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forzaroma rassegna stampa la gazzetta dello sport Zago: “Totti parlava nel sonno. Mancini mi somiglia. Scudetto? È giusto sognare”

La Gazzetta dello Sport

Zago: “Totti parlava nel sonno. Mancini mi somiglia. Scudetto? È giusto sognare”

Zago: “Totti parlava nel sonno. Mancini mi somiglia. Scudetto? È giusto sognare” - immagine 1
L'ex difensore della Roma, protagonista dello titolo del 2001 e della Roma di Gasp: l’obiettivo è alla portata anche perché non vedo una padrona del campionato
Redazione

Antonio Carlos Zago si è raccontato in un'intervista rilasciata a Francesco Balzani su La Gazzetta dello Sport. L'ex difensore, tra i protagonisti dello scudetto del 2001, ha ripercorso i tempi in cui indossava la maglia della Roma, ai tempi in cui lo chiamavano Terminator perché in campo non era uno che evitava lo scontro, anzi. Lo scudetto con la Roma e 37 presenze con la Seleçao. Poi una carriera in giro per il mondo ma con una promessa: “In Italia torno appena posso, è la mia seconda casa”.

Sono passati 25 anni dall’ultimo scudetto. Può essere la volta buona per il quarto?

Ogni anno mi auguro sia la volta buona, è passato troppo tempo. Ma penso che sia giusto sognare quest’anno. Ora Gasperini deve restare in vetta fino a fine dicembre poi con 2-3 rinforzi l’obiettivo è alla portata anche perché non vedo una padrona del campionato. È tutto molto livellato”.

La sua Roma invece quando l’ha capito che era arrivato il momento giusto per vincere?

Quando è arrivato Batistuta si era capito che stava cambiando qualcosa. Erano arrivati anche Samuel ed Emerson, Totti era in crescita continua, c’erano campioni come Aldair, Cafu, Candela o Montella. E poi c’era stato quel brutto episodio…”

A distanza di 26 anni ci racconta bene cosa è successo con Simeone nel derby?

Lui provocava e se la stava prendendo con Marcos Assunçao. Io per natura correvo sempre a difendere i compagni, è nato un litigio e ho fatto una cosa che non appartiene. So che i tifosi ancora ricordano quello sputo come un ricordo bello, ma per me non è così, mi sono pentito

È vero che Totti parlava nel sonno e non la faceva dormire?

Purtroppo è vero! Quando sono arrivato al primo anno mi hanno messo in stanza con lui e per me era un onore. Accettai subito ovviamente. Ma di notte russava e parlava forte. Una volta urlò: “Passami la palla, passami la palla”. Io sono andato lì a calmarlo e piano piano ha ripreso il sonno regolare. Ma io non dormivo e volevo riposarmi, così chiesi di cambiare stanza. Dall’anno dopo Totti dormiva da solo”

Lei era istintivo ma aveva anche una capacità di impostazione non comune per un difensore, si rivede in qualche calciatore di oggi?

“Sto vedendo una crescita di questo tipo in Mancini. Ha la cattiveria giusta e sa anche giocare molto bene il pallone. Spero possa crescere  ancora perché oltre a essere un bel difensore può diventare un grande capitano per la Roma”.