(redazione ForzaRoma.info) Difficile trovare le parole giuste difronte ad una domenica come quella di ieri. Eppure gli opinionisti delle radio locali ci provano.
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Atalanta-Roma 'Radio Pensieri': “Anche Baldini è arrivato tardi a Roma…”, “Il tecnico continua a sbagliare ma nessuno glielo impedisce”
(redazione ForzaRoma.info) Difficile trovare le parole giuste difronte ad una domenica come quella di ieri. Eppure gli opinionisti delle radio locali ci provano.
Il nostro giro d’orizzonte comincia alle ore 8 con Radio ERRE2 nella trasmissione “Il mio canto libero”. Sandro Nini commenta “Troppo brutta la Roma di ieri che trovo quasi impossibile crederci. Però questa è la settimana del derby e questa trasmissione preferisce fare un passo indietro rispetto a tutti coloro che sputeranno veleno sulla nostra squadra. Non voglio credere che l’esclusione di De Rossi sia stata per un ritardo di qualche minuto alla riunione tecnica. Mi sembra una sciocchezza. Io fossi Daniele parlerei e direi tutto. Sarebbe meglio per lui e per la Roma”
Pochi minuti dopo, su Radio Radio, comincia la trasmissione sportiva. Si comincia a parlare di Atalanta-Roma e del caso De Rossi. "Un ritardo di quattro minuti può esser giustificato da varie situazioni.- dice Roberto Renga - Non si può penalizzare un'intera squadra, basta dare una multa al giocatore. Luis Enrique ha ironizzato sui soli tre scudetti vinti dalla Roma, mi ha ricordato le frasi di Capello. L'unico punto in comune tra i due è Baldini, chissà cosa gli ha raccontato di Roma...Vorrei ricordare a Luis che se questa squadra è priva dei due romani, Totti e De Rossi, può anche non scendere in campo. Si vince se si fanno le cose per bene, se non si sbaglia. Seguendo le proprie regole, Luis Enrique dovrebbe autospedirsi in tribuna, perché ieri non si è presentato alla partita. La Roma della rigidità morale e della rivoluzione culturale ha il record degli espulsi: sette. Il pesce puzza dalla testa. Non c'è un presidente, non c'è una società. Se ci fosse stato un presidente non avrebbe permesso l'esclusione di De Rossi, un danno d'immagine clamoroso".
"Ci si fa ormai al respirazione bocca a bocca a vicenda. – il commento di Franco Melli - La colpa è di Baldini che ha scelto questa sciagura. Una stagione può andar male, ma questa è una sciagura. Se la Roma non è in grado di giocare senza De Rossi e Totti, mi chiedo a cosa siano serviti undici giocatori nuovi in campagna acquisti. Dove si va a finire con Luigino? Ieri è stato umiliante vedere un allenatore come Colantuono che ordina ai suoi giocatori di non infierire. Ogni verticalizzazione dell'Atalanta era un gol, poteva finire 8-1. Ancora non ci rendiamo conto di quello che sta succedendo? Ma come si è ridotta la Roma?"
"Luis Enrique ha ragione. La Roma ha vinto solo tre scudetti, come lui del resto. Sono alla pari. – afferma Tony Damascelli - Se venissero applicate le stesse leggi del ragazzo spagnolo sui ritardi per i dirigenti, dovrebbe esser punito anche Baldini perché è stato qualche settimana di troppo in Inghilterra. La cosa più ridicola è che si facciano gli esperimenti sulla pelle dei tifosi e di una squadra che non è reduce da dieci campionati all'ottavo posto. Sono venuti a darci lezioni, parlano di gioco innovativo, ma cos'è il gioco innovativo nel calcio? Le regole esistono da sempre, non sono venuti Baldini e gli americani a insegnarcele. Questo è prendere in giro la storia della Roma, ma le squadre di Liedholm, Spalletti, Zeman e Capello vivevano nell'anarchia? Non pensino, quelli della Roma, di acquisire autorevolezza con queste decisioni. Anzi, l'autorevolezza la si smarrisce in questo modo. Le anime candide che sono in questa società, i puri, i sepolcri imbiancati si rendano conto che stanno facendo del male alla Roma".
Sono le 10 e giriamo la nostra manopola per sintonizzarci su Centro Suono Sport dove comincia “Te la do io Tokyo”. Mario Corsi con in sottofondo la canzone Dammi la lametta che mi taglio le vene commenta “Quello che è successo ieri è fantacalcio. Manca un presidente, quando un giocatore arriva in ritardo la prima cosa che un allenatore fa è la ramanzina. Se te devi prendere una sanzione che penalizza la società fortemente anche a livello monetario, ieri così ti sei allontanato a una cosa che ti portava una ventina di milioni di euro, la Champions League.
Luis Enrique decide in modo autonomo di lasciare fuori il giocatore più forte della Roma dopo Totti per pochi minuti di ritardo. Se questo è diventato un ente morale bisogna cambiare i vertici allora, perché bisogna mettere Padre Giovanni o un frate, non mi si venga a dire che bisogna cambiare il calcio, c’è da ricordare in questo mondo stracorrotto che la Roma non ha mai avuto niente a che fare con il calcioscommesse, con il doping. Se De Rossi sbaglia, gli fate le multe e manco lo dite.
In questo momento tu allenatore hai massacrato De Rossi; se sono 3 minuti ha ragione De Rossi. La verità è che avete messo un dubbio su De Rossi, il problema era facilmente risolvibile, cioè mandare in campo De Rossi.
E’ una follia quello che ha fatto ieri. Quando noi prendiamo 4 gol ovunque, vediamo i due centrali sempre esser da soli, segnano come se giocassero a calcetto, In questo momento abbiamo due personaggi ridicoli, Sabatini e Baldini e un allenatore ridicolo. Se De Rossi fa un ritardo di due minuti lo può fare ma lo può fare come Kjaer. Luis Enrique deve capire che la Roma ha vinto poco perché ha avuto solo due presidenti, Viola e Sensi, che hanno messo i soldi. E’ brutto che lui ci dica “Che ne sapete voi del Real Madrid e del Barcellona”. Ieri l’unico romanista in campo era Colantuono, quando ha detto “Rispetto, rispetto”. E’ una Roma senz’anima, senza corpo, una Roma vergognosa in questo momento. Una squadra ridicola con dirigenti inadeguati. L’odio che Baldini ha verso la Roma vecchia è palese ormai.
“Stekelenburg è stato il miglior acquisto della Roma. – dice Jonathan Calò - Comincio a pensare che questa squadra ha dei numeri ma quando c’è una ripetitivà in certi errori non c’è un colpevole, dalla testa alla coda della vicenda. Denis non segnava da tanto tempo, come battere la Roma si sa. La colpa è sempre colpa di tutti i calciatori ma mi spiegate perché in casa giochiamo in una certa maniera e fuori casa no? Le contromosse che ci fanno sono agghiaccianti, sono tutte partite-fotocopia, non riesco a capire che non si possano prendere rimedi ai contropiedi. Non ce la faccio ad assolvere la Roma da tante responsabilità, hai 4 punti in meno di una Roma che l’anno scorso ha fatto disastri. Continui a non avere una continuità in un campionato tra i più scarsi degli ultimi anni.
“La cosa più grave ieri è la mancanza di un Presidente; è stato ammazzato De Rossi, l’unico che non lo ha ammazzato è l’allenatore,- dice Riccardo Angelini Galopeira - se De Rossi si fosse presentato con mezzora di ritardo aveva ragione Luis Enrique tutta la vita. Lui fa l’uomo e dice in conferenza non l’ho visto pronto, Luis Enrique è stato scelto proprio per questo, se De Rossi è rimasto alla Roma la fortuna è che non stava andando tanto bene. Se i risultati erano buoni non era scontata la sua conferma. Io ritengo l’allenatore il meno colpevole, gli hanno detto di portare un propotipo di squadra a livello europeo per la serietà.
Alle 10 anche su Teleradiostereo si parla della disfatta di Bergamo "Prima della partita si parlava di un presunto litigio De Rossi-Kjaer, in realtà Daniele è stato vittima di un equivoco. – afferma Davide Rossi - Pensava che la riunione tecnica ci fosse alle 13.20, è arrivato tardi e Luis ha deciso per questo di non portarlo neanche in panchina. Sin dalle immagini nello spogliatoio si capiva che la squadra era in apnea. La Roma è stata sopraffatta, annichilita, spazzata via. Non c'è stata personalità, zero palle, zero ritegno, giocatori senza mentalità da grande squadra. Poi c'è il dopo partita, l'amarezza. Io dopo il 2-0 mi sono occupato di altro, ho cominciato a pensare. Il primo pensiero, quello viscerale, è: "guarda sti coglioni, per una questione di principio lasciano De Rossi in tribuna". Si sa che togliendo un giocatore del genere, ci si autocondanna a perdere la partita, era già successo con Osvaldo a Firenze. A mente fredda ho pensato all'atteggiamento dei grandi club, all'identità. all'appartenenza, ai forti principi, alla dimensione di grande squadra che si respira al Manchester United, al Real Madrid, al Milan. Non presentarsi ad una riunione tecnica vuol dire non esser pronti mentalmente, questa è la riflessione che ha fatto Luis Enrique. Se questo è il principio, la responsabilità che si prendono, a me può andare anche bene. Ma la storia ha detto che senza Totti e De Rossi la Roma non ha palle, non ha personalità. Questa squadra è ancora piccola, mancano titolari, gente con le palle in grado di giocare un campionato di Serie A ad alti livelli. C'è bisogno di una seconda ripassata, come quella della scorsa estate, altri sei o sette giocatori veri".
"Il lunedì degli sforzi, ci siamo già passati. – dice Dario Bersani - La Roma ha perso la nona partita in campionato, undicesima della sua deprimente stagione. Mentalità da fenomeni, da presuntuosi. Non sono d'accordo con una parola di quel che ha detto David, ma è normale. Non so chi ha deciso di trasformare la Roma in un'ente morale. Ieri abbiamo visto la "fenomenite", le ultime possibilità di arrivare in Europa gettate al vento. La Roma ha punito sé stessa, e se ti fai male da solo è giusto che gli altri ti diano il resto. L'umiliazione è stata vedere l'Atalanta finire col torello, Colantuono dire ai suoi di "fare i seri". E' giusto che Damato ti punisca, d'altronde questa società non parla di arbitri e nemmeno Luis Enrique. De Rossi non era pronto? Si è presentato con tre minuti ad una riunione tecnica importantissima, dove si sono spiegati concetti basilari, tipo come rischiare di prendere una barca di gol in pochi minuti. Chi fa questo continuo richiamo alle regole e alla rigidità, come se si trattasse del Codice di Hammurabi, è un insicuro per natura. Le regole sono sempre esistite, in qualsiasi disciplina, sono arrivate nel calcio con Vittorio Pozzo negli anni trenta. Cicinho si presentò tardi ad un allenamento e venne schierato titolare a Firenze, all'epoca non ho sentito parlare di codice etico, e nemmeno la settimana scorsa, quando Totti si è fatto ammonire appositamente per saltare Bergamo. Luis Enrique ha il diritto di sbagliare, lo ha fatto tanto, troppo, se ne sta approfittando, ma ci vorrebbe una società in grado di impedirglielo. Evidentemente sono tutti allineati e coperti. Mi rifiuto di credere che un uomo di calcio e di campo come Walter Sabatini possa condividere una strategia dissennata e colpevole come questa. Non fatico a credere che Baldini sia l'ispiratore di questo modus operandi, non ce ne possiamo lamentare. Luis dice che De Rossi non era pronto, forse non sarà stato pronto ma la Roma non era pervenuta. Non è possibile fare certe figure, un punto nelle ultime cinque trasferte, la peggior fase difensiva della Serie A. Siamo quasi a marzo, continuiamo a vedere questa organizzazione di calcio. Il finale è per la partita che verrà. C'è la possibilità di mettere un bel fiocco a questo prodotto".
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