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L’ISTANTANEA Juventus-Roma: Lui Kjaer?

(di Paolo Marcacci) Forse sarebbe meglio non scegliere, stasera:

Redazione

(di Paolo Marcacci) Forse sarebbe meglio non scegliere, stasera:

sarebbe meglio declinare rispetto al nostro obbligo di scegliere un'immagine, un protagonista (?), una situazione emblematico di ciò che si è appena consumato sul terreno di gioco dello "Juventus Stadium". La rubrica però si chiama Istantanea e un qualcosa dovremo pur sceglierlo, un istante abbiamo comunque il dovere di immortalarlo.

Allora ci torna in mente il minuto cinquantadue, qualche secondo dopo il malinteso tra Kjaer e Stekelenburg, col portierone che era comunque riuscito a sbrogliare a terra una proiezione offensiva della Juve resa molto più problematica dall'incomprensione col difensore danese: i due passano svariati secondi a tentare di spiegarsi, con Kjaer che a braccia larghe fa segno di non aver compreso né sentito la chiamata del compagno.

Ecco, tra le altre cose Kjaer ha trascorso la serata a spiegarsi con i compagni, a motivare i suoi posizionamenti sbagliati o le mancate uscite sui tiratori bianconeri. Una serata che per lui  era cominciata con lo sguardo fisso alla traiettoria della palla che ha tagliato comodamente la tre quarti giallorossa fino ad arrivare all'accorrente Giaccherini che nell'occasione ha fatto la figura di Romario, anche per la tranquillità di cui ha goduto nell'aggiustarsi la conclusione in diagonale. Serata che poi si è conclusa con la maldestra scivolata sulla quale Stekelenburg non è riuscito a mettere l'ennesima toppa di una serata nata male, proseguita sempre più nervosamente e finita addirittura peggio, con la Juventus di Conte che alla fine ha fatto la figura dell'Olanda di Michels ma alla quale il compito è stato più che facilitato  da una Roma e da certe prestazioni singole semplicemente irriconoscibili e per questo ci rifugiamo nella definizione di "ingiudicabili".

Il fatto però, per quanto riguarda Kjaer, è che ancora una volta abbiamo notato  un approccio emotivo non da grande appuntamento, un peso eccessivo della palla anche nei disimpegni più semplici, un impaccio inaccettabile a metà stagione anche per ciò che concerne gli automatismi (o quelli che dovrebbero essere tali) più elementari.

Col ronzio  di un interrogativo che ci perseguita: "Ma come stava Juan?".