grande allenatore, uno che non si fa trascinare nel tritacarne di questi ultimi anni e che possa comandare a Trigoria su tutto e tutti...".

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La partita di domenica è stata vergognosa da parte della Roma. Chi ha visto la gara per me si è reso conto di chi rema e chi invece è fermo. Di Francesco è l’ultimo dei responsabili, ha un milione di alibi, ma dopo la partita col Genoa penso che non possa andare avanti. Per me questi 3 punti hanno peggiorato la situazione di Di Francesco, ci si è resi conto che la squadra è anarchica e in grandissima confusione, non risponde più al pilota. Il modulo proposto è qualcosa di improponibile. Dal 20’ Kolarov ha cominciato a camminare. Io sono rimasto esterrefatto da Roma-Genoa, ancora non riesco a capacitarmi su come i giallorossi siano riusciti a vincere. Se Di Francesco viene esonerato, come si mette Monchi? Nella società ci sono due anime, due modi di pensare. Temo che la situazione allenatore sia già decisa. Se cerchi il pretesto, prima o poi si trova. Si dica quello che si vuole fare su Di Francesco, non si può andare avanti così. Io continuerei con lui perché penso sia davvero un ottimo allenatore, ma penso che la squadra non gli risponda più. Io chiedo alla Roma di prendere una decisione e di comunicarla”.

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “A Boston si sono svegliati da poco, ad ora è tutto tranquillo, anche se in realtà non è così. Le acque non sono per niente calme. La Roma che abbiamo visto domenica è stata imbarazzante, non ha né capo né coda, però dobbiamo dire che mancano tantissimi titolari. Tra i giovani e i senatori c’è un divario generazionale che non so come l’allenatore possa riuscire a sanare. Non c’è un gruppo coeso, deve arrivare un tecnico che possa amalgamare la squadra. Non so chi sia in grado di farlo, io vedo un gruppo spaccato”.

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Penso che Di Francesco sia in bilico perenne, e quando sei in bilico perenne basta un inciampo o che il Var dia quel rigore su Pandev. Si sta creando una situazione che potrebbe accadere in un club di una categoria che non è la Serie A. La responsabilità è tutta della società. Pensate con che stato d’animo la squadra andrà a giocare a Torino con la Juve… La Roma è una squadra che non risponde più a se stessa”.

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Se decidessero di mandare via Di Francesco ora, completerebbero definitivamente la devastazione di una squadra che pochi mesi fa era in semifinale di Champions League”. 

"Alessandro Austini (Teleradiostereo 92,7): “La Roma vista col Genoa è una squadra che non può passare nessun turno di nessuna coppa europea. Di Francesco si è infastidito dell’intervista di Sousa, perché ha capito che quella era una candidatura vera e propria. A Torino se la Roma giocasse a quattro mi aspetterei Santon terzino e Florenzi davanti, perché Di Francesco l’ha fatto con tutte le big. Se giocassero a tre, le cose sarebbero diverse. C’è un dirigente della Sampdoria molto interessato a riprendersi Schick, e non è Walter Sabatini: hanno capito che c’è un’occasione”.

"Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92,7): “Non mi va giù che ogni anno ci dev’essere una vittima sacrificale. Quest’anno è Schick: sbaglio o sabato ha preso i fischi appena entrato? Non può essere Pallotta che ha fatto perdere quell’amore che c’era con Sensi… Chi scommette contro le vittorie della Roma vincerà sempre, perché la Roma non ha mai vinto. Che me ne frega di Pallotta? Che me ne frega che non ama la Roma o che da imprenditore l’ha comprata a cento e pensa che tra trent’anni se la rivende a sei miliardi e mezzo di dollari? È il mio amore per la Roma che non cambierà mai, e che non consentirà a nessuno di parlarne male. Io difendo sempre la Roma”.

"Franco Melli (Radio Radio Mattino - 104,5): “Si parla della situazione tecnica della Roma come se ormai fosse archiviata. Credo Di Francesco venga esonerato dopo la Juventus”.

"Furio Focolari (Radio Radio Mattino - 104,5): “La Roma ora va a Torino, dopo domenica sarà probabilmente anche un po’ staccata. Fossi un tifoso della Roma sarei avvelenato con Baldini: che diritti ha? Non conosce gli umori, i sapori…".

"Roberto Renga (Radio Radio Mattino - 104,5): “Dalle parole di Baldissoni quello con Di Francesco sembra un addio”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “A me dicono, ed è fonte molto importante, che è tutto deciso: dopo Juve-Roma Paulo Sousa al posto di Di Francesco. Il tecnico portoghese sta già a Roma, dovrebbe essere in zona Laurentina. Forse può cambiare se la Roma va a vincere allo Stadium, ma si vede e si capisce che i dirigenti non lo difendono più. Certo, se la Roma vince non so moralmente come si mettono… Ma Di Francesco è scaricato, la Roma è già oltre e bisogna capire solo quando. Sousa ha un accordo per questi ultimi mesi più rinnovo automatico in caso di Champions. La cosa clamorosa a Trigoria è che comanda più Baldini da fuori che gli altri da dentro”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Paulo Sousa a me piace, si impone bene, a Firenze il primo anno ha fatto bene. Però in questo momento ci vorrebbe più tranquillità prima della sfida con la Juve. Se la Roma fa sei punti nelle prossime tre partite ha fatto il suo. Con la Juve ci sta che può perdere. Io sono del parito pro-Di Francesco. Secondo me lo stanno trattando male”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Vista la prestazione contro il Genoa si doveva già intervenire con il cambio in panchina, invece hanno solo allungato il brodo. Io non credo però che Juve-Roma possa far cambiare idea ai dirigenti. Cambiare ora però mi sembra azzardato. La Roma è rientrata in corsa grazie ai demeriti altrui. Alla lunga Lazio, Roma e Milan si giocheranno il quarto posto. I giallorossi ora hanno due partite complicate, si va a periodi. Avrebbero potuto esonerare Di Francesco dopo Plzen, se non l’hanno fatto evidentemente aspetteranno di giocare con Juve e Sassuolo".

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