La cessione di Nicolò Zaniolo pareva orientata soprattutto verso Londra, sponda Tottenham. Ma la strategia del Milan potrebbe lievitare qualora stasera la squadra di Pioli dovesse non interrompere la sua caduta, perdendo all’Olimpico contro la Lazio. Una sterzata al mercato potrebbe essere indispensabile per non rischiare di perdere quello che, realisticamente, al momento sembra essere il vero obiettivo stagionale, cioè la qualificazione in Champions League, scrivono Massimo Cecchini e Alessandra Gozzini su
La Gazzetta dello Sport
Zaniolo, il Milan si fa avanti
Proprio questo, infatti, è l’amo che il Milan ha messo davanti alla società giallorossa. Per avere Zaniolo i dirigenti rossoneri sono più che pronti al prestito oneroso con diritto di riscatto: una possibilità che la Roma oggi non considera ma su cui la controparte continua a sperare. Il Milan non vorrebbe andare oltre un assegno “eventuale” da 18 milioni, da sborsare senza alcun obbligo alla fine dell’estate scorsa. Ma è chiaro che se nel frattempo la situazione a Roma diventerà ancora più esasperata, con Zaniolo che spinge per l’uscita e la società giallorossa ad accompagnarlo alla porta, anche il Milan potrebbe fare un passo avanti. Alzare la propria offerta, giocare sui bonus. I rossoneri non vogliono sentirsi obbligati all’acquisto ma se scelgono di puntare su Zaniolo non lo farebbero di certo per sei mesi, al di là di quello che potrà essere la formula contrattuale. Dal Milan non negano l’interesse (ed è già tanto), negano che siano già state inviate offerte ufficiali per un prestito con diritto di riscatto da 22 milioni pronto a trasformarsi in obbligo con la qualificazione Champions. Claudio Vigorelli, agente del giocatore, è al lavoro ma è assai probabile che, approfittando della presenza rossonera nella Capitale per via della partita, i contatti dei club a questo punto si consumino direttamente.
Il no giallorosso Ma prima di ipotizzare un lieto fine, c’è da attendere. Ieri mattina, infatti, c’era stata una telefonata fra Vigorelli e Fabio Paratici, responsabile di mercato del Tottenham, però la società londinese non si muove dalle precedenti condizioni. È disponibile a offrire anche più del Milan (circa 30 milioni), ma le clausole per il riscatto che propone sono più complesse. Anche qui si parla della qualificazione in Champions (ma per i londinesi è più complicata) e in più si parla di un minimo di una dozzina di presenze. Un pacchetto del genere, perciò, ha materializzato questa sorta di sorpasso rossonero, che però non convince la Roma. Al momento, infatti, il general manager Tiago Pinto ha detto no anche alla proposta del Milan. Per cedere il proprio attaccante il club dei Friedkin chiede la certezza del riscatto, condizionato al massimo a un “pro forma” come può essere la prima presenza. Il Tottenham resta alla finestra.
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