rassegna stampa

Lazio, avv. Mignogna: “Se l’AIA non ci risponde la portiamo in tribunale”

Il legale della società biancoceleste ha parlato dei continui torti arbitrali ricevuti dal club di Lotito

Redazione

Vessati dai torti arbitrali? I laziali contrattaccano. In quanto consumatori a vario titolo del prodotto Serie A, hanno creato il Comitato Consumatori Lazio. Il 17 febbraio hanno tenuto una convention e il 21 marzo il presidente del Comitato, l’Avvocato Gianluca Mignogna, ha notificato all’Associazione Italiana Arbitri un Atto di diffida, come previsto dal Codice del Consumo, con il quale si contesta l’errata applicazione del Protocollo VAR e la conseguente grave lesione degli interessi e dei diritti degli aderenti al Comitato. Nell’Atto si specifica anche che la violazione del Protocollo Var "potrebbe aver inficiato la regolarità stessa dell’intera Serie A 2017/18" visto che tale violazione, oltre che ai danni della Lazio, "è stata oggettivamente riscontrata anche in partite svoltesi tra altre squadre del campionato".

Avvocato, cosa si aspetta adesso dall’AIA? 

"Abbiamo notificato l’Atto non solo all’AIA, ma anche a FIGC, UEFA, FIFA e IFAB quali organi internazionali del calcio, sia per chiedere una corretta applicazione del Protocollo Var nei confronti dei tifosi-consumatori laziali, sia per mettere in luce l’incredibile sequela di errori arbitrali, ne abbiamo segnalati ben 10, ai danni della Lazio. Abbiamo inviato la nostra documentazione e la diffida: se non dovesse arrivare alcuna risposta entro i 15 giorni previsti, ciò rappresenterebbe senz’altro un’ammissione di colpa da parte dell’AIA".

Avete anche proposto delle modifiche al Protocollo Var? 

"Si. Pensiamo che sia indispensabile modificarlo per ottenere più trasparenza ed equità di giudizio e abbiamo inserito le nostre proposte direttamente nell’Atto di diffida. La prima è quella di rendere pubblica la visione delle immagini che vengono sottoposte al vaglio dell’assistente Var, di conoscere la fonte dalla quale provengono e di capire come funziona la selezione, la gestione e la scelta delle immagini utilizzate dagli addetti alla review. Ricordo che per giorni abbiamo visto una sola inquadratura del presunto rigore di Bastos su Kolarov nell’ultimo derby prima di poter vedere altre immagini che scagionavano il difensore laziale mostrando l’inesistenza del fallo. E ancora non si è capito come sia stato possibile che agli arbitri non sia arrivato in tempo reale il video del gol di mano di Cutrone in Milan-Lazio".

Altre proposte?

"Quella di permettere agli allenatori la possibilità di avere a disposizione alcune chiamate Var a loro discrezione".

Tra i fondatori del Comitato c’è anche un ecclesiastico…

"Monsignor Mauro Contili, Rettore dell’UniSanPaolo, che è il nostro Delegato alle Relazioni Internazionali. Una persona di grande cultura e carisma".

Cosa rimproverate agli arbitri? 

"Il loro atteggiamento. La classe arbitrale è sempre pronta all’auto assoluzione. Ammettere un errore quando si sbaglia è un atto di forza, non di debolezza. Inoltre è anche una questione di correttezza e di rispetto nei confronti dei tifosi".

E se l’AIA non vi rispondesse? 

"Se non dovessimo essere presi in considerazione questa class action arriverebbe per direttissima in tribunale".

(C. Chiarini)