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‘RADIO PENSIERI’, SAVELLI: “La Roma non arriverà seconda in questo campionato”, PIACENTINI: “Sabato probabile esordio di Paredes”

Continua la nostra rubrica quotidiana che accompagna i lettori che non possono ascoltare i commenti di conduttori ed opinionisti delle radio locali

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GIANLUCA PIACENTINI (Rete Sport): "Faccio parte della categoria di quelli che sono arrabbiati per l'infortunio di Keita. Se ha sentito dolore era giusto che si fermasse, ora contro il Chievo è prevedibile l'esordio dal primo minuto di Paredes altrimenti hai il rischio di essere corto. Rispetto ad Uçan Paredes mi sembra più pronto"

ANGELO MANGIANTE(Rete Sport): "Mi dispiace molto per Destro. Viene scambiato con un giocatore normale perché non ha orecchini o tatuaggi. Però non è un giocatore normale, numeri alla mano. Se in nazionale gli vanno avanti Zaza e Pellè i conti non tornano. Conte si è liberato del fenomeno mediatico Balotelli, però ora deve cambiare. Con Destro l’Italia salirebbe di livello. Per le nazionali stasera ho paura, giocheranno uno contro l’atro Pjanic e Nainggolan. Bisognerà capire come torneranno i giocatori a Trigoria. A gennaio credo che la Roma non prenda solo Rabiot, Sabatini si sta muovendo su vari ruoli".

IACOPO SAVELLI(Rete Sport): "Credo che la Roma non arriverà seconda in questo campionato, infortuni permettendo. Su Conte penso che veda meglio Pellè rispetto a Destro per una questione fisica. I due giocatori sono abbastanza simili, fa impressione pensare uno come Pellè che a 29 anni abbia subito una chance. Però mi piace che un allenatore non si faccia scrupoli a chiamare anche uno meno conosciuto come l’attaccante che ora sta in Premier. Preferisco che Destro si concentri con la Roma, avrà tempo per mettersi in mostra anche in nazionale. Non penso servi un altro centrale, Castan ritornerà e Yanga-Mbiwa si sta dimostrando un ottimo rinforzo. La Roma vuole vincere quest'anno, quindi se avrà l'occasione a Gennaio si interverrà sicuro".

FRANCESCO BALZANI (Centro Suono Sport)"La Roma ha archiviato da tempo la gara con la Juve. I bianconeri invece insistono. Evidentemente o hanno la coscienza sporca o hanno paura della Roma. Buffon di uscite dialettiche sbagliate ne ha fatte molte nella vita, questa però non me l'aspettavo. Nicchi invece e' riuscito a contraddirsi dieci volte nello stesso discorso"

MIMMO FERRETTI (Teleradiostereo): "La lezione di stile offerta da Buffon mi sembra in linea con quanto visto fino ad ora. Se uno vuole permettersi di criticare un collega dev'essere libero di poterlo fare. Aggiungo però una cosa rivolta al capitano della Roma: scegliti meglio gli amici, perché se sono questi gli amici, allora sono meglio i nemici. La componente casualità negli infortuni c'è sempre. Però sono tanti, purtroppo poi il polpaccio è una brutta bestia. Sono preoccupato e riaffermo la mia voglia: non vorrei i giocatori della Roma in nessuna nazionale. Sono della Roma, pagati dalla Roma. Keita si fa male col Mali e non può giocare con la Roma che paga. Purtroppo questo è un discorso che esiste da sempre, e infatti le società si fanno dare un indennizzo in questi casi. È difficile pensare che un calciatore, una volta che arrivato in nazionale, se sente un dolorino si tiene fuori. Il calciatore professionista al 100% è quello che anche se non sta fisicamente al 100% gioca lo stesso. Non sto a dire quindi che la ragione stia da una parte o dall'altra. Bisognerebbe essere nella testa di un giocatore per dare un giudizio".

MAURIZIO CATALANI (Rete Sport): “Ci auguriamo che siano soltanto errori perché se tra 10 anni sapremo altro sarà molto peggio. Su Keita rimango male in duplice veste: si perde un giocatore e sapere che aveva un risentimento fa ancora peggio. Non è un periodo meraviglioso perché con la Coppa d’Africa lo perderai un altro mese, quindi il rischio è che lo vedi per poche partite da qui a gennaio. Keita lo ritenevo un monumento a centrocampo, perderlo in Champions significa perdere un faro”.

RICCARDO GENTILE (Rete Sport): “Non sono sorpreso dalle parole di Nicchi sulla moviola in campo. L’iniziativa di Tavecchio è isolata, non ha sondato il terreno con le altre parti. Dopo questa lettera scritta da Tavecchio, le dichiarazioni di alcuni esponenti del calcio sono state contrarie. La mia impressione è che la scelta di Tavecchio sia stata dimostrativa, di negare le accuse che sia un Presidente datato”

 

UBALDO RIGHETTI (Rete Sport): "Il concetto che mi sembra non si voglia capire è che ci sono anche momenti di particolare di sfortuna. Giocando nel modo in cui giocano oggi le squadre è logico ci sia una serie di infortuni. Semplicemente si gioca troppo. Poi uno può sbagliare preparazione ma escludo che gente nota, preparata, che conosca la scienza della materia possa avere toppato. Pure Garcia: se ci fosse una questione di incompetenza, lui sarebbe responsabile in prima linea. Allora, o abbiamo trovato un difetto clamoroso di Garcia, ma mi sembra difficile, anche guardando la sua storia".

TONINO CAGNUCCI (Roma Radio): “La Roma proverà a vincere lo scudetto e giocherà sempre la stessa partita, indipendentemente dall'avversario. In altri tempi Rabiot sarebbe stato l’acquisto dell’estate della Roma. Rabiot è un personaggio da Lady Oscar. Questa squadra è veramente forte, è uno stupore bello. La forza che ha questa società non l’abbiamo mai avuta. Abbiamo il centrocampo più forte d’Europa e continuiamo a comprare lì in mezzo”

MASSIMILIANO MAGNI (Rete Sport): “Se Totti non avesse parlato, come si sarebbero comportati quelli della Juve? Totti continua a fare da parafulmine dopo questa partita. Tornando alla Roma, non ci voleva l’infortunio di Keita”.

LUCA VALDISERRI (Rete Sport): “Se un giocatore sente un dolore si deve fermare. Il Mali è importante come tutte le altre Nazionali ma è la Roma che ti paga quindi se senti dolori non devi giocare. A Garcia do 9.5 e gli tolgo mezzo voto per la scelta dei capitani di riserva. Garcia è molto ambizioso, se resta a lungo a Roma significa che il club continuerà a migliorare. Se resta a Roma 10 anni significa che la Roma avrà portato a casa tanta roba”.

DAVID ROSSI (Roma Radio): "Parliamo di Keita. Mi si chiede: sei contento che Keita s'è fatto male? Rispondo, assolutamente no: è il miglior giocatore di questo inizio di stagione. È una disdetta. Però bisogna capire che quella generosità che si vede in campo, si deve proprio a questa sua mentalità. Lui è fatto così. È capitano del Mali e per tutti le nazioni sono importanti. Nainggolan quanto c'è stato male fino a ieri perché era stato tagliato fuori col Belgio? Pure lui che ha origini indonesiane ha sentito l'orgoglio. Non mi sento di buttare la croce addosso a Keita. La sua generosità fa parte di un quadro generale del giocatore che ce lo consegna così anche in campo con la Roma. Se ti trovassi un giocatore che fa troppi calcoli, magari ti darebbe qualcosa di meno in campo. Invece questo è uno che dà tutto. Ed è perciò che lui è portato a essere leader: si porta la squadra sulle spalle e questo vale anche per il Mali, di cui è capitano".

SALVATORE D’ARMINIO (Centro Suono Sport): “La peggiore delle ipotesi è un mese, ed è tosto perché ci sarà la doppia sfida con il Bayern. Per la Roma squadra, meno giocatori vanno in Nazionale e meglio è. Non ce la dobbiamo prendere nemmeno con Keita, in Europa e nel mondo i giocatori quando vestono la maglia della Nazionale fanno di tutto, per loro è la seconda pelle. Gli africani in questo sono molto simili ai brasiliani”.

FRANCO MELLI (Radio Radio): "Buffon? Ha inveito solo contro Balotelli. A novembre lo richiamano. Quello che fa intendere Buffon è ‘io sono un vero sportivo e tu no’"

AUGUSTO CIARDI (Teleradiostereo): "Penso che per il futuro di Garcia, così come in generale per ogni allenatore, non contino molto le parole ("Penso di restare a lungo.Il paragone con Ferguson mi ha fatto felice"). Per gli allenatori soprattutto  contano i fatti: dire e sentir dire cose come "starà con noi trent'anni. Sarà il nostro Ferguson" non ha senso. Va da se che se Garcia confermerà ciò che sta facendo, c'è possibilità che sia confermato così come che debba andare via per l'intervento di offerte irrinunciabili. Oggi non c'è una società che possa dire con certezza di poter tenere un allenatore per cinque anni. E questo vale per tutti: dal Real Madrid all'Ascoli".

ROBERTO PRUZZO (Radio Radio): “Non so la responsabilità da che parte sia, credo il giocatore al 100%. Quando chiama la Nazionale vai contro ogni logica e spesso succede questo, che i giocatori partono sani e tornano rotti. Ma Keita chi lo paga? Vai a dirlo a quelli della Roma che paga il giocatore. E’ una cosa che condanno perché lui lo sapeva, non è un incidente casuale, sapeva benissimo che non era nelle condizioni di non giocare. Io gli farei pagare anche le spese mediche. Keita stipendiato dalla Roma va a fare l'eroe con il Mali. Rabiot? Il Psg lo ha fatto sparire dopo il problema contrattuale, è un giocatore che ha delle buonissime caratteristiche”

ROBERTO RENGA (Radio Radio): “Per Keita il discorso vale per i giocatori che vengono dall’estero, la Nazionale è l’unico contatto con la propria Patria. Non me la prendo con lui, con tutti è così, guardate il caso Vidal. Il tema nella Roma è un altro, è il decimo problema muscolare e questo è un argomento da dibattere all’interno. Può darci ci sia qualcosa che non va. Rabiot? In Francia dicono che è fortissimo e lo dice un signore di cui mi fido moltissimo, Garcia. Lui sa tutto di questo ragazzo”.

DARIO BERSANI (Teleradiostereo): "Sono rimasto senza fiato ascoltando le dichiarazioni di Keita (“Avevo già sentito male in allenamento”). Non c'è molto da fare: purtroppo questo delle nazionali è un problema che riguarda tutti e non si può risolvere. Questo è il risultato: lui si è sentito chiamato dal suo Paese, e perciò avrebbe giocato pure su una gamba sola. Però adesso è Roma che lo paga e lui non dovrà giocare per 3 settimane. Stasera poi giocano Nainggolan e Pjanic. È la partita più spettacolare della giornata, in cui la Roma ha molto da perdere".