Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.
rubriche
‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “La Roma in campionato deve puntare alla vetta della classifica”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Mario Sconcerti (Teleradiostereo – 92,7): “Friedkin? Gli americani sono gente pratica, cercano di realizzare le proprie idee velocemente puntando sul solido, ma non sono passionali come noi italiani. Se la Roma vuole arrivare fra le prime quattro tranquillamente deve giocare per la vetta della classifica. Io sono convinto che i giallorossi, in un campionato di transito come questo possa puntare in alto anche se Dzeko deve segnare più di 20 gol. La Roma è brillante dal punto di vista del gioca, ma deve essere più concreta. Mancini e Smalling sono due giocatori che tendono a costruire, sono una coppia difensiva molto bene assortita. Sono convinto che la trattativa per l’acquisto del difensore inglese sarà tranquilla, perché vedendolo giocare si vede che sta bene a Roma”.
Federico Nisii (Teleradiostereo – 92,7):“Pensiamo a passare il turno di Europa League giovedì e poi ci sarà la Spal, possibilimente non perdendo altri giocatori. La Roma deve preoccuparsi di onorare il pronostico e confermare quelli che sono i suoi obiettivi. Sul fronte societario, sta passando di mano l’intero pacchetto. Il signore che sta arrivando è più ambiozioso e più forte di Pallotta. E’ un cambiamento da accogliere con fiducia, la Roma sta costruendo un veicolo più compatto. Quello che è accaduto con Vitek, che ha rilevato i debiti di Parnasi, ha sbloccato il discorso stadio. Sembra che tutto si stia risolvendo. Do un voto insufficiente alla presidenza Pallotta, sono stati fatti errori gravida lui, il primo fra tutti è il non essere riuscito a capire cos’è la Roma per un romanista”
Max Leggeri (Centro Suono Sport - 101,5): "La Roma ha disputato una bella partita a San Siro, dominando per larghi tratti la capolista al Maezza, ma sarà banale ricordarlo, se non tiri in porta non segni e se non segni non vinci le partite. Peccato, perchè se la squadra avesse spinto sull'acceleratore e se Fonseca avesse mostrato un pizzico di coraggio in più nelle scelte, forse si poteva portare a casa i tre punti. A Roma è in voga la 'corrente dell'accontentismo', ma non di chi si accontenta di vincere ciclicamente o ogni tanto, bensì di chi si accontenta sempre, a prescindere dai risultati o delle ambizioni sportive di una squadra, che oggi è quinta in classifica e questo risultato sportivo, parziale, non può bastare"
Checco Oddo Casano (Centro Suono Sport - 101,5): "Fonseca è stato straordinario nell'adattarsi quasi subito al calcio italiano, trovando un equilibrio difensivo fondamentale per raggiungere qualsiasi risultato: nelle ultime 13 partite la Roma ha subito appena 9 gol, mostrando una solidità che raramente ha avuto negli ultimi anni, il problema resta evidentemente in attacco. A questa squadra manca maledettamente un finalizzatore o almeno un paio di calciatori che ti assicurino una doppia cifra abbondante. La Lazio ha Immobile, Correa e un suggeritore straordinario come Luis Alberto; L'Inter la coppia Lukaku-Lautaro; nella Juve Ronaldo, Higuain Dybala, addirittura il Cagliari ha superato quota 30 reti in campionato, per non parlare dell'Atalanta che è una macchina da gol. Se questo dato offensivo non sarà migliorato sensibilmente e se non si fermerà l'epidemia di infortuni, la Roma farà fatica a raggiungere la Champions"
Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Friedkin? La gente non vede l’ora che si comprino i campioni ma su questo argomento infatti ancora non abbiamo un riscontro. I romanisti sono già stati scottati dalla prima presidenza americana, perciò non bisogna farsi troppe illusioni. La Roma per cambiare realmente marcia deve vincere lo Scudetto. Dobbiamo aspettarci una squadra più competitiva e questo significa lottare, come l’Inter, per vincere.”
Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Sono curioso di capire se questo nuovo investitore prenderà a scatola chiusa un progetto che balla sul fronte stadio. Aldilà di quello che farà Friedkin, i tifosi della Roma possono ricominciare a sognare. Non so se riuscirà a riportala a ridosso del primo posto, con Pallotta si sapeva che oltre a quello che ha fatto sarebbe stato difficile andare oltre. Non so se farà meglio o peggio, però tornerà la speranza.”
Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Con il cambio societario la gente spera che si porti qualcosa di nuovo, una ventata d’aria fresca”
Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Quando c’è gente motivata è sempre una buona cosa. Con Friedkin si riporta il grande entusiasmo che in questo periodo è mancato a Pallotta.”
Luigi Ferraiolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “I soci di Pallotta hanno detto che forse era arrivato il momento di chiudere la sua gestione uscendone bene. L’accordo è vicino. Ora tutti pensano che arrivi un altro zio d’America, ma abbiamo visto questi personaggi dagli States. Non regalano i soldi. Si spera comunque in un rilancio della società. Per quanto riguarda lo Stadio, è cambiato il vento pollitico dei 5 stelle. Può essere anche una manovra elettorale.”
Antonio Felici (Centrosuonosport – 101,5): “I prestiti secchi sono un vantaggio solo nel caso in cui il giocatore faccia una brutta stagione, se fosse così si può infatti mandare indietro. Se il calciatore invece va bene, il suo acquisto allora si complica. E’ naturale che portino via Smalling se non si mettono soldi. Si sarebbe dovuto inserire nella trattativa un diritto di riscatto. Pallotta non è più in grado di tenere la Roma ad alti livelli. Tifiamo per Friedkin. Se il nuovo americano dovesse portare avanti un progetto ‘Pallotta bis', in cui tutto dipende dallo stadio, siamo rovinati. La Roma diventerà grande solo quando metterà davanti il progetto sportivo allo stadio, e quando quest’ultimo farà solamente da sfondo. La squadra che rappresenta la Capitale per definizione deve vincere.”
Francesco Bazani (Centrosuonosport – 101,5): “Errore di valutazione nel prendere in prestito secco Smalling. Il Manchester temporeggerà per poter capitalizzare più soldi sulla sua cessione definitiva. Credo che qualcosa di più positivo nei prossimi anni con Friedkin si possa vedere. Molto dipenderà anche dallo stadio. Spero che l’americano mantenga almeno i giocatori forti che ha la Roma. A partire da Smalling”
Carlo Zampa (Nsl Radio e Tv – 90,0): “La partita contro il Wolfsberger può sembrare pro-forma ma non va sottovalutata. MI dà sicuramente fastidio il fatto che la Roma difficilmente non otterrà il primo posto nel girone. L’obiettivo dei giallorossi è quello di fare filotto fino alla Fiorentina e presentarsi alla pausa con più punti possibili. Senza Europa League, la Lazio diventa sicuramente l'avversaria più pericolosa per la zona Champions League".
Alessandro Austini (Tele Radio Stereo - 92,7): ”La novità è che si sta trattando la cessione della Roma e non solo di una parte delle quote. Pallotta non avrebbe voluto vendere ma si ritrova costretto a farlo perché si trova a capo di un consorzio di imprenditori. I giallorossi necessitano di continue immissioni di capitale e chi sta a fianco di Pallotta, calcolando la questione stadio, evidentemente ha detto “basta”. Friedkin compra la Roma quasi da sola, quindi è filosoficamente un’avventura impostata in modo diverso”.
Angelo Mangiante (Nsl Radio e Tv – 90,0): “Il campionato sta andando contro ogni previsione estiva. Il pareggio di San Siro ha lasciato in eredità la conferma della solidità della Roma. Senza Dzeko, Pellegrini non aveva un riferimento, una boa a cui appoggiarsi. Diwara sta crescendo tantissimo, deve migliorare nella finalizzazione dell’ultimo passaggio. Guardando ai vari Gonalons, Nzonzi e Coric… La situazione è ben diversa. La trattativa tra Friedkin e Pallotta sta andando molto avanti: la cosa più importante è l’aggiunta di capitale, si cerca solidità dentro e fuori dal campo”.
Fabio Petruzzi (Nsl Radio e Tv – 90,0): “La Roma non ha fatto quel risultato che le consentiva di lottare per lo scudetto: la Lazio sì. Per il quarto posto i giallorossi lotteranno con l’Atalanta perché non credo che il Cagliari possa mantenere questo ritmo fino alla fine. Contro l’Inter si poteva fare qualcosa in più in attacco, mi aspettavo una prestazione migliore da Mkhitaryan: non avrei rinunciato all'imprevedibilità di Under”.
Furio Focolari (Radio Radio Mattina - 104,5): “Con l’ingresso del miliardario Vitek, il progetto stadio va finalmente verso la definitiva realizzazione. Penso che l’idea di Smalling sia quella di prendersi una rivincita in Inghilterra. In Premier League tanti club se lo possono permettere".
Roberto Renga (Radio Radio Mattina - 104,5): “La Roma deve assolutamente provarci con Smalling, non è un caso che da quando ci sia lui le prestazioni della difesa siano totalmente cambiate. Lui e Mancini permettono di difendere a uomo, così da liberare l’avanzata dei terzini: sono caratteristiche difficili da ritrovare in un difensore".
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattina - 104,5): “Ci fanno sapere che Pallotta pensa sia giusto ascoltare le offerte che ci sono per l’acquisto della Roma. Lui ha in testa una cifra, se Friedkin arriva a quella cifra lui vende: è un momento delicato. Il presidente è innamorato di Fonseca perché ha rivoluzionato la Roma. I giallorossi devono pensare a segnare di più se vogliono puntare in alto".
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattina - 104,5): “Smalling ha voglia di rimanere a Roma? Se lui non ci pensa neanche diventa difficile. I giallorossi non potrebbero mai garantirgli 4,5 milioni all’anno come il Manchester United. In attacco c’è necessita di trovare una soluzione perché la Roma fatica a fare gol: la situazione è preoccupante. Non credo più al progetto stadio dopo tanti anni: non credo sia nemmeno determinante”.
Nando Orsi (Radio Radio Mattina - 104,5): "La Roma deve prendere una decisione su Smalling: molti club si stanno muovendo. Lui è nato in Inghilterra, ha semore giocato lì e ha i suoi affetti. Magari pensa che tornando a Manchester possa riprendersi la sua rivincita. La Roma è troppo dipendente da Dzeko, senza di lui non si tira. Fonseca non si fida di Kalinic se non lo fa giocare nemmeno in emergenza".
© RIPRODUZIONE RISERVATA