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L'ISTANTANEA di Roma-Palermo: la chirurgica precisione di Erik e la sicurezza di Stekelenburg

(di Paolo Marcacci) Verrebbe facile, al punto da risultare scontato, celebrare l’uno a zero con cui tutto comincia e, per fortuna finisce: Erik Lamela beneficia di De Rossi versione frangiflutti su Migliaccio, se ne va sulla sinistra, si...

Redazione

(di Paolo Marcacci) Verrebbe facile, al punto da risultare scontato, celebrare l'uno a zero con cui tutto comincia e, per fortuna finisce: Erik Lamela beneficia di De Rossi versione frangiflutti su Migliaccio, se ne va sulla sinistra, si accentra ricordando un po' certe movenze di Menez (per chi scrive continua  ad essere un complimento) e poi riesce a metterla sul palo più lontano.

Con la stessa, chirurgica precisione di certi pescatori "a mosca" che riescono a piazzare l'esca artificiale nella pozza più giusta, dove si radunano le trote più grosse. Ossia, i tre punti.

 

Ma a parte il jolly che vale la vittoria e la sorpresa, con relativo rilancio in classifica, a noi piace celebrare il ritorno di Marteen Stekelenburg; non perché sia tornato effettivamente oggi pomeriggio, ma perché contro il Palermo si è visto il portierone che tutti attendevamo e che la maggior parte dei romanisti continuava comunque a credere di avere in rosa, nonostante le perplessità iniziali tipo la traversa del cagliaritano Biondini alla prima (in realtà seconda) di campionato o certe conclusioni dalla distanza "battezzate" da Steky con una frazione di secondo di ritardo.

Senza considerare quanto accaduto nell'andata delle eliminatorie di Europa League contro lo Slovan. Oggi è stato perfetto, a cominciare dalla dote che sembrava avergli difettato nelle uscite precedenti: il colpo d'occhio, la lettura preventiva dell'azione e del suo  sviluppo, quindi anche la previsione sulla conclusione che potrebbe arrivare. Non a caso è perfetto in uscita su Zahavi, reattivo al massimo grado su Hernandez, prima a terra e poi quando il trottolino di Mangia prova a metterla a giro sotto la traversa; addirittura provvidenziale su Pinilla quando è costretto ad uscire di testa sull'ex grossetano lanciatissimo a rete. E alla fine arriva Miccoli, ad aumentare il coefficiente di difficoltà. Attenzione: la maggior parte di questi episodi ha visto Stekeleenburg opposto all'avversario "One to one", cioè con il tiratore con la visuale completamente sgombra e questo mette il portiere in posizione di svantaggio già prima della conclusione.

In sostanza, se il capolavoro balistico di Lamela, oltre all'assoluto pregio estetico, è già negli almanacchi anche per la sostanza che porta alla classifica e ai  numeri della Roma, dall'ottavo minuto in poi il merito è in gran parte del vice-campione del mondo che, in mezzo a tanti interventi provvidenziali ha anche fornito una prova di concentrazione assoluta giocando la sfera con i piedi in appoggio  sempre con estrema precisione, quasi pre-impostatore dell'azione che poi partiva spesso da Gago. Un leader, senza attendere discorsi di prospettiva: in porta, se i livelli sono questi e non abbiamo dubbi in proposito, è cominciato un grande futuro.