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‘RADIO PENSIERI’, ZAZZARONI: “Serve il ritiro”. VOCALELLI: “E un presidente presente”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Max Leggeri (Centro Suono Sport – 101,5): “Pallotta, che di calcio capisce zero, non vuole gettare al vento un contratto firmato sei mesi fa. Abbiamo un allenatore ad ore, a tempo, ma domani Di Francesco schiererà i migliori in campo perché la vittoria porta soldi in cassa e salva il suo orticello. In caso di sconfitta domani a mio avviso Pallotta lo esonera, perché le parole del presidente dopo Cagliari lo hanno messo con le spalle al muro . Quindi abbiamo una società che naviga a vista, con l’obiettivo misero di una qualificazione in Champions League. Io sono rassegnato a questa aurea mediocritas che sta disaffezionando tantissimi tifosi”.

Francesco Oddo Casano (Centro Suono Sport – 101,5): “La semifinale Champions dell’anno scorso doveva essere un punto di partenza, ed invece è stato un punto d’arrivo. Abbiamo un presidente che quando parla lo fa solo sul tema stadio, il suo unico interesse attuale. E’ evidente che l’atteggiamento dei giocatori in campo ne risente da quello del presidente sul poco interesse verso un risultato sportivo. Anche i dirigenti pensano ognuno ai fatti propri, e un tecnico dalla scarsa personalità. Io sono convinto che, proprio perché non c’è una valida alternativa libera, e che da giugno Pallotta voglia veramente puntare su un nome forte, Di Francesco resterà sulla panchina fino a giugno, a dispetto dei santi”.

Fabio Petruzzi (Centro Suono Sport – 101,5): “Io credo che oggi la dirigenza non sa chi prendere, altrimenti avrebbero già sostituito Di Francesco. Con un traghettatore tipo Paulo Sousa non ha senso cambiare. Tranne Antonio Conte in giro ci sono solo allenatori ‘normali’, niente di che”

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Di Francesco farà ampio turn over domani in Champions League, cercherà di vincere per fare cifra tonda e portare a casa altri 2,7 milioni di euro e soprattutto per evitare la gogna mediatica, ma la partita fondamentale sarà quella di domenica contro il Genoa. L'errore è stato comprare giocatori che non sono carismatici. Al di là di Kolarov e Manolas non ci sono calciatori che sanno farsi rispettare dal gruppo. Pastore, ad esempio, non ha quel carattere che serve".

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "La situazione che vive la Roma è assurda. Pallotta è il presidente ma non comanda. Baldini non fa parte del club, ma comanda. Baldissoni è il dg, ma non ha voce in capitolo. Totti è una bandiera e possiamo fare lo stesso discorso".  

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "Paradossalmente credo che la situazione Di Francesco sia stata oltrepassata. Dentro la Roma c'è una lotta di potere. Da una parte c'è il direttore sportivo che confermando il mister conferma la sua autorità, dall'altra c'è chi vuole sollevare dall'incarico l'ex Sassuolo". 

Ivan Zazzaroni (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): "La Roma non si riesce a decifrare. E' una squadra a cui serve il ritiro, non può essere inferiore a Spal, Chievo e altre squadre che hanno fatto punti contro i giallorossi. Schick? Ormai è un caso psichiatrico. Non riesco a capire come possa fare così bene in allenamento e poi così male in partita. Ma non è il solo ci sono anche tante altre situazioni da monitorare".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Mattino - 104,5): "Penso che mai come in questo momento servirebbe la presenza del presidente o dell'azionista. Di una figura che si informi e che sia in Italia. Un capo azienda in certi momenti è necessario. A mio avviso Pallotta avrebbe dovuto approfittare per essere qua anche con il Plzen".

"Guido D’Ubaldo (Radio Radio Mattino - 104,5): “Dopo la partita col Cagliari, Pallotta era molto arrabbiato e ha pensato alla sostituzione dell’allenatore. Poi c’è stato l’intervento con Monchi, e nel dibattito interno ha prevalso la sua linea di fiducia nei confronti di Di Francesco. Il credito però si sta erodendo, anche nei confronti del ds. Il ruolo di Totti è importante: parla frequentemente con i giocatori, compone l’asse con Monchi e De Rossi, che fa scudo a Di Francesco. Tutti hanno fatto in modo che Di Francesco rimanesse alla Roma. Totti è suo amico, figuriamoci se poi chiama Conte, del quale non ha neanche il numero. Montella non è mai stato cercato dalla Roma e sarebbe quasi costretto a dire di no per l’amicizia con Di Francesco, hanno anche un’attività in comune ad Empoli. L’allenatore sa che se è finito in difficoltà non è per colpa sua, le responsabilità sono altre, a partire dalla campagna acquisti. Non si dimetterà mai, non rinuncerà mai ai soldi, dovrà essere esonerato perché ritiene di aver fatto un lavoro che ha portato risultati”.

"Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino - 104,5): “So poche cose, ma quelle che so le dico. Da quello che mi è stato riferito, la società aveva convocato nelle ore post Cagliari Eusebio Di Francesco, chiedendo se se la sentisse di proseguire. La società gli avrebbe detto ‘se non te la senti, troviamo un accordo di transazione e per noi puoi lasciare’. Lui ha risposto di sentirsela, nel frattempo la società aveva dato ordine a Totti di sentire l’umore della squadra: i calciatori sono con Di Francesco. Ma se Eusebio avesse accettato, la Roma gli avrebbe dato una buonuscita e avrebbe cambiato”.

"Roberto Renga (Radio Radio Mattino - 104,5): “Schick ha bisogno di stimoli, qualsiasi gli può far bene. Ma forse non dovremmo nominarlo, per farlo stare tranquillo. Ci sono partite che non devi perdere, perché facendolo ti abitui a perdere e crescono dubbi e paure. Ma da qui a dire che possa decidere il futuro di Di Francesco ce ne vuole… Mi sorprende piacevolmente che a Totti sia stato dato un compito importante come quello di parlare con la squadra. Poi mi chiedo, hanno paura che arrivi Conte o temono che arrivi Sousa?”.

"Furio Focolari (Radio Radio Mattino - 104,5): “Sembra assurdo, ma io in questo momento ho paura del Viktoria Plzen, perché è una partita che non conta niente. Ma in questa situazione, se vai lì e fai una figuraccia… Arriveresti alla partita col Genoa in condizioni di inferiorità mentale. È importante vincere anche se non conta niente”.

"Franco Melli (Radio Radio Mattino - 104,5): “A me avevano detto che Totti aveva parlato con Montella, che aveva accettato un accordo di transazione fino a fine anno”.

"Fernando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): “Schick? Caratterialmente ha bisogno di un paio di urli, di qualcuno che lo prenda per il bavero e lo smuova un po’. Io sono convinto che possa venir fuori, eppure più fa partite di seguito e più si spegne e forse non è pronto per questi palcoscenici. La Roma dovrà fare delle valutazioni. Col Viktoria Plzen è soft, ma si deve vincere. Prendersela con Di Francesco è ingiusto in maniera incredibile. In Repubblica Ceca il mio pronostico è una vittoria”.