Un attacco così giovane non si vedeva dall’8 febbraio del 2012, quando a Catania Luis Enrique sorprese un po’ tutti e a fianco di Lamela e Borini spedì in campo Piscitella. Ecco, da allora la Roma - scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport - non aveva mai giocato con un fronte offensivo così giovane come è successo ieri, quando El Shaarawy ha alzato bandiera bianca ed in campo ci è finito Kluivert. Mai, infatti, i giallorossi dal 2012 ad oggi avevano schierato tutti insieme quattro giocatori offensivi così giovani: due ‘99 come Zaniolo e Kluivert, un ‘97 come Under ed un ‘96 come Schick. In tutto un’età media di 20,25 anni, roba inimmaginabile in altri tempi. Ed infatti, però, al di là della buona vena e di alcune giocate di Zaniolo e di qualche spunto di Kluivert, l’inconsistenza del reparto offensivo alla fine si è vista e sentita. E si è rispecchiata negli errori di Under e nella solitudine psicologica di Schick. Tutti insieme, insomma, è forse troppo, vanno trovati i giusti mix e i giusti equilibri. Infortuni permettendo, ovviamente.
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Alcune delle poche note positive, però, sono venute proprio da Zaniolo, tra i pochi a salvarsi ieri sera tra i giallorossi. "Ho avuto un po’ di crampi alla fine, ma è solo stanchezza, niente di particolare - dice il trequartista romanista -. Ci è mancato il gol, al contrario loro. Dobbiamo migliorare sotto porta. Il problema è nella testa, non è fisico. Nel primo tempo abbiamo fatto una grande partita, poi il gol è stata una mazzata. Adesso dobbiamo vincere domenica prossima con l’Inter".
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