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‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “Bisogna capire che questa Roma subirà diversi gol, ma si può vincere anche 4-3”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Mario Sconcerti (Tele Radio Stereo – 92,7): "Sarebbe sbagliato prescindere da Dzeko, bisogna fare in modo di trattenerlo. Non c’è nessuno come lui. Si deve 'comprare' l'Inter, liberando il giocatore dall’impegno, magari cercando di spingere Dybala in nerazzurro. La Roma mi sembra che abbia la possibilità di realizzare delle promesse, ha tutti giocatori di qualità. Mancini però ha sempre giocato in una difesa a tre, ci vuole molta personalità e spirito di iniziativa in più. La Roma ha qualità che poche hanno, ne ha più dell’Inter a prescindere dalla forza fisica e dall'esperienza. Se verrà gestita con qualità potrà essere una sorpresa. Mi sto convincendo che il gioco di Fonseca porta parecchi gol ma ti fa anche subire, gli avversari ti capiscono e basta che ti fanno passare un pallone lungo, alla fine negli spazi di 40 metri ci si buttano. Bisogna capire che si può anche vincere 3-2 e non solo 1-0. La Roma però mi piace".

Augusto Ciardi (Tele Radio Stereo – 92,7): "Se prendi Mauro Icardi devi calcolare non soltanto il giocatore, ma anche il personaggio mediatico che potrebbe arrivare a Roma. Serve sì essere oculati sul mercato, ma bisogna capire che l'importante è non buttare soldi in altre operazioni, come Nzonzi o Pastore. Prima o poi qualcuno dovra spiegarci i motivi dell'acquisto dell'argentino. Per non parlare di Schick, Defrel o Bianda. Sono stati tutti affari economici sostanziosi e, a questo punto, preferisco puntare tutto su un investimento importante, come sarebbe appunto Icardi per la Roma".

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Dal punto di vista del mercato ieri l'indicazione dell'amichevole è stata chiara: la Roma non può vendere Edin Dzeko. O meglio, se lo cedi devi in qualche modo trovare un sostituto all'altezza. Inoltre se andrà all'Inter i nerazzurri staccherebbero nettamente i giallorossi nelle gerarchie della Serie A. Puoi darlo via solamente se riesci a convincere Icardi a rientrare nell'operazione. Ad oggi sembra impossibile questo scenario, ma nel mercato non si sa mai. L'altra indicazione di mercato riguarda il reparto arretrato. Ieri la difesa è stata a tratti inquietante: serve un centrale di grandissimo livello e forse anche un esterno".

Stefano Carina (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "Ieri mi è piaciuta la Roma, nonostante si trattasse di un'amichevole e i quattro gol in quaranta minuti lo dimostrano. Ho visto la mano di Fonseca e dobbiamo prendere atto di questo, che a Roma è arrivato un allenatore con una visione molto offensiva. Mi ha fatto piacere ritrovare Zaniolo, Under e Pellegrini in grande spolvero, un primo tempo eccezionale di Edin Dzeko poi. I venti minuti iniziali dei giallorossi sono stati di alto livello. Rimango perplesso riguardo il grande dispendio energetico del gioco del tecnico, vista soprattutto la mancanza di ricambi giusti, e riguardo l'assenza di un palleggiatore per reparto. Anche perché Veretout, che forse vedremo ad Arezzo per la prima volta, non è quel giocatore lì".

Alessandro Austini (Teleradiostereo - 92,7): "La testa conta sempre tanto, questa è una spiegazione della buona prestazione di ieri. Per la prima volta ho rivisto lo Shakhtar di Fonseca nella parte offensiva. Nel pacchetto Icardi ci devi mettere tutto quello che si porta dietro. Se arrivasse, lui e l'attenzione mediatica che ha non cambieranno. Zaniolo ieri mi ha ricordato un giovane Totti, ha grande visione di gioco. Non sono sicuro che Florenzi sarà il terzino titolare in Roma-Genoa".

Roberto Renga  (Radio Radio Mattino - 104,5): "Dzeko ha fatto delle cose meravigliose, la Roma farebbe meglio a tenerselo. In giro non trovi uno meglio di Dzeko. Ha la stessa intelligenza tattica di Totti. Il gioco di Fonseca? E' molto simile a quello di Di Francesco, serve un centravanti alto e molto forte in area. Il tecnico, ad oggi, con la formazione schierata ha bocciato il mercato".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Roma vista ieri? Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Qualche problema dietro, ma quando attaccavano si è visto un gran bel calcio. Si vede già l'identità del gioco di Fonseca, veloce aggressivo. Fazio ha bisogno di uno veloce come Manolas, altrimenti dimostra troppe pecche". 

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "Io ho visto più o meno la stessa Roma di Di Francesco e Ranieri. Difficile poi giudicare questo tipo di partite. Ho visto i soliti problemi: Florenzi quando gli metti una palla dietro va in difficoltà, i centrali non sono veloci e il centrocampo un po' troppo lezioso. E' stata una partita che non ti toglie dubbi, io novità non ne ho viste. Poi c'è un Dzeko che fa la differenza e che se te lo tieni è meglio. Sarà una stagione importante per Zaniolo, deve diventare uno fondamentale e può riuscirci".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): "Pau Lopez è un bel portiere, ma andiamoci piano anche Olsen l'anno scorso alla prima amichevole sembrava un fenomeno. Questo, però, tecnicamente mi sembra più forte dello svedese. Sarà difficile trovare un difensore veloce come Manolas. La Roma ha bisogno di un centrale che pensi, uno che guidi la difesa, che sia veloce con il pensiero. Zaniolo? Bene, lui è uno che ha qualità, ma attenti a non caricarlo di troppe responsabilità".

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino - 104,5): "La Roma di ieri è una squadra che si regge su un asse del quale il terminale c'è e non c'è. Togliere Dzeko a questa squadra, poi non so chi ci metti. Io credo che non venga né Higuain né Icardi. Non vedo coerente la richiesta di 20 milioni per togliere il terminale a questa squadra. Zaniolo ha fatto bene, ma anche l'anno scorso è partito a mille e poi è calato... Occorre dargli tempo per diventare uno capace di prendere in mano una squadra e gestirla".