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Juventus-Roma ‘Radio Pensieri’: “Ieri un allenatore vero ha battuto un aspirante allenatore”, “Ripiombati nel buio”

Delusione e aspra critica (preventivamente preparata) inondano oggi l’etere romano.

Redazione

Delusione e aspra critica (preventivamente preparata) inondano oggi l’etere romano.

Alle ore 9 giriamo la manopola della nostra radio e ci sintonizziamo su RadioRadioTv dove si comincia ad analizzare la partita di ieri sera “Ho tratto un insegnamento da questa partita.- esordisce Franco Melli – Roma è un villaggio fuori dall'Italia, dal mondo, da tutto in senso calcistico. Da sempre. E' stato sempre così. Ci sono le celebrazioni, guardate a Torino come trattano Del Piero. Qua ci sono le celebrazioni che vanno avanti per sei giorni, l'insegnamento è solo questo. Il resto era prevedibile, non mi meraviglio di nulla. Volevano prolungare il contratto a Luigino fino al 2020-2030, come se la Roma non potesse essere allenata da altri. Ieri un vero allenatore ha vinto contro un aspirante allenatore. Questa è la verità! E' un insegnamento per chi vuole capire. Otto sconfitte da settembre ad oggi, basta coi trionfalismi. Mai successo fuori al primo turno ai preliminari d'Europa League e alla seconda partita di Coppa Italia. La cosa più preoccupante è che la Roma ha perso così contro la Juve B...”

"Una partita si può anche sbagliare. Ciò che mi ha convinto sui limiti dell'allenatore spagnolo è che non ha capito per novanta minuti che Taddei ballava il flamenco con Estigarribia. – dice Tony Damascelli - Non l'ha mai capito, non ha fatto nulla. Un tecnico che viene presentato come l'uomo del nuovo calcio, che insegna alla Roma un futbol nuovo, questa è invece la conferma di un'ignoranza tattica. E' un limite di lettura della partita, ed è venuto fuori nel dopo partita, con quella reazione abbastanza singolare alla domanda del collega della Rai. Diventerà un tormentone, uno che perde 3-0 e si mette a ridere...è una risata molto isterica. E' andata anche bene alla fine, il risultato poteva essere più umiliante.

“La determinazione fa la differenza. – è il pensiero di Roberto Pruzzo -  Presi uno per uno, la Roma aveva giocatori migliori della Juve. Ma la Roma non può giocare senza De Rossi davanti alla difesa, si è evidenziato ieri soprattutto sul primo gol. E' una squadra ancora in via di definizione e costruzione, è inevitabile che le squadre approfittino delle tue debolezze. Non ci sono terzini, gli avversari entrano dappertutto. La squadra si esalta quando gioca sul facile, quando trova squadre forti ci sono questi ribaltoni. Non mi stupisco che sia successo. Come si alza il ritmo, la Roma va in difficoltà. La Juve andava troppo più veloce.

“Conte si è affidato al contropiede, è stata una trappola. – dice Roberto Renga - La Juve ha vinto la partita tatticamente e non solo. Giocatori più cattivi, la Roma ha perso perché non è ancora pronta per fare il suo gioco contro avversari di questo tipo. Ora non si può tornare indietro, la Roma potrà vedersela alla pari con la Juve quando velocizzerà il suo gioco. Ieri difesa inguardabile, due terzini che non sono terzini, Kjaer che non lo so....Sono rimasto male dalla risata di Luis a fine partita.

“Sono rimasto colpito da un paio di cose. Mi ha colpito l'intervista di Luis, la risata. – dice Furio Focolari -Ha detto che la Roma gli è piaciuta, che ha giocato bene. Forse per lui è cosi davvero, lui ha dei parametri diversi. Non voglio massacrarlo per una sconfitta, però va rivisto. Non penso sia una pippa, ma dopo un 3-0 che poteva essere molto più pesante ti dice che la squadra gli è piaciuta? Allora è matto. Dobbiamo parlare di questo, non della partita. Alla Juve mancavano Buffon, Marchisio, Vidal, Vucinic, Pepe e Matri. Conte a Luis gli ha fatto una capoccia così, ma non lo boccio.

Alle 10 andiamo su CentroSuonoSport perché inizia “Te la do io Tokyo” “Ci sono dei dati di fatto che devono cominciare a essere detti, - inizia Mario Corsi - A febbraio la Roma è sesta e fuori dalla Coppa Italia e dall’Europa League, usciti tra l’altro in modo poco onorevole. Siamo sesti però promettenti in campionato.

La Roma ha perso ieri con la Juventus, la Juve gioca con la tattica del calcio all’italiana che non va più attaccato come vergogna, il calcio all’italiana ha vinto quattro mondiali, l’Inter di Herrera ha vinto le Coppe dei Campioni, il Milan di Nereo Rocco; il calcio all’italiana la prima cosa che richiede è un sacrificio estremo dei giocatori se vogliono giocare.

Se giocatori come Vucinic o Matri o Quagliarella non danno il massimo, Conte li cambia, se non danno il 100% lui li cambia, è la dedizione assoluta alla maglia, alla loro storia. Loro è una squadra che tecnicamente è inferiore alla Roma ma ieri ha giocato con 6 riserve e ci hanno schiantato, ci hanno schiantato perché a fine primo tempo abbiamo chiesto la maglia a Pirlo? Perché noi ormai abbiamo questo atteggiamento di abbracci con la Juve, ricordo tutti i giocatori che stiamo dando alla Juve, tutte le pacche date a Conte, la tradizione è importante per Roma e per i romanisti e basta.

Il calcio è far capire agli atleti che quando giocano a Roma diano tutti quello che hanno contro tutte le squadre.

Abbiamo pareggiato con la Juventus, abbiamo perso con il Milan, abbiamo battuto il Napoli in casa loro, è una Roma che viaggia così, sesto posto e fuori da tutto. Non è una tragedia, se fossimo stati in altri tempi, fucili puntati sotto casa della Sensi, è un’annataccia, non buttiamo però via tutto e facciamo un gran tifo per arrivare terzi, ci serve come il pane arrivare terzi, la Roma non ha tanti soldi, ce lo dobbiamo mettere in testa, la Roma, intendo come banca che è l’unico ente supremo fino a che gli americani non mettono i soldi, è spinta dal Nord a lasciare il club. In questo momento Unicredit è in grande pressing su Cerroni, titolare di Malagrotta e che ha RomaUno, stanno cercando di dare il 40% a lui.

De Rossi firma, 5.4 di base fino ad arrivare a 6.2-6.3 mln con bonus facili da raggiungere; il problema è sulla clausola, la Roma vuole 12, Berti 8. Il ragazzo firmerà, non può saltare tutto per la clausola rescissoria.

La Roma ieri ha fatto un tiro in porta con Taddei, in 90’ questa è stata la Roma. Non bisogna bruciare tutto, così sennò si fa solo il male, io non voglio fare come gli altri, dico che l’allenatore deve capire che oltre a crescere i ragazzi deve mettere le migliori formazioni, a Roma vogliamo vincere, come succedeva con i Sensi, vorremmo concorrere poi sappiamo che si può vincere o si può perdere, però il campionato lo teniamo acceso fino alla fine.

“Un 3-0 è incommentabile, non ti puoi aggrappare a niente, - dice Riccardo Angelini Galopeira - annientati sulla fasce, dico che non è tanto il modulo di gioco, la Roma ha tentato di fare quello che sa fare ma la Juve non lo ha permesso, ma questo veleno sulle fasce, lì ci hanno proprio schiantato. Al di là del modulo di gioco mi viene da pensare all’uno contro uno, loro sono partiti sparati a 200 all’ora, quel campo è il dodicesimo giocatore per la Juventus. Una squadra che non è una grande squadra ma è una squadra forte; non è da considerare una brusca frenata su quello che la Roma stava facendo, agli ultimi minuti ancora continuavano a giocare, all’85’ come se fossero al 20’.  Con Rosi, Juan e De Rossi li avremmo sofferti comunque. Io credo che Luis Enrique abbia fatto anche una sorta di calcolo, tipo fammi fare bene in campionato.

La grande amarezza è dettata dalla convinzione che ieri mi portava a dire che potevamo vincere contro la Juve. – interviene Jonathan Calò - Era un anno di transizione e lo sapevo, hai perso 3-0, non ti puoi attaccare assolutamente a nulla e hai perso contro la Juventus B. Sicuramente questa squadra ha futuro, è però l’ottava sconfitta stagionale. Un pochino in più di umiltà perché la Roma non è mica il Barcellona, la Roma in questo momento un giocatore come Josè Angel non se lo può permettere; per mettere Josè Angel hai squilibrato tutti gli equilibri.

Nello stesso orario su Teleradiostereo inizia la trasmissione principe del palinsesto “La Roma ha perso dopo tanto tempo, ed è ripiombata nel buio.- dice Dario Bersani - Una squadra irriconoscibile rispetto a quella ammirata sabato. Che serva di lezione anche a noi, staremo più attenti la prossima volta. Ancora non abbiamo imparato, speriamo sia una sconfitta salutare ma è un ko che facilita l'apertura di tanti tombini. Ieri abbiamo capito che il salto di qualità non è stato compiuto, i punti di differenza in classifica si sono visti tutti. Non ci sono state scosse, sussulti, non c'è stata capacità di reagire. Chi s'aspettava una squadra più veemente nella ripresa è rimasto deluso. Non c'è stato gioco, niente occasioni, abbiamo visto pochissimo. Una sbandata, una ricaduta oppure qualche disagio più profondo. Al primo avversario di una certa consistenza è andata fuori strada.

“La sconfitta è pesante, nel risultato soprattutto. – dice David Rossi - Sembra interrompere bruscamente un circolo virtuoso che si era aperto proprio con la Juventus. Credo che non sia così, ieri tante cose non hanno funzionato e un paio mi preoccupano anche. Se questa sconfitta verrà affrontata bene potrebbe essere molto utile e preziosa. Spero che questa serata venga sfruttata a pieno dall'allenatore che deve trovare una contromossa alle contromosse dell'avversario. Avevamo sottovalutato il fatto che Conte avesse cambiato modulo. Alcuni allenatori hanno capito come mettere in difficoltà la Roma. La sconfitta deve essere utile anche per la dirigenza, sappiamo che mancano 19 partite alla fine della stagione. Ora si apre la fase finale, probabilmente qualcosina in più di Marquinho si può fare. E soprattutto a giugno spero che nessuno abbia in mente di proseguire su certe strade, faccio riferimento a Taddei ad esempio, che non è un terzino. Ieri Estigarribia sembrava Garrincha. Poi ci sarà da fare una valutazione su Kjaer.."