Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.
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‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “Totti scottato dal fatto che l’abbiano fatto smettere, continua a ripeterlo…”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Mario Sconcerti (Teleradiostereo 92,7): “Questo mi sembra l’inizio di una guerra, è l’apertura di un corso nuovo per Totti ma per tutta la società: spacca la squadra e la società in due in maniera verticale, è soltanto l’inizio… Di peggio può succedere che lui si metta a cercare un presidente: se prima c’era uno stagno, ora è un mare in tempesta. Non ho capito il nemico: non può essere Baldini, c’è troppa differenza tra lui e Baldini. Mi sembra rimasto scottato dal fatto che l’abbiano fatto smettere, continua a ripeterlo dimenticando che avesse 40 anni”.
Max Leggeri (Centro Suono Sport 101.5): "Totti ha incenerito l'As Azienda. Hanno voluto smontare, abbattere, la passione della gente, quei valori rappresentativi di tutti i tifosi giallorossi personificati da Totti, De Rossi e altri personaggi importanti che sono stati esiliati dalla loro casa. Una conferenza che pone un solco incolmabile tra l'As Azienda e la Roma. Totti ha denunciato tutti i mali di Trigoria: fino a ieri hanno lanciato polpette avvelenate al pubblico, attraverso i loro cani bastardi della disinformazione, pronti a sfamarsi con qualche briciola in più. Oggi Totti li ha messi a nudo, li ha pubblicamente sputtanati, è esplosa la rabbia di una bandiera, di un capitano, di un figlio di Roma che in questi anni è stato calpestato e costretto ad andar via. Questa proprietà sta cercando di sterilizzare il sentimento e la natura di questa tifoseria, ma al momento ha vinto solo una battaglia, perché la guerra la vincerà il pubblico giallorosso, quando, come auspico, Totti rientrerà da trionfatore con un'altra proprietà. Se fossi il presidente della Roma, dopo questo sputtanamento planetario, al quale seguirà un evidente impoverimento del marchio e dell'azienda, darei mandato ai miei legali di cedere il club il prima possibile. E' iniziato il countdown della proprietà americana, una società che si sta distruggendo e che dal 1 luglio non potrà veicolare il brand più importante della storia di questo club: una banda di inetti, di incapaci, che deve scappare via da questa città al più presto".
Giuseppe Giannini (Centro Suono Sport 101.5): "Era nell'aria una presa di posizione decisa e sentita da parte di Francesco Totti. Da capitano in campo si è sempre preso le sue responsabilità, come feci io prima di lui, altri prima di me e Daniele De Rossi recentemente. I capitani sono diretti, sinceri, non illudono la gente e Francesco ha parlato al cuore della gente. Ha espresso solo verità, facendo trasparire cosa non funziona dentro Trigoria, tanti aspetti, tante dinamiche appaiono chiare anche fuori. Ho visto un uomo con gli occhi della tigre, con i coglioni, che non ci sta a farsi trattare come un pupazzo. Un'uscita di scena da grande uomo, mi ha fatto emozionare. Mi dispiace per la Roma, come entità, come tifosi, come bene supremo, che si stia disperdendo un patrimonio infinito come quello di Totti e De Rossi. Questa società ha dei limiti chiari, che oggi Francesco ha denunciato al mondo intero. Sono orgoglioso di Francesco, l'ho visto crescere, l'ho svezzato da calciatore e oggi l'ho ritrovato come lo avevo lasciato 20 anni fa: affamato e innamorato di Roma. La sua mortificazione mi ha sempre infastidito, oggi mi sento più libero anche io".
Checco Oddo Casano (Centro Suono Sport 101.5): "Quella di Totti è una conferenza spartiacque nella storia recente della Roma: in 85 minuti ha disintegrato, annichilito, annientato quel barlume di - presunta - credibilità di questo proprietario, del suo ideologo e braccio armato londinese, dei dirigenti e dei loro accoliti. Sono stati messi a nudo in tutta la loro pochezza, la loro incapacità di capire cos'è la Roma perchè non l'hanno mai vissuta, la loro incapacità di portare al netto delle promesse la Roma dove meriterebbe. Oggi - alla luce delle parole di Totti - ci dovrebbe essere una fila infinita di dimissionari dalla Roma, ma sicuramente non accadrà. Si è sputato per giorni sulla storia della Roma, raccontando storielle senza senso, oggi Totti ha riportato la normalità, mettendo i puntini sulle i. Dopo oggi Pallotta deve mettere in vendita il club e cederlo al miglior offerente, perché la Roma ha bisogno di altri dirigenti, di un altro presidente, di un'altra impostazione ma soprattutto di rispettare chi è nato, cresciuto, ha reso grande questa maglia, a dispetto di una storia senza grandi soddisfazioni".
Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Francesco Totti ha fatto il dirigente stipendiato, senza poter decidere tutto. Oggi lui ha finito di essere un Pupone ed ha dimostrato di essere uomo. Ha denudato Baldini e Pallotta. Ha dimostrato una grande maturità nella sua normalità, dimostrando il suo affetto per la sua 'mamma' come ha chiamto la Roma. Abbiamo un dirigente in più per il nostro calcio. La cosa più ridicola e miserabile è che l'anima nera di questa faccenda non fa parte della Roma e meteva i bastoni tra le ruote di Totti”.
Roberto Renga (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “In una società come la Roma chi era in grado di dire se Totti fosse pronto o meno per fare il Direttore Tecnico? Non c’è un corso per fare questo ruolo. Cosa farà la Roma adesso? Resterà zitta, è una società muta. Totti ha detto tutti con garbo, senza usare pietre”.
Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “La Roma ha smesso di essere la Roma quando sono arrivati gli americani, lo ha anche detto oggi Totti e noi lo ricordiamo da otto anni. Oggi si è squarciato il velo dell’omertà, e lui ha cercato di essere il più possibile morbido. Con questa conferenza stampa nasce un nuovo Totti, uno che si fa amare da tutti anche dai non romanisti”.
Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “I problemi sono due: uno che Totti lascia la Roma, cosa devastante, e l’altra è che resta una Roma senza Totti, fatta da dirigenti che si augurano che la Roma perda con giocatori che ridono dopo una sconfitta”.
Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Francesco non è uno costruito, parla come si sente di fare. Non so dove sia la verità. La Roma è stufa di questi funerali, ne sta facendo troppi. Di questa conferenza mi resta la tristezza di Francesco e il fatto che non venisse considerato. Non ha fatto nemmeno una mezza autocritica, forse doveva impegnarsi di più”.
Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): "Con L’addio di Totti, la Roma subirà influenze negative anche a livello commerciale. Ma non solo, questa separazione creerà un vuoto d’identità che dovrà essere colmato dai tifosi, un vuoto prorompente. La Roma va incontro ad uno vero e proprio svuotamento tecnico. Lasciare andar via l’ex capitano è un errore enorme, che va oltre le fazioni tra tifosi e società, ce ne accorgeremo".
Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5): "Questo addio sarà un enorme buco nero da riempire. Se la società avesse modificato le ambizioni della Roma, avrebbero trovato maggior consenso anche alla lunga da parte dell’opinione pubblica. Invece, non hanno fatto tutto ciò. Totti ha rappresentato un problema per la sua importanza, se tu hai uno come lui devi essere votato alla grandezza, per questo è incompatibile con la società, che punta ad un progetto di piccola portata. Baldini è un presuntuoso, il loro marketing senza Totti vale zero, perfino da ex giocatore. Questa non è una società che può portare la Roma a vincere qualcosa, guardiamo al futuro verso un cambio di proprietà".
Alessandro Austini (Teleradiostereo – 92.7): “Viviamo un momento di follia generale. E’ giusto ascoltare quello che ha da dire Totti, perché la verità sua la deve dire lui. E’ una sua scelta andar via, nessuno lo sta cacciando. Il volume dello scontro dipenderà molto da quello che lui dirà oggi. Ma la Roma non muore e non è morta. C’è e ci sarà sempre. Cambia solo pelle per motivi temporali. Si acquisteranno giocatori, come la Roma ha sempre fatto e tanto, a volte male, e se ne venderanno altri. Non sarà un mercato facile. Se qualcuno tira fuori i soldi, Pallotta vende la Roma, ma non ne servono pochi. Lui la Roma non la regala. Io non ho notizie su interessi all'acquisto”.
Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104.5): “Nel giorno dell’addio di Totti, i tifosi ricordano sui social la vittoria dello scudetto con il gol del Capitano. L'ex numero 10 dopo l’intervista di Pallotta, si sente ancora più preso in giro: la Roma me la ricordo sempre con Totti, quindi oggi muore questa squadra e inizierà una nuova era. La società deve reagire a questo punto, soprattutto sul mercato”.
Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104.5): “Totti ha vinto nella sua carriera, ma Baldini cos’ha vinto? Uno scudetto, ma attraverso le prestazioni di Batistuta e grazie a Sensi che lo portò a Roma. Baldini non ha vinto niente in 8 anni: lui ha fatto fuori Totti e sarà ricordato per aver mandato via De Rossi e venduto gente come Allison”.
Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104.5): “La Roma è quella racconta di un rapporto stretto tra pubblico e società. Con oggi muore tutto, purtroppo".
Valentina Catoni (Teleradiostereo - 92,7): "Convocare una conferenza stampa oggi, 17 giugno, giorno dell'ultimo scudetto, è da romanista? Io lo metto in dubbio. L'amore è rispetto. Si mette una nota negativa in una delle pochissime date felici della storia romanista. Per questo è egoismo, l'amore è un'altra storia".
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “Questo addio di Totti non è paragonabile a nessun’altro. Il libro scritto da lui ha anche un po’ alzato il muro. Pallotta tra lui e Baldini ha scelto il secondo, andando contro la piazza. Io dico che, stando a Londra, i massimi dirigenti hanno anche un po’ di coraggio perché in venti giorni hanno messo da parte i due massimi simboli della Roma. Occhio, comunque, anche al mercato della Roma perchè c'è bisogno di fare acquisti, mentre vengono ceduti i big. Manolsa sicuro in uscita. Non sarà facile”
Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “La vicenda di Totti non mi sembra unica nel calcio, è successo anche in altri club come Antognoni alla Fiorentina. La Roma o te la compri o sei condizionato da chi è padrone. Pallotta si vede che di Totti non ha una grande stima oppure non sa definirli un ruolo ben preciso. Magari potrà tornare con una nuova proprietà”
Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “Quello che fa Totti a Roma si vive maniera viscerale. Va via l’uomo che rappresenta i colori del club ed è ovvio che la reazione della gente è di pancia. Oggi mi aspetto parole forti da parte di Totti, gli americani non lo hanno mai voluto”
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