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SPORTWEEK

Zaniolo: “Credo in Dio, la morte mi spaventa. Ibra e Justin Bieber i miei modelli”

LaPresse

"Avrei dato un altro ginocchio pur di fare l'Europeo. Diventare papà sarà bello come tornare in campo"

Redazione

Nicolò Zaniolo è pronto a tornare. Il centrocampista, dopo l'anno ai box per l'infortunio al legamento crociato, ha raccontato a Sportweek il suo percorso e le sue aspirazioni per il futuro con la Roma. Queste le sue parole:

ZANIOLO A SPORTWEEK

Nicolò, come stai? Dopo la vittoria del derby e l'ok del professore Fink ancora meglio.

Non vedi l'ora di...? Rientrare e aiutare la squadra. Ho passato un anno in tribuna, sperando ogni domenica che il mister mi chiamasse. anche se era impossibile che succedesse... Ora sto bene, scalpito.

Chi vorresti invece incontrare? Ibrahimovic: è un dio. Un mito. Mi piacerebbe parlargli. vedere come si approccia alla partita, e giocarci, perché l'ho fatto solo alla play, dal vivo mai.

A chi vorresti assomigliare? Esteticamente a Justin Bieber. Caratterialmente a un ragazzo serio, con la testa sulle spalle.

Presto diventerai papà di Tommaso, ed è tanto presto. Come ti senti? Mi prenderò tutte le responsabilità che devo. La relazione con sarà, la mia ex ragazza, è finita, ma il bambino non c'entra. Cercherò di essere un bravo papà.

L'ultima volta che hai pianto? Quando mi sono rotto il crociato la seconda volta. ho pianto veramente tanto. Chiuso in casa per una settimana, ho spento il telefono, non riuscivo più a parlare, né a sorridere. ho pensato di mollare. Vedevo i ragazzi camminare. volevo essere come loro. Io per tre mesi mi tiravo su con le stampelle. Poi grazie ai miei e agli amici, sono arrivato a oggi con più voglia di prima.

La gente si immedesima nel dolore, hai sentito l’amore dei romanisti? E' come se avessi giocato ogni domenica e fatto ogni volta... doppietta. La gente qua è incredibile. C'è un tifoso, Lorenzo, che mi scrive tutti i giorni e tiene il conto della riabilitazione: siamo a 2400 giorni e qualcosa.

Hai gestito le svolte della vita, come si fa a rinunciare a un Europeo? Pensando al bene dell'Italia. ai compagni che se lo sono meritato sul campo: io è tutto l'anno che li guardo in tv. Il ct mi ha chiamato tante volte. ha deciso e mi ha spiegato: “Non ti convoco per rispetto della squadra, si creerebbero dinamiche scomode nel gruppo”. Lo capisco. Poi certo, un po' di rammarico c'è perché ci speravo. Ma alla fine. se tutto andrà bene. ci saranno Mondiali e Europei, quanti ne voglio.

Cosa avresti dato per esserci? Mi sarei rotto un'altra volta il ginocchio...

L'avversario più difficile? Ho incontrato i difensori centrali più forti del mondo: Van Dijk. Chiellini, Sergio Ramos e Skriniar. Che è il più fastidioso, uno di quelli che soffro: tosto, arcigno, non molla niente.

È tosto e incontentabile anche Mou. Punta sui giovani e su di te. Che colpo per Roma e la A. Siamo gasati, Mourinho è un grande allenatore, ha vinto tanto, ha grande personalità. Non vedo l'ora di cominciare. Anche se bisogna dar merito a Fonseca, è stato un professionista.

Fonseca ti ha messo sotto con la fase difensiva (che ti tornerà utile con Mou), ha chiuso bene con la vittoria nel derby, ma cosa è mancato alla Roma, oltre a Zaniolo? Fino a gennaio eravamo terzi, con la ]uve sotto. Un pensierino alla Champions e allo scudetto l'ho fatto, poi c'è stato un blackout, troppe partite ravvicinate, troppi infortuni e troppa sfortuna. Speriamo di riprenderci subito quello che è nostro.

Anche perché lo Special One conosce solo 2 parole: Scudetto e Champions. Anzi 3, Triplete. La penso come lui: bisogna puntare al massimo sempre, a nessuno piace perdere. Lui saprà gestire le sfide cruciali, quello che ci è mancato quest'anno.

Chi porteresti alla Roma? Ibrahimovic. Vorrei la sua costanza e il talento di Messi.