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Palla alta da sinistra a destra, una sorta di palombella su cui Nicolò non esita un attimo: coordinazione perfetta, calcio al volo di sinistro a mezza altezza e palla sotto l’incrocio opposto, con il "povero" Boer impossibilitato a fare qualsiasi cosa.
Se qualcuno aveva dubbi sulla carica emotiva ed agonistica di Nicolò Zaniolo, quel gol segnato ieri in allenamento basta a spazzarli via tutti, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.
Un piccolo grande capolavoro, un condensato di coordinazione, destrezza e qualità tecnica. Zaniolo si sta preparando così alla sfida di domenica sera, quella con il Napoli, dove dovrebbe ritrovare la maglia da titolare. Il condizionale è d’obbligo, visto quanto successo anche a Marassi. Ma le sensazioni vanno tutte lì, in quella direzione. Con Zaniolo in campo, pronto a disinnescare il ciclone-Napoli ed a lanciare definitivamente la sua Roma verso la vetta...
In queste prime otto partite stagionali non è ancora mai riuscito a gioire, a vedere quel pallone gonfiare la rete avversaria. Mourinho però conosce bene il suo potenziale e la sua forza d’urto. Ed infatti anche ieri ha provato il 3-5-2 (già utilizzato in casa del Betis Siviglia ed a Genova, contro la Sampdoria), ma stavolta accanto ad Abraham non c’era Belotti, bensì proprio Zaniolo. Che domenica dovrebbe giocare proprio così, da seconda punta, magari sfalsato rispetto a Tammy ma pronto a dargli assistenza in qualsiasi momento della partita.
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