rassegna stampa

Zaniolo, un talento di tutti sta rifiorendo: Roma e Italia felici

LaPresse

Il successo improvviso, poi i passaggi a vuoto. Serietà e sacrificio alla base del suo nuovo futuro

Redazione

La violenta progressione sulla corsia destra che ha portato Zaniolo a innescare il gol di Diego Perotti al Real Madrid nell’amichevole di qualche giorno fa è stata un sollievo. La ricomparsa di un talento per il quale in tanti lo scorso inverno avevamo usato parole rare. La ricomparsa di Nicolò Zaniolo non è stata improvvisa, perché le cronache dal ritiro romanista parlavano da giorni di una rinnovata serietà negli allenamenti e del buon feeling con Paulo Fonseca. Il rinnovo del contratto, che era lungo anche prima, ma a cifre inadeguate per un ventenne di tanta prospettiva, è la pietra angolare di un nuovo futuro, scrive Paolo Condò su La Gazzetta dello Sport.

A questo punto sarà bene moderare i toni per evitare un ritorno di fiamma degli scettici. I due eserciti si fronteggiano dalla notte dei tempi. Da una parte la gente allegra e un po’ frivola; dall’altra il popolo più saggio ma anche un po’ triste, austero nel criticare gli eccessi di entusiasmo.

Roberto Mancini aveva notato le qualità di Zaniolo nelle gare dell’Europeo Under 19, poco più di un anno fa, ed essendo consapevole della diffidenza con la quale la Serie A guarda ai giovani, aveva forzato la mano: un po’ perché desiderava vederlo da vicino, un po’ perché voleva inviare un segnale ai suoi recalcitranti colleghi. Sappiamo tutto di Jadon Sancho, di Kai Havertz e Callum Hudson-Odoi, ma appena il discorso lambisce un giovane italiano scatta il ritornello del "deve maturare". Certo che deve maturare: ma quando ci sono le doti di base, in campo si matura a velocità tripla.

Eusebio Di Francesco ci aggiunge il suo carico facendo debuttare Nicolò prima in Champions League che in campionato, e in uno stadio che fa evidentemente parte della predestinazione: il Bernabeu. Zaniolo non se la cava male. Regge il palcoscenico, chiarendo di poter avere un ruolo dentro alla stagione già allora complicata della Roma. Qualche giorno dopo debutta in Serie A, nel finale di una partita facile, 4-0 al Frosinone. Il volo di Zaniolo prosegue con la rete al Torino da terra — ah però, determinazione e pure due piedi! — e raggiunge l’iperspazio con la doppietta al Porto, perché giocare così le partite che veramente contano è un plus ulteriore. Verrebbe da dire quello definitivo se non cominciasse proprio lì la discesa, che passa per un rendimento in campo che si appanna, e ci può stare, dopo un decollo così verticale. Zaniolo è della Roma ma, con un Europeo in fondo alla stagione e una Nazionale a caccia di rivincite, Zaniolo è di tutti.