(di Luca Parmigiani) Continua il nostro viaggio nell’etere romano per conoscere da vicino chi accompagna le giornate dei tifosi giallorossi mattina, pomeriggio e sera.
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ON AIR – 1927 La storia continua: “A Natale capiremo dove potrà arrivare questa Roma”
(di Luca Parmigiani) Continua il nostro viaggio nell’etere romano per conoscere da vicino chi accompagna le giornate dei tifosi giallorossi mattina, pomeriggio e sera.
Oggi la nostra redazione ha intervistato Max Leggeri, che da quest’anno si è trasferito negli studi di Radio Manà Manà Sport, in onda su FM 88.1 con la sua “1927 la Storia continua” tutti i pomeriggi nella fascia oraria 14-18.
In studio accanto a Max Leggeri ci sono Tiziano Riccardi e Francesco Oddo Casano più una stuola di opinionisti che intervengono tutti in giorni in diretta.
Buongiorno Max, da quest’anno vai in onda su Radio Manà Manà Sport.È cambiato qualcosa nella programmazione? C’è sempre il solito spirito goliardico però con un taglio giornalistico ben definito e con opinionisti del calibro di Carmellini, Maccheroni, Pinci, Stinchelli e l’apporto dal campo di ex calciatori come Ciccio Graziani, Agroppi, Desideri, Di Livio e Petruzzi.
Domenica sera è finalmente arrivata la prima vittoria a Parma. Quale è il tuo giudizio su queste prime partite? È sicuramente un campionato aperto, bisogna pazientare. Se la Roma starà lì a dicembre, io mi sono preso questo lasso di tempo per poter trarre un minibilancio sulla semestrale calcistica giallorossa, potremmo anche competere ai vertici. Se la Roma sarà a ridosso delle primissime posizioni a dicembre, 4-5 punti, potrà essere anche una Roma da vertice, in un campionato in cui non c’è nessun padrone. C’è anche questa contingenza favorevole. Attenzione all’Inter di Ranieri però. Luis Enrique ha diviso la piazza. Te sei dalla parte che lo sostiene o pensi che sia necessario cambiarlo? Non penso che Luis Enrique abbia diviso la piazza, è quello che vorrebbero far credere alcune vedovelle immalinconite della precedente gestione cercando di mestare nel torbido. Io credo che il signor Luis Enrique è stato accolto con entusiasmo da coloro che accettarono la rivoluzione culturale, con cauto ottimismo da coloro che giustamente non conoscevano l’indirizzo tecnico-tattico, e con profondo scetticismo da parte di coloro che saranno sempre contro tutto quello che farà la nuova gestione. È partita una nuova era con l’arrivo degli americani. Ti piace il progetto che ha in mente DiBenedetto? Possiamo finalmente utilizzare la parola “progetto” perché prima non era un progetto ma era una strategia del “tiramo a campare” legate esclusivamente al conseguimento dei risultati. Ora prima che iniziasse la stagione, prima di sapere se si arriverà a far parte di quel novero di squadre che faranno la Champions League, sono stati spesi circa 50 milioni di euro. Ci sono delle basi solide per partire. Il progetto è questo, stanziare dei soldi, investire dei soldi, prima che ne entrino altri in cassa, contrariamente a quanto accadeva di recente. Quella era una strategia, arrivano i risultati, si va in Champions League e spendiamo, quello non è un progetto. Uno dei punti fondamentali del nuovo progetto è la costruzione dello stadio. Secondo te è una cosa fattibile e realizzabile? Si secondo me è realizzabile perché c’è un disperato primo cittadino che è all’affannosa ricerca di riconquistare il suo elettorato e cercherà di mantenere la parola data in sede di campagna elettorale. Tra 19 mesi ci sono le elezioni comunali. Questo fattore è per me determinante. Cercherà di far leva anche sui sentimenti della gente, è il ruolo dei politici, non mi stupisce. L’Osservatorio ha bocciato la proposta della Roma sul carnet di biglietti. Domani è in programma un importante Consiglio d’Amministrazione. L’Osservatorio ha bocciato la proposta della Roma sul carnet di biglietti. Ti aspetti una presa di posizione forte da parte del club? Più che prendersela con l’Osservatorio che secondo me è il soggetto deputato ad espletare alcuni comandi, bisogna prendersela con i mandanti, ossia le piattaforme televisive. È un business, più gente rimane a casa e meglio è per loro. Totti e De Rossi sono e resteranno le colonne di questa squadra? C’è un ragazzino che ha compiuto 35 anni martedì scorso e che è stato semplicemente sublime a Parma. Bisogna essere felici o preoccupati che il migliore in campo sia un ragazzo di 35 anni? Se da un punto di vista siamo felici dall’altro ci preoccupiamo, la mia è la provocazione, intendo dire che non c’è nessuno alla sua altezza.
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