Se l’uscita dalla Borsa fosse una partita di calcio, la Roma si appresta a giocare il secondo tempo in vantaggio per 1-0, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. È questa la metafora che scelgono a Trigoria per descrivere l’andamento dell’Offerta Pubblica di Acquisto (Opa) che si concluderà venerdì prossimo.
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Volata finale per l’uscita dalla Borsa: manca solo il 3%
Oggi comincia l’ultima settimana, quella che in operazioni del genere è sempre decisiva, e la proprietà vi arriva avendo già rastrellato oltre il trenta per cento della quota che occorre per avviare tecnicamente il cosiddetto “delisting”. Morale: se l’Opa era cominciata con la “Romulus and Remus” – società creata dai Friedkin per il controllo del club – che aveva già il circa 90% delle azioni, adesso la quota è salita intorno al 92.
L’obiettivo è arrivare a quel 95% di legge, che consentirebbe di concludere la marcia giallorossa per l’uscita da Piazza Affari entro il mese di agosto. La Roma, comunque, potrebbe chiedere anche una settimana di proroga per cercare di raggiungere un obiettivo per cui la proprietà statunitense ha stanziato un budget di 37 milioni.
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