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‘RADIO PENSIERI’, DI CARLO: “Faciloni? A me piuttosto viene una parola che fa rima”

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei...

Redazione

GABRIELE FASAN: "E' tanto tempo che si dice che la Roma è una squadra fragile, ma si può continuare così? ".

ANDREA DI CARLO: "La squadra si permette di fare l'altezzosa in un campo, quello europeo, dove non conta niente. Questo è un livello dove la Roma manco dovrebbe vedere la classifica. Ma scusate, la Roma dovrebbe pure preoccuparsi di non qualificarsi? E' assurdo. L'Astra Giurgiu non sa manco dove ospitarci e noi dobbiamo pure guardare la classifica. Prendere tre gol dall'Austria Vienna in casa per me è come uscirne una sconfitta. Un po' faciloni ha detto Spalletti. A me viene la rima, ma la parola non è faciloni. I tifosi? Dopo ieri basta. Non c'è una credibilità, nello stadio c'erano tifosi che potevano usare i fumogeni e chi no. Non se ne devono occupare i giornali, ma la società. Lo hanno fatto? No, e da oggi non sono sicuro che interessi".

CARLO ZAMPA: "Siamo abituati a partite come queste, io mi inizio a scocciare a sentire sempre le stesse cose. Io inizio a credere che devi anche intervenire in sede contrattuale. Come?  Con l'aggiunta dei malus oltre ai bonus. Se tu mi vai a compromettere una partita del genere lo vai a pagare con il suo stipendio. Spalletti non è uno tenero, penso che gli allenamenti si facciano con una certa intensità. Non è ammissibile, devi colpire il professionista dove lui ha più interessi. Sono comportamenti che poi rischiano di ledere anche l'immagine della società. La società deve poi imporre delle regole interne. L'ultima volta che c'è stato un atteggiamento di alto livello poi si è vinto lo scudetto. Servono i grandi calciatori, Sensi l'ha costruita con dietro figure e dirigenti di alto livello. Servono figure che debbano intimorire i calciatori, ovviamente nel senso buono del termine. Serve che i giocatori rispettino i dirigenti. Quella di ieri sera la paragono alla partita con lo Spezia. Non sei uscito, ma l'immagine della società ne esce allo stesso modo. Spalletti è un ottimo allenatore, non un genio. I cambi non possono aver influenzato il risultato, è una cosa che non sta al mondo. El Shaarawy e Florenzi li ha tolti in vista della gara di domenica. Emerson Palmieri a destra? Non avevi più giocatori, come ci si doveva mettere? A 3? I problemi ci sono, e Spalletti deve farli allenare ancora di più. Anche la società deve farsi sentire".

FABIO MACCHERONI: "C’è stato un blackout di 5 minuti. I giocatori in campo sono stati degli irresponsabili, non si sono resi conto di quello che hanno fatto. Ora giocheranno con l’affanno, con giocatori che non potranno più riposare in un clima di isterismo che abbiamo superato già con grande difficoltà dopo il Porto. Questo è un pari che vale una sconfitta, è peggio di Cagliari perché successo contro una non squadra".

IACOPO SAVELLI: “Se la Roma non passa un girone del genere ce ne andiamo tutti al mare a gennaio, sarebbe immondo. E’ impensabile mettere in discussione la qualificazione, sono sicuro che la Roma si riprenderà i punti al ritorno. Però il risultato mi lascia basito, è stato un po’ come a Cagliari. Sentir dire di voltar pagina è un ragionamento che non accetto. A forza di voltare pagina si mettono queste figuracce sotto al tappeto. Bisognerebbe stare due giorni chiusi a Trigoria a battere la testa contro il muro, allenarsi il triplo, queste cose devono lasciarti il segno sulla pelle. Perché altrimenti si rimane sempre allo stesso punto. La società deve farsi sentire, sennò si butta tutto a mare. Dopo Napoli bisognava voltare pagina, perché poi le altre partite non te le regala nessuno. Bisogna acquisire quella mentalità. La Juve quando si è fatta riprendere tre gol dalla Fiorentina la mattina dopo alle 7 era al campo. Qualcuno ora deve battere i pugni sul tavolo".

PAOLO FRANCI:"Qualsiasi attaccante che vince 3-1 a 10’ dalla fine si copre, o comunque mette un attaccante al posto di un altro attaccante.  Su El Shaarawy non ho mai avuto dubbi, è tornato un po’ così dall’Europeo come gli altri della Nazionale. Ora sta bene ed è il momento giusto perché manca Perotti. Secondo me il cambio di Dzeko squilibria la squadra, non è un segnale da 3-1, gli allenatori di solito mettono un centrocampista in più".

MASSIMO CECCHINI:"Bisogna vedere se questi sono problemi strutturali della Roma. Discorsi del genere ne facciamo da tempo. Ci son squadre che hanno nel dna questa follia, lo ha la Roma o anche l’Inter, squadre da cui ti puoi aspettare di tutto. Io sono preoccupato, più che per i 2 punti persi che non influenzeranno il primo posto della Roma, per il peso a livello psicologico. Spalletti come noi ha avuto la sensazione di partita vinta, Dzeko è entrato per fare la sgambata finale. In queste situazioni spesso l’allenatore è spettatore, non dipende da lui. E’ una squadra che tende a perdere la concentrazione, non ha il carattere spallettiano. El Shaarawy? Bisogna avere in rosa un giocatore come lui, il cambio di Cagliari ancora non l’ho capito. Magari ha ancora un pizzico di timidezza che fa fatica a scrollarsi di dosso, ma è un po’ il suo carattere. E’ facilissimo incastrarsi in retropensieri, congetture o altro. Allenare a Roma è difficile, il meglio Spalletti lo dà quando è sereno, altrimenti viene fuori qualche lacuna".

 

UGO TRANI: "Spalletti è criticabile per le sostituzioni ma non aveva alcun centrocampista da inserire, data la situazione di Strootman. La rosa non è completa e nessuna vittoria può cancellare questo dato. In Europa la Roma americana è inesistente a livello di risultati. Le istituzioni e la Roma dovrebbero spiegare perché ai tifosi viennesi è stato permesso di accendere fumogeni all'Olimpico".

MAURIZIO CATALANI: "Ieri i tifosi dell'Austria Vienna hanno fatto il tifo come andrebbe fatto: torce, fumoni, bandiere. Ai romanisti è impedito. Il questore si dovrebbe vergognare per quello che sta succedendo allo stadio Olimpico. Se fossi la Roma comprerei pagine di giornali per comunicare con il pubblico ed esprimere il proprio disappunto".

LUCA VALDISERRI:“La Roma ha giocato 25 partite nelle coppe europee e ne ha vinte solo 4, subendo 50 gol. Questa squadra a livello europeo non esiste, è da quarta fascia. Con questa rosa la Roma come avrebbe potuto affrontare la Champions League? Ieri la Roma aveva un solo centrocampista in panchina, Strootman, che Spalletti ha detto non stare bene. Se non può giocare perché lo porti in panchina? Tre centrocampisti su quattro hanno finito la partita sulle ginocchia, e la Roma non aveva neanche un cambio. Ieri un Vainqueur poteva far comodo”.  

ROBERTO INFASCELLI:“Uno scollamento mentale che abbiamo visto anche negli anni scorsi. La squadra non sta bene fisicamente visto che hanno già bisogno dei cambi. Non mi interessa del pareggio, ma mi manda ai matti che non si è riusciti a tenere il pallone negli ultimi minuti, facendo melina e abbassando o toni. Con l’ingresso di Dzeko e Salah la Roma stava in ottanta metri di campo e bastava un lancio lungo per prendere gol. Ma che ci vuole a tenere il pallone, a congelare la partita?”

ALESSANDRO CRISTOFORI:“Non è possibile che stiamo sempre qui a dire che è stato un blackout. È un discorso di applicazione. La Roma passerà il girone e farà bene in Europa League, ma il punto è che si ripete sempre la stessa storia: anche con giocatori di esperienza nella storia della Roma accadono sempre le rimonte e non capisco il motivo. Forse questa è la differenza tra una grandissima squadra e una buona squadra: se non sei continuo difficilmente porti a casa le vittorie e i trofei. Ieri Iturbe ancora una volta inguardabile, non basta l'impegno. E' un giocatore inutile”.

GUIDO ZAPPAVIGNA:“Non puoi fare come in Italia che a un quarto d’ora dalla fine pensi che sia finita e inizi a gestire la gara. Queste sono cose che alla Roma accadono da quando è nata. Io sono rimasto deluso, ma sono comunque uscito dallo stadio tranquillo, a differenza di altri allo stadio che forse per questo pareggio hanno avuto reazioni esagerate. Adesso devi andarti a giocare la qualificazione su questi campi infami e pensare un po’ meno al campionato. Ora però testa al Palermo e al Sassuolo, due partite importantissime”.

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