Che il tempo sia un’astrazione, lo si capisce anche dalla parabola di Nicolò Zaniolo. Dopo il doppio infortunio alle ginocchia che gli ha fatto perdere quasi un anno e mezzo di carriera, il vero ritorno sulla scena calcistica non è stato ad agosto scorso contro il Trazbonspor, bensì due giorni fa col Bodo. Intendiamoci, scrivono Massimo Cecchini e Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, in questi mesi l’attaccante della Roma ha giocato diverse buone partite e realizzato anche dei bei gol, ma la tripletta contro i norvegesi – che è valsa la qualificazione alle semifinali di Conference League– è sembrata l’epifania di un campione ritrovato. In una partita europea da “dentro o fuori” Nicolò è stato capace di mostrare gran parte del suo repertorio da vetrina: scatto, potenza, tocco, fiuto del gol. Come sempre accade, adesso ci sarà anche la caccia a prendersi i meriti. La rinascita è figlia dello scrostarsi della ruggine dovuta al lungo stop? Al “bastone” di Mourinho che lo ha tenuto fuori in un paio di match a cui teneva tanto (Spezia e Lazio)? Alla pazienza di Nicolò nel sopportare la sorte avversa senza polemiche? Alla capacità di adattamento in sistemi di gioco che non sente suoi fino in fondo? Diffidate di chi sa tutto e vuole spiegarlo. Meriti e colpe, come sempre, sono da condividere. Ma ciò che conta è che Zaniolo sia tornato. E a 22 anni ha un futuro ancora tutto da scrivere. Una premessa: nella storia che si dovrà scrivere non ci saranno buoni o cattivi, solo persone che si muovono in base a delle convenienze contingenti. I fatti. Zaniolo è stato acquistato dall’Inter per 4.5 milioni, più il 15% sulla rivendita. Con i parametri Uefa che stanno per scattare, è inutile nascondere che una eventuale cessione dell’attaccante rappresenterebbe una ottima plusvalenza per la Roma. Con grande onestà, sia Pinto che il giocatore hanno detto che la permanenza non è certa. Ma Nicolò a Roma sta benissimo e resterebbe volentieri, a patto di sentirsi al centro del progetto. Il che significa avere un rinnovo di contratto sulle cifre di Pellegrini (circa 6 milioni con i bonus). Al momento infatti, guadagnando più o meno 2,2 milioni (coi premi), sono quasi una decina i giallorossi che percepiscono più di lui. Visto che i Friedkin hanno deciso di rinviare a fine stagione il discorso contratti, per il momento è più facile ascoltare le sirene di mercato. In prima fila c’è la Juve, che lo ha sondato da tempo ma – senza neppure contare le società estere – occhio ai colpi di scena, visto che Zaniolo piace anche al Milan. Il discrimine sarà dato dalle richieste. Se si attesteranno intorno ai 50-60 milioni, i rossoneri (che non possono superare i 40) potrebbero tirarsi fuori, a meno che non arrivi il cambio di proprietà. Morale: la prima parola è ai Friedkin, che decideranno l’offerta d’ingaggio. Poi parlerà il mercato. tenendo conto più la scadenza del contratto si avvicina (ora è al 2024), più il valore calerà.
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Zaniolissimo
Oltre alla Juventus, anche il Milan è sulle tracce di Nicolò. La Roma chiede 60 milioni, ma i Friedkin possono blindarlo
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