"Nico giocherà giovedì o domenica. O forse anche tutte e due le partite, perché è bravo". Già, ma intanto Nico – che poi è Zaniolo, uno dei gioielli più pregiati della argenteria della Roma – come riporta Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, anche a Genova è finito in panchina. Esattamente come a Venezia, dove almeno Mourinho l’aveva buttato dentro nel finale, per farlo partecipare all’assalto giallorosso alla ricerca del gol del pareggio. A Marassi, invece, non è successo neanche questo. Anzi, nell’assalto finale Mou gli ha preferito un ragazzino di 18 anni, Felix, rischiando anche tanto nella scelta ma uscendo alla fine da trionfatore assoluto. E allora c’è da chiederselo: Zaniolo, che succede?
La Gazzetta dello Sport
Zaniolo, che succede? Doppia panchina, ma adesso vuole riprendersi la Roma
Penalizzato dal modulo con due punte. Ma deve ritrovare lo spunto e la forma top
Intanto succede che il modulo con le due punte inevitabilmente finisce con il penalizzare i tanti trequartisti su cui è stata costruita la Roma la scorsa estate. "Il discorso di Zaniolo vale anche per El Shaarawy, Carles Perez e Mkhitaryan – ha detto domenica Mourinho nella pancia di Marassi – In questa situazione la posizione migliore per Zaniolo sarebbe quella tra i due attaccanti". Zaniolo è uno che ha bisogno di spazio e di campo per sprigionare tutta la sua forza e la sua esplosività. E sullo 0-0 a Marassi di spazio e di campo ce n’era francamente poco. Ed allora è evidente che se Mourinho dovesse ancora insistere con le due punte (a Venezia si è schierato con il 3-4-1-2, a Genova con il 3-5-2) gli spazi per Zaniolo sarebbe ridotti al minimo.
Ed allora bisognerà prendere una decisione, perché penalizzare il patrimonio più importante che ha oggi la Roma non è pensabile. Anzi. Certo, anche Zaniolo dovrà iniziare a metterci qualcosa in più. In questi primi mesi della nuova stagione ha alternato prestazioni buone ad altre rivedibili. Anche perché nel modulo che ha utilizzato Mourinho fino alla svolta tattica di Venezia – e cioè il 4-2-3-1 – a destra è spesso costretto a fare anche il centrocampista. E non è un caso che finora Nicolò abbia segnato un solo gol in 15 partite.
Con gli ucraini dello Zorya giovedì prossimo all’Olimpico o contro il Torino domenica prossima Mourinho probabilmente sarà costretto a mantenere lo stesso assetto, quello con le due punte, anche a causa delle tante assenze: i tre terzini sinistri (Spinazzola, Calafiori e Viña), un centrocampista titolare come Cristante che può «scivolare» tra i centrali di difesa e un incursore come Veretout, che contro i granata sarà out per squalifica. Per Zaniolo ci sarà quindi spazio come seconda punta, al fianco di Abraham. Sicuramente giovedì, forse domenica. Di certo, Nico dovrà giocare ai suoi livelli, quelli che lui sa e conosce molto bene.
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