(La Gazzetta dello Sport - M.Calabrese) Roma-Sampdoria sembra l'ennesima favola dell'assurdo: quella del gigante tradito dalla palla avvelenata e di un incantesimo da cui Maarten Stekelenburg sembra non uscire più.
rassegna stampa
Roma, così non va. Stek amarissimo «Tutta colpa mia»
(La Gazzetta dello Sport – M.Calabrese) Roma-Sampdoria sembra l’ennesima favola dell’assurdo: quella del gigante tradito dalla palla avvelenata e di un incantesimo da cui Maarten Stekelenburg sembra non uscire più.
Dall'autoscontro con Burdisso ai guanti-saponetta sul cross di Berardi. Alle sue spalle, la Sud ha continuato ad applaudirlo; l'olandese, invece, testa bassa e mani sui fianchi, ha aspettato che qualcuno dall'altra parte lo salvasse. Invano: la Roma non ne aveva più, contro una Sampdoria in dieci e abbandonata alle ripartenze di Eder.
Ammissione La testa, l'imputato Stekelenburg, l'ha rialzata presentandosi davanti ai microfoni per il mea culpa: «Mi assumo tutte le responsabilità del gol dell'1-1, ho fatto un errore e spero sia l'ultima volta. Volevamo tre punti, e per il mio errore ne abbiamo soltanto uno. Ma questo è il calcio». Lo sa anche Zeman, che lo ha assolto nonostante la delusione: «Succede, ed è successo anche a qualcuno più bravo. Per ora sta bene e spero ci possa aiutare già dalle prossime partite». Goicoechea può aspettare, insomma.
Bravo Castan Si sono salvati in pochi, Leandro Castan è una delle eccezioni. «Abbiamo incontrato avversari duri e rapidi, i più insidiosi da quando è iniziato il campionato — ammette il brasiliano —. Ora dobbiamo continuare a lavorare per migliorarci e pensare alla Juventus. Non avevamo la testa alla partita di sabato, ma dobbiamo andare a Torino per recuperare i punti persi». La Roma, però, continua ad avere due versioni: una nel primo tempo, una nella ripresa. «Difficile spiegare questi cali, anche se ora sono un dato di fatto e ci danno fastidio. Ma c'è un solo modo per evitarli: lavorare».
Proteste inutili Uno dei pochi sussulti la Roma l'ha avuto proprio sul finire, andando a protestare per i due minuti di recupero concessi. «Ma non è stato un passo indietro — replica Alessandro Florenzi —. Abbiamo giocato un buon primo tempo e parte del secondo. Ci è mancato il gol e ne abbiamo preso uno casuale. Ma certo, dobbiamo dare di più anche per questi tifosi». Il solito cerimoniale direbbe che tra due giorni già si rigioca ed è meglio tornare in campo subito: non fosse che si andrà in casa di un avversario che non perde da una vita. «Pensiamo a sabato che c'è da vincere una battaglia e noi metteremo in campo tutte le nostre forze per battere la Juventus», promette Florenzi. Intanto, stai a vedere che l'uomo in più della Roma in questo inizio di stagione è stato Massimo Cellino…
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